Il Barocco
Santi Domenico e Sisto
Dedicata al santo fondatore dell'ordine dei domenicani e a Papa Sisto II, sorge al sommo di un’alta scalinata, che le conferisce una eccezionale scenografia.
Specifiche | Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Maria ai Monti |
Proprietà | Fondo Edifici di Culto |
Affidamento | Ordine dei Predicatori (OP) |
Accesso | VEN 14.30-18.30; SAB 9.00-12:30 e 14.30-18.00; DOM 10.00-12.30 e 14.30-18.30 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; Roma Sacra- Itinerario 16-Elio De Rosa editore-1999 F. Gizzi-Le chiese barocche di Roma-Newton-1994; sandomenicosisto.wixsite.com |
Indirizzo | Largo Angelicum, 1 – Rione Monti |
Realizzazione | Edificata tra il 1569 e il 1663 |
Stile architettonico | Barocco |
Architetto | Giacomo Della Porta (1540-1602)-Carlo Maderno (1556-1629) |
da non perdere | Altare Maggiore (Bernini),”Madonna col Bambino” (Benozzo Gozzoli), affresco “Apoteosi di S. Domenico” (Domenico Canuti), “Noli me tangere” (Antonio Raggi), Terracotta della Vergine con Bambino |
Storia
La chiesa fu eretta sul luogo dell'antica Santa Maria a Magnanapoli (XI secolo) per le suore domenicane del convento di S. Sisto presso le terme di Caracalla, a seguito della richiesta delle religiose di trasferirsi in quanto il loro convento era situato in un luogo infestato dalla malaria, ed è per questo che la nuova chiesa, una volta completata, fu detta anche di San Sisto Nuovo. L'attuale chiesa, dedicata al fondatore dell’Ordine dei Domenicani e a papa Sisto II, fu costruita per volere di papa Pio V a partire dal 1569, con il contributo di diversi architetti tra cui Giacomo della Porta, Nicola Torriani e Orazio Torriani, che si susseguirono nell'opera fino a Vincenzo della Greca che la terminò nel 1665.
Esterno
La chiesa è preceduta da una imponente scalinata a doppia rampa di scale, opera di Orazio Torriani, che terminano su una terrazza ellittica. La facciata è divisa in due ordini e spartita da lesene, con un ricco portale sul quale vi è l'immagine della Madonna; la parte inferiore fu disegnata da Nicola Torriani e quella superiore da Vincenzo della Greca. Nella facciata sono inserite quattro statue: le due statue inferiori raffigurano S. Tommaso d'Aquino e S. Pietro da Verona e sono di Carlo Maderno, mentre le due statue superiori raffigurano S. Domenico e S. Sisto II papa e sono di Marcantonio Canini. Sul timpano, si trovano una serie di candelabri fiammeggianti marmorei e sull’architrave del portale, è posto lo stemma dei Domenicani: un cane con una torcia accesa tra i denti, a rappresentare la fedeltà al messaggio evangelico e l’ardore nel difenderlo.
Interno
L'interno è a navata unica coperta a botte ed è ricco di decorazioni e marmi policromi; nella volta si trova l’Apoteosi di S. Domenico e il Patrocinio di Maria sull'ordine, affreschi di Domenico Maria Canuti ed Enrico Haffner (1674-75). Sono presenta tre cappelle per lato: nella prima del lato destro, dedicata a S. Maria Maddalena, si trova la scultura del "Noli me Tangere" opera di Antonio Raggi, allievo di Gian Lorenzo Bernini. Seguono le cappelle dedicate a S. Pietro Martire e quella di S. Domenico in cui si trova una Visione di S. Domenico di Pier Francesco Mola (1648).
L’altare maggiore, su disegno di Gian Lorenzo Bernini (1640), presenta una Madonna col Bambino, terracotta policroma di scuola fiorentina (secolo XV). Nel presbiterio vi sono affreschi seicenteschi che mostrano episodi della vita di S. Domenico. Alle spalle dell’altare si trova il coro delle monache, ricco di stalli in noce, ed un dipinto che raffigura S. Pietro che consegna le chiavi a S. Pio V, il papa che volle l'edificazione di questa chiesa.
Sul lato sinistro si incontra la cappella Altemps, con affreschi incentrati sul tema della Passione (metà del XVII secolo) e sull’altare è posta la Madonna col Bambino del 1460 di Benozzo Gozzoli, un allievo di Fra' Angelico. Seguono la cappella Giustini che presenta un Matrimonio mistico di S. Caterina di Francesco Allegrini del 1532 e la cappella dedicata alla Madonna del Rosario in cui trova spazio il dipinto di Giovan Francesco Romanelli che raffigura la Vergine ed il Bambino che donano il rosario a S. Domenico e S. Caterina da Siena (XVII secolo).
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