Ss. Trinità degli Spagnoli - Le Chiese di Roma

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Sette e Ottocento
Santissima Trinità degli Spagnoli
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È una chiesa di ridotte dimensioni, di stile tardobarocco, costruita a metà del Settecento che custodisce numerose tele di Andrea Casali. Piccola e solenne, invita al raccoglimento.
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Specifiche
Chiesa annessa-Chiesa Nazionale (Spagna).luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Lorenzo in Damaso
Proprietà
Ente Religioso Cattolico
Affidamento
Ordine dei Predicatori (OP)
Accesso
7:30-12:10 e 16:30-20:00

Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
F. Gizzi- Le Chiese di Roma del Sette e Ottocento-Newton-1995;
Roma Sacra–Itinerario 1- Ss. Trinità degli Spagnoli-Elio De Rosa editore-1995.
Indirizzo
Via dei Condotti, 41 – Rione Campo Marzio
Realizzazione
Eretta tra il 1741 e il 1746
Stile architettonico
Rococo
Architetto
Emanuele Rodriguez dos Santos (1702-1764) - Giuseppe Sardi (1680-1753)
da non perdere
Affresco della volta; pala dell’altare maggiore di Corrado Giaquinto
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Storia
La chiesa e il convento annesso furono fatti costruire dai Trinitari spagnoli tra il 1741 e il 1746, su progetto di Emanuele Rodriguez dos Santos coadiuvato da Giuseppe Sardi. L'ordine trinitario era stato fondato alla fine del XII secolo da S. Giovanni di Matha e il suo scopo era il riscatto dei cristiani fatti prigionieri dai pirati musulmani e dai predatori di schiavi.
Nel 1784 il complesso passò sotto la protezione diretta della monarchia spagnola; questo fatto impedì che dopo l’unione di Roma all’Italia il convento fosse sequestrato dal governo italiano come avvenne per la gran parte degli altri conventi e monasteri di Roma. Nel 1880 l'ordine dei Trinitari cedette il complesso ai domenicani spagnoli che ancora lo detengono.
Esterno
La facciata della chiesa è a forma concava e le sue decorazioni ricordano l'appartenenza della chiesa all'Ordine della Santissima Trinità con le statue dei due fondatori dell'Ordine, S. Giovanni de Matha e S. Felice di Valois. Inoltre, vi sono le insegne regie del re spagnolo Filippo V, sotto il cui regno la chiesa fu fatta edificare. La porta dell'unico ingresso presenta un frontone contenente uno scudo recante lo stemma dei Trinitari. Sul frontone è presente la scultura di Pietro Pacilli, raffigurante un angelo in procinto di liberare due schiavi uniti per i polsi da una vera catena di ferro. Il campanile, invisibile dalla strada, si trova all'estremità sinistra del blocco d'ingresso e si affaccia sul retro della chiesa.
Interno
L'interno è a pianta ellittica, con sette cappelle intercomunicanti, quattro a destra, e tre a sinistra. Subito dopo l’entrata, prima della navata, si trova sulla destra una piccola cappella dedicata al Sacro Cuore di Gesù; la pala d'altare raffigurante Cristo Buon Pastore è opera di Antonio González Velázquez.
La navata è dominata dalla cupola dove si trova invece l'affresco raffigurante L'Apoteosi di S. Giovanni di Matha, di Gregorio Guglielmi (1748.
Sul lato destro della navata la prima cappella è dedicata a S. Caterina d'Alessandria; la pala d’altare e i dipinti laterali sono opere di Andrea Casali (1771) e raffigurano scene del martirio di S. Caterina. La cappella successiva è dedicata a S. Felice di Valois; anche qui i dipinti sono del Casali (1775). La pala d'altare mostra il santo mentre riscatta uno schiavo. Quindi si trova la cappella dedicata alla Madonna Addolorata, con i dipinti del Casali (1777). La pala d'altare è una Pietà, sulle pareti laterali Cristo caduto sotto la croce e La Flagellazione.
Al presbiterio si accede attraverso un arco trionfale, sopra il quale è lo stemma trinitario sorretto da una coppia di angeli in stucco con trombe; ha una sua cupola intera con lanterna ricoperta da un affresco raffigurante la vita di Abramo di González Velázquez del 1750.
La grande edicola dell'altare presenta una coppia di colonne corinzie che sostengono un frontone semicircolare toccante il cornicione della cupola, contenente triangolo in gloria, simbolo della Trinità, venerato da angeli in stucco. La pala d’altare raffigura la liberazione di uno schiavo al cospetto della Trinità, ed è opera di Corrado Giaquinto (1750). Le pareti laterali presentano una coppia di dipinti ellittici sopra le porte. Anche questi sono di González Velázquez e raffigurano i santi fondatori Giovanni e Felice a destra, e Papa Innocenzo III che
approva la fondazione dell'Ordine a sinistra.
Passando al lato sinistro si trova la cappella dedicata all'Immacolata Concezione con la pala d'altare che la raffigura opera di Francisco Preciado de la Vega (1750), mentre i pannelli laterali che raffigurano l'Assunzione e l'Annunciazione, sono opera del Casali (1781).
Segue la cappella dedicata a S. Giovanni di Matha con la pala d'altare opera di Gaetano Lapis, mentre i dipinti laterali sono opera del Casale. Infine, si trova la cappella dedicata a S. Agnese; la pala d’altare che raffigura la santa pugnalata alla gola è opera di Marco Benefial (1750).
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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