Santa Maria dell'Orto - Le Chiese di Roma

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Il Rinascimento
Santa Maria dell'Orto
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E’ la chiesa nazionale dei giapponesi a Roma. La chiesa deve il nome al fatto che fu costruita in una zona occupata precedentemente da una distesa di orti; su uno dei muri di confine era dipinta un’immagine della Madonna alla quale, secondo la tradizione, sarebbero stati attribuiti eventi miracolosi.
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Specifiche
Rettoria-chiesa nazionale (Giappone)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Francesco a Ripa Grande
Proprietà
Arciconfraternita di S. Maria dell'Orto
Affidamento
Clero diocesano
Accesso
LUN 14:00-18:00; MAR 10:00-14:00; MER, GIO, VEN 10:00-18:00; SAB 10:00-13:00; DOM 11:00-12:00
Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma – Newton Compton -2004;
Arciconfraternita S. Maria dell'Orto-Guida della chiesa
www.santamariadellorto.it
F. Gizzi - Le Chiese rinascimentali di Roma – Newton -1994
Indirizzo
Via  Anicia, 10 – Rione Trastevere
Realizzazione
Costruita a partire dal 1495, rimaneggiata nel corso dei secoli successivi ultimata nel 1567
Stile architettonico
Manierista
Architetto
Guidetto Guidetti (nd-1564) - Jacopo Barozzi da Vignola (1507-1573) - Francesco Capriani da Volterra (1535-1594)
da non perdere
Stucchi e decorazioni delle cappelle; “Storie della Vergine”; Affreschi della navata
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Storia
La chiesa deve la sua origine ad un miracolo che si sarebbe verificato alla fine del Quattrocento ed ebbe grande risonanza in tutto il rione: un contadino ammalato ottenne infatti la guarigione dopo aver pregato un'immagine della Madonna dipinta accanto al portale di accesso al suo orto. Ne nacque una devozione popolare per l'immagine e fu eretta nel 1492 una prima piccola cappella votiva e quindi una chiesa più grande, i cui arredi e spese per il culto furono forniti da dodici associazioni professionali ("università"): Università dei Mercanti e Sensali di Ripa e Ripetta; Università dei Molinari e Garzoni dei Molinari; Università dei Pizzicagnoli o Pizzicaroli e Giovani dei Pizzicaroli; Università degli Ortolani e Garzoni degli Ortolani; Università dei Fruttaroli e Limonari; Università dei Vermicellari ossia artigiani e rivenditori di pasta e Lavoranti Garzoni dei Vermicellari; Università dei Pollaroli; Università dei Scarpinelli ossia Ciabattini; a cui si aggiungono tradizionalmente, l'Università dei Mosciarellari (venditori di castagne secche); l'Università dei Vignaroli; l'Università dei Barilari di Ripa.
La costruzione della nuova chiesa venne ultimata nel 1567 ad opera del Vignola e di Francesco da Volterra per la facciata e di Guidetto Guidetti che trasformò il progetto originario dell’interno a croce greca nell'impianto a croce latina e tre navate terminanti in un transetto. Più volte rimaneggiata nel Seicento e a metà Settecento, la chiesa venne restaurata nel 1825.
Esterno
La facciata, progettata da Jacopo Barozzi da Vignola ma portata a termine da Francesco da Volterra, si presenta a due ordini spartiti da paraste, con portale ad arco fra due colonne e ornata da una fila di piccoli obelischi con la croce e da un orologio settecentesco. Non c'è campanile vero e proprio, ma all'estremità del transetto sinistro c'è un arco trionfale con tre campate, due piccole e quella centrale più grande, che accolgono tre campane; la composizione è coronata da un frontone triangolare. Il portale centrale è incorniciato da due colonne e ha ai suoi lati due accessi secondari.
Interno
L'interno della Chiesa, a tre navate divise da pilastri, è ricco di pitture e marmi, ma la sua peculiare caratteristica è la profusione di stucchi bianchi e dorati che ornano le volte, la crociera e l'abside. La navata centrale è decorata con l’affresco raffigurante l’Assunzione di Maria di Giacinto Calandrucci (1706) circondato da stucchi di Camillo Rusconi. Il pavimento policromo settecentesco è opera di Gabriele Valvassori.
Sul lato destro sono presenti la Cappella dell'Annunciazione, di S. Caterina d'Alessandria, dei Ss. Bartolomeo, Giacomo e Vittoria; nelle volte della navata destra vi sono tre affreschi di Giuseppe e Andrea Orazi, ovvero la Gloria di Maria, la Gloria di S. Caterina e la Gloria di S. Bartolomeo.
Nella parte destra del transetto si incontra la cappella del Santissimo Crocifisso, con un crocifisso ligneo del XVII secolo, e alle pareti, Storie della Passione" di Niccolò Martinelli da Pesaro detto “il Trometta” (1595).
Nel centro del transetto all'incrocio con la navata centrale e la zona absidale vi sono, nella volta, un affresco raffigurante l'Immacolata Concezione di Giuseppe e Andrea Orazi del 1703, con degli stucchi opera di Luigi Barattone.
L’altare maggiore è opera di Giacomo Della Porta del XVI secolo, restaurato nel XVIII secolo da Gabriele Valvassori; su di esso è posta l’immagine venerata della "Madonna col Bambino" (metà XV secolo); nell’abside si trovano affreschi con Storie della Vergine di Taddeo e Federico Zuccari (1560).
Nella parte sinistra del transetto si trova la cappella di San Francesco con altare con una statua del santo risalente al XVII secolo, mentre nelle pareti vi sono delle scene di vita del santo del Trometta.
Passando alla navata sinistra si incontrano le cappelle dedicate ai Ss. Carlo Borromeo e Ambrogio, quella a S. Giovanni Battista e quella a S. Sebastiano; le volte della navata presentano affreschi di Giovanni Battista Parodi raffiguranti la Gloria di S. Carlo Borromeo, la Gloria di S. Sebastiano e la Gloria di S. Giovanni Battista.
La controfacciata è tripartita dalle navate: nella parte centrale ospita una cantoria con un organo, mentre nelle parti laterali vi sono due affreschi raffiguranti l'Adorazione dei pastori e il Sogno di S. Giuseppe, entrambi di Giuseppe ed Andrea Orazi.
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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