San Rocco all'Augusteo - Le Chiese di Roma

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Il Rinascimento
San Rocco all'Augusteo
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Fondata nel XVII secolo, il suo legame con la città affonda nelle attività della Confraternita di San Rocco del 1499, che assisteva gli ammalati di peste sulle rive del Tevere. Per oltre tre secoli chiesa ed ospedale rappresentarono un importante punto di riferimento non solo per il popolare quartiere nel quale si trovavano, ma l’intera città di Roma.
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Specifiche
Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Giacomo in Augusta
Proprietà
Arciconfraternita di S. Rocco
Affidamento
Clero diocesano
Accesso
Da LUN a SAB 7:30- 9:00 e 16:30-20:00; DOM 8:30-13:00 e 16:30-20:00
Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
Roma Sacra –Itinerario 6- S. Rocco-Elio De Rosa editore-1996;
Archiviodistatoroma.beniculturali.it-Ospedale San Rocco-1936
Indirizzo
Largo di San Rocco, 1 – Rione Campo Marzio
Realizzazione
Eretta nel 1499, fu quasi completamente riedificata nel 1657
Stile architettonico
Rinascimentale e neoclassico
Architetto
Giovanni Antonio De Rossi (1616-1695); Giuseppe Valadier (1762- 1839)
da non perdere
Dipinti di Baldassarre Peruzzi e Giacinto Brandi
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Storia
Dedicata al santo pellegrino e taumaturgo di Montpellier, la chiesa nacque alla fine del XIV secolo per iniziativa della Confraternita degli Osti e dei Barcaroli dell’antico porto fluviale di Ripetta. La costruzione della chiesa era parte di un’opera più vasta perché ad essa venne aggiunto già nel 1500 un ospedale nel quale poter ricoverare i pellegrini e i viaggiatori colpiti da malattie epidemiche, come il colera e la peste, dei quali S. Rocco era protettore.
A metà del Seicento, in seguito alla scoperta di un antico affresco della Madonna ritenuto miracoloso, la chiesa fu quasi completamente riedificata su progetto di Giovanni Antonio De Rossi, al quale si devono la sacrestia, la cupola e la nuova elegante cappella, a pianta ellittica e cupoletta, della “Madonna delle Grazie”. La facciata fu invece costruita da Giuseppe Valadier nel 1832. L'interno fu invece restaurato nel 1885.
Tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, in conseguenza della costruzione dei muraglioni di contenimento lungo il Tevere e del nuovo ponte Cavour, il porto di Ripetta fu demolito come pure l'antico ospedale, ormai inadeguato per le moderne esigenze sanitarie, tra il 1934 e il 1940 in occasione dei lavori di sistemazione di tutta la zona intorno al Mausoleo di Augusto.
Esterno
La facciata, edificata soltanto nel 1834 ad opera da Giuseppe Valadier in forme neoclassiche, è scandita da quattro alte colonne corinzie scanalate, che sostengono un timpano spezzato alle cui estremità sono collocati due Angeli portacandelabro. Tra le lesene apre il portale d'ingresso, sovrastato da un grande stemma di papa Gregorio XVI (1831-1846), affiancato da due porte minori. Sulla verticale del portale centrale apre una grande finestra rettangolare incorniciata; al di sopra corre la trabeazione, decorata da festoni sulla quale poggia il timpano di collegamento.
La cupola, realizzata da Giovanni Antonio De Rossi nel 1654, presenta un alto tamburo ottagonale, scandito da paraste doriche abbinate che inquadrano gli otto finestroni rettangolari. La calotta è divisa in otto spicchi da costoloni che terminano alla base della lanterna, sulla quale si aprono otto finestrelle rettangolari, separate da semicolonne.
Interno
L'interno presenta una navata unica con sei cappelle laterali, poste tra arconi di collegamento, transetto e cupola semiellittica. La navata centrale è coperta con una volta a botte decorata al centro con un dipinto murale raffigurante l’Apoteosi di S. Rocco (1858), affresco di Achille Scaccioni. All'incrocio fra la navata centrale e il transetto s'innalza la cupola decorata con dipinti murali ad affresco, eseguiti intorno al 1660 da Francesco Rosa raffiguranti, al centro, la Colomba dello Spirito Santo; sulla calotta, Angeli musicanti; nei pennacchi, Quattro profeti.
Lungo la navata destra, la prima cappella che si incontra è dedicata a S. Francesco di Paola, dove è custodita all'altare una pala con l’Estasi di S. Francesco di Paola (1719), opera di Antonio Amorosi.
Segue la cappella, dedicata a San Giuseppe, con all'altare una pala con S. Giuseppe con Gesù Bambino (1912), opera di Giuseppe Gagliardi.
Nella cappella successiva, dedicata all'Immacolata Concezione, è collocata all'altare una pala con Madonna con Gesù Bambino in gloria tra S. Giuliano e S. Nicola di Bari (fine del XVII secolo), di autore ignoto.
Nel terminale del transetto destro è posta la cappella, dedicata al Santissimo Crocifisso, dove sono collocati all'altare, entro mostra, Gesù Cristo crocifisso (XIX secolo), in legno intagliato policromo; ai lati dell'altare, affreschi di Ettore Ballerini raffiguranti Angeli assistono le anime del Purgatorio (inizi del XX secolo).
Dal transetto destro, accanto al presbiterio, si accede alla cappella dedicata alla Madonna delle Grazie, edificata da Giovanni Antonio De Rossi, dove si conservano all'altare, Madonna con Gesù Bambino detta Madonna delle Grazie (XVI secolo), di autore ignoto; nella cupola e nei pennacchi, l’Assunzione di Maria Vergine e Dottori della Chiesa (1657), affreschi di Giovanni Antonio Carosio.
Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, si conclude con l'abside quadrangolare, All'altare, entro mostra, è posta una pala con Gloria di S. Rocco (1678), opera di Giacinto Brandi; alle pareti laterali, affreschi di Cesare Mariani con S. Rocco che assiste gli appestati e S. Martino di Tours che dona parte del mantello al povero (1885). Sulla volta, al centro, si trova un affresco di Vincenzo Pasqualoni raffigurante Dio Padre (1870) e, ai lati e nella lunetta, affreschi di Achille Scaccioni che rappresentano alcuni miracoli di Gesù (1864).
Prima del transetto sinistro si accede alla sacrestia, dove sono presenti una pala d'altare con S. Rocco e S. Antonio abate intercedono presso la Madonna contro la peste (1660 - 1669), opera di Giovanni Battista Gaulli detto il Baciccia, e un reliquiario a braccio di S. Rocco (1754), argento di Domenico Gregorini. Nel terminale del transetto sinistro è posta la cappella, dedicata a S. Martino di Tours, dove è collocata all'altare una pala con S. Martino di Tours che dona parte del mantello al povero (terzo quarto del XVI secolo), opera di Donato da Formello.
Passando alla navata sinistra si trova la cappella dedicata alla Madonna di Lourdes, dove è allestita sulla parete di fondo la scena raffigurante l’Immacolata Concezione che appare a santa Bernadette Soubirous. Segue la cappella dedicata alla Natività di Gesù, detta anche Cappella del Presepe, dove è presente all'altare la pala con Natività di Gesù (primo quarto del XVI secolo), affresco staccato di Baldassare Peruzzi. La cappella successiva, dedicata a S. Antonio da Padova, presenta all’altare una pala con Apparizione di Gesù Bambino a S. Antonio da Padova (1663), opera di Gregorio Preti.
Nella controfacciata, sopra al portale centrale è collocato, sulla cantoria, un organo a canne settecentesco, in legno intagliato e dorato.
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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