Il Rinascimento
Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli
Risalente ad epoca tardo rinascimentale come risultato dalla costruzione di una serie di edifici per assistenza e accoglienza di pellegrini provenienti dalla penisola iberica, col tempo essa divenne la chiesa nazionale spagnola.
Specifiche | Rettoria-Chiesa nazionale (Spagna)-luogo di culto sussidiario della parrocchia di S. Lorenzo in Damaso |
Proprietà | Obra Pia Stabilimenti Spagnoli in Italia |
Affidamento | Clero di altra diocesi |
Accesso | Da LUN a SAB 8:30-13:00 e 15:00-17:00; DOM 10:00-12:30 e 17:30-19:30 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma – Newton Compton -2004; Roma Sacra- Itinerario 12–Elio De Rosa ed.-1998; F. Gizzi - Le Chiese rinascimentali di Roma–Newton-1994 www.obrapia.org/it |
Indirizzo | Via di Monserrato, 115 – Rione Regola |
Realizzazione | Iniziata nel 1518, fu completata nel 1673-75, ma poi rimaneggiata nel secolo XIX. |
Stile architettonico | Rinascimentale |
Architetto | Antonio da Sangallo il Giovane (1483-1546) - Giuseppe Camporese (1761–1822) |
da non perdere | Opere di Sansovino, Carracci, Bernini |
Storia
Il nome della chiesa trae origine dalla venerata immagine di Nostra Signora di Montserrat, soprannominata la Vergine Nera, molto popolare in Spagna. Per tradizione questa fu custodita per la prima volta in un sito sulla montagna di Montserrat vicino a Barcellona e qui fu fondato un monastero, che divenne una grande abbazia che continua fino ai giorni nostri. Il nome Montserrat significa "montagna segata" in catalano, e la facciata della chiesa di Roma contiene una scultura che fa riferimento a questo.
Quando Aragona e Castiglia furono uniti sotto un unico regno nel 1469, gli espatriati di quest'ultimo avevano una propria chiesa e ospizio a Roma, San Giacomo degli Spagnoli, l'attuale Nostra Signora del Sacro Cuore in Piazza Navona. Il nuovo regno di Spagna scelse come chiesa nazionale San Giacomo, ma gli espatriati dell'antico regno d'Aragona, che avevano costituito una confraternita per gestire il loro ospizio, decisero di costruire una nuova chiesa dedicata a Nostra Signora di Montserrat. La costruzione iniziò nel 1518 su progetto di Antonio Sangallo il Giovane ma molteplici furono le difficoltà politiche ed economiche che rallentarono i lavori. Al Sangallo, morto nel 1546, subentrarono Bernardino Valperga e Francesco Capriani da Volterra che provvide al primo piano della facciata. La volta della navata fu completata nel 1598, ma l’abside e l’altare maggiore furono riedificati nel 1675, ad opera di Giovan Battista Contini. Quando nel 1818 la chiesa di San Giacomo fu abbandonata e quindi spogliata di tutti gli arredi, alcune delle sue opere furono portate qui e altre spedite in Spagna. Poi, l'intero interno di Santa Maria di Monserrato fu ristrutturato da Giuseppe Camporese tra il 1818 e il 1821, data in cui fu costruito un nuovo altare maggiore, ma la facciata venne finalmente rialzata del secondo piano da Salvatore Rebecchini solo nel 1926.
Esterno
La facciata, a due ordini, fu progettata da Francesco da Volterra cui si deve quello inferiore a lesene corinzie, con un portale settecentesco tra colonne ornato da un gruppo marmoreo con "La Madonna ed il Bambino che sega la roccia" con allusione alla montagna dove sorse il santuario catalano di Montserrat e nicchie nelle campate laterali. L’ordine superiore appare molto più modesto: questo piano fu completato nel 1926 dal Rebecchini, ma il progetto per dotarlo fu iniziato nel 1855 da Giuseppe Sarti. Il campanile è una semplice lastra a due falde sopra il muro laterale destro della navata centrale, parallela al muro.
Interno
La pianta è costituita da un'unica navata, con tre cappelle laterali su ciascun lato. Il presbiterio è a pianta quadrata, con allegata una grande abside semicircolare. La navata centrale e il presbiterio sono voltati a botte, con finestre lunettate, una coppia per il presbiterio, tre per la navata centrale.
Molte delle opere d'arte che si trovano qui furono trasferite qui da San Giacomo degli Spagnoli (oggi Nostra Signora del Sacro Cuore) quando quella chiesa cessò di funzionare come chiesa nazionale spagnola all’inizio del XIX secolo.
Sopra gli archi delle cappelle laterali centrali c'è una coppia di affreschi: sulla destra l'Assunzione della Madonna, opera di Francesco Nappi, sulla sinistra l'Incoronazione della Madonna Regina del Cielo è di Giovanni Battista Ricci da Novara.
La prima cappella a destra è dedicata a San Diego d'Alcalá: conserva una pala d’altare, opera di Annibale Carracci, raffigurante il santo francescano spagnolo. Qui sono sepolti i resti dei due papi Borgia, Callisto III e Alessandro VI e il monumento al re Alfonso XIII di Spagna, morto in esilio a Roma nel 1941 dopo aver abdicato. I suoi resti furono sepolti qui fino a quando furono trasferiti per unirsi agli altri reali spagnoli defunti a El Escorial nel 1980.
La seconda cappella a destra è dedicata all'Annunciazione alla Madonna; la pala d'altare raffigura l'Annunciazione e sulle pareti laterali la Nascita della Madonna e l’Assunzione. La terza cappella a destra è dedicata alla Madonna del Pilar: presenta una decorazione in marmi policromi e la pala d'altare, opera di Francisco Preciado de la Vega, raffigura la Vergine del Pilar venerata dai santi Giacomo Magno e da Vincent Ferrer.
Il dipinto sulla parete sinistra è Il Trionfo dell'Immacolata Concezione di Louis Cousin, 1663, e quello su quella destra è l'Assunzione di Francesco di Città di Castello; entrambi provenivano da San Giacomo.
Il presbiterio presenta su ciascun lato un grande arco, che riprende quelli delle cappelle laterali, e in ciascuna è inserita una cantoria. Gli attuali arredi del presbiterio sono tutti dell'inizio dell'Ottocento, mentre la pala d'altare, raffigurante una Crocifissione, è di Girolamo Siciolante da Sermoneta (XVI secolo).
Passando al lato sinistro si trova la cappella dedicata a S. Giacomo con la grande statua del santo sopra l'altare opera di Jacopo Sansovino, qui installata nel 1882 dopo essere stata in San Giacomo.
In questa cappella sono presenti monumenti commemorativi di cui rinascimentali attribuiti ad Andrea Bregno (fine del XV secolo).
La cappella successiva è dedicata a Nostra Signora di Montserrat che presenta un tripudio di stucchi dorati, attribuiti a Carlo Francesco Bizzaccheri (inizi del XVIII secolo). La statua in legno sull'altare è una copia moderna di quella famosa dell'Abbazia di Montserrat; i pannelli degli affreschi sono tutti di Giovanni Battista Ricci da Novara. Nei pennacchi della cupola sono raffigurati gli Evangelisti, nei quattro riquadri della cupola profeti e sibille con Cristo in gloria nell'oculo e nell'archivolto dell'arco d'ingresso scene della vita della Madonna.
Si ha quindi la cappella dedicata a S. Anna: sull’altare si trova un rilievo scultoreo in marmo della Madonna col Bambino e S. Anna, eseguito da Tommaso Boscoli nel 1544 e portato qui da San Giacomo.
Il chiostro venne costruito agli inizi dell'Ottocento su progetto di Giuseppe Camporese e conserva monumenti funebri e sculture del XV e XVI secolo provenienti dalla chiesa di San Giacomo degli Spagnoli; altre opere sono presenti nel vestibolo del chiostro, tra cui il sepolcro di monsignor Pedro Montoya, opera giovanile di Gian Lorenzo Bernini del 1612. Il cortile rinascimentale è attribuito ad Antonio da Sangallo.
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