Il Barocco
Santa Maria del Carmine alle Tre Cannelle
Piccola oasi di fede e di arte, sorge nell’omonima piazzetta, un’inaspettata isola di pace.
Specifiche | Chiesa annessa-luogo sussidiario di culto della parrocchia dei Ss. XII Apostoli |
Proprietà | Arciconfraternita della Madonna del Carmine alle Tre Cannelle |
Affidamento | Movimento dei Focolari |
Accesso | DOM 10:30-11:30 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; Roma Sacra – Itinerario 16-Elio De Rosa editore-1999 |
Indirizzo | Via del Carmine, 4 – Rione Trevi |
Realizzazione | Realizzata tra il 1605 e il 1750 |
Stile architettonico | Barocco |
Architetto | Michelangelo Specchi (1684-1750) |
da non perdere | Pala d’altare; lunetta del portale d’ingresso |
Storia
La chiesa fu inizialmente eretta come oratorio dell’Arciconfraternita di Maria SS. del Carmine che aveva sede presso la chiesa di San Martino ai Monti, fondata nel 1599. Ricevette l'autorizzazione da Papa Paolo V nel 1606, e le fu conferito l'onore del primo posto tra tutte le confraternite dedicate alla Nostra Signora del Monte Carmelo da Papa Gregorio XV nel 1621.
Col tempo l'oratorio diventò troppo modesto per l'arciconfraternita e fu incaricato Giacomo Ciolli dell’ampliamento dell’edificio. Dal 1724 al 1733 furono costruiti il presbiterio, l'altare maggiore e la navata centrale, mentre la facciata fu eretta solo nell'Anno Santo del 1750 su progetto di Michelangelo Specchi.
Nel 1772 un incendio quasi distrusse la chiesa, ma nello stesso anno furono intrapresi i lavori di riedificazione e nel 1775 la chiesa fu riaperta al culto, e le venne dato il nome di Santa Maria del Carmine. La chiesa fu restaurata nel 1862. Un incendio nel 2007 provocò gravi danni e si rese necessario un importante restauro del complesso, terminato nel 2014.
Esterno
La facciata è in stile tardo barocco e si sviluppa su due livelli. Nel piano inferiore doppie lesene di ordine corinzio fiancheggiano il portale, sopra il quale una lunetta reca un affresco monocromo raffigurante la Madonna del Carmelo con il Cristo Bambino, risalente ai restauri effettuati dopo l'incendio del 1772. Sotto il cornicione sporgente, che divide i due piani, è presente la seguente iscrizione dedicatoria alla Vergine del Monte Carmelo.
L'ordine superiore presenta una finestra rettangolare sormontata da un timpano spezzato con festone pensile, e ai lati doppie lesene con motivo a conchiglia. Un frontone triangolare aggettante corona la facciata.
A sinistra è annesso l'oratorio privato della confraternita. Oltre l'estremità del muro laterale destro c'è un piccolo campanile.
Interno
La chiesa è a navata unica con tre campate e abside. La navata centrale è decorata da dodici colonne corinzie che sostengono una trabeazione che percorre senza soluzione di continuità l'interno della chiesa. La campata centrale ha una coppia di altari laterali addossati alle pareti laterali della navata; il soffitto è a volta a botte semicilindrica.
L'altare laterale destro è dedicato a S. Elia e utilizza uno stendardo dipinto, opera di Corrado Giaquinto, come pala d'altare. Il lato della mostra raffigura L'apparizione della Vergine al profeta Elia sul Monte Carmelo (1727), mentre il retro mostra la Vergine che consegna lo scapolare a San Simone Stock.
L’abside ha una cupoletta poco profonda, decorata nello stesso stile della navata.
L'altare maggiore, opera di Giacomo Ciolli, reca una scultura settecentesca della Madonna del Carmelo con Gesù Bambino, realizzata in cartapesta. Sull'altare laterale sinistro si trova ora un dipinto moderno (1927) di S. Teresa del Bambino Gesù di Tito Ridolfi.
In controfacciata, sopra la canonica, si trova un organo del 1807.
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