Santa Maria dell'Anima - Le Chiese di Roma

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Il Rinascimento
Santa Maria dell'Anima
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Storia e arte si incontrano in quella che da più di seicento anni è la chiesa di riferimento della comunità tedesca di fede cattolica a Roma.
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Specifiche
Rettoria-Chiesa nazionale (Germania e Austria)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Salvatore in Lauro
Proprietà
Pontificio Istituto Teutonico
Affidamento
Clero di altra diocesi
Accesso
09:00-12:45 e 15:00-19:00
Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma – Newton Compton -2004;
Roma Sacra-Itinerario 8–Elio De Rosa editore-1996
Pontificio Istituto Teutonico-Santa Maria dell’Anima-ISBN-2020
F. Gizzi - Le Chiese rinascimentali di Roma-Newton-1994
Indirizzo
Via di Santa Maria dell'Anima, 66 – Rione Ponte
Realizzazione
Nata come oratorio, fu eretta nel 1500 circa e restaurata nel 1843
Stile architettonico
Rinascimentale
Architetto
Jacopo Tatti Sansovino (1486-1570)-Giuliano da Sangallo (1445-1516)
da non perdere
Pala d’altare di Giulio Romano; Monumento funebre di papa Adriano VI; affreschi di Francesco Salviati; “Pietà” del Lorenzetto; dipinti di Carlo Saraceni
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Storia
La chiesa originaria sorse su tre case che Joannes Peter da Dordrecht, membro di una ricca famiglia fiamminga, venuto in pellegrinaggio a Roma in occasione dell’Anno Santo del 1350, acquistò per farne dono alla comunità tedesca che viveva a Roma, affinché vi edificasse un oratorio e un ospizio per l'accoglienza dei poveri e dei pellegrini germanici, fiamminghi e olandesi.
Nel 1399 papa Bonifacio IX, approvata l'opera caritatevole, autorizzò la costruzione di un nuovo oratorio che venne dedicato a Santa Maria dell'Anima per devozione a un antico dipinto murale ad affresco, che raffigurava Maria Vergine tra due anime del Purgatorio in preghiera, rinvenuto sul posto durante i lavori di costruzione dell'edificio.
Intorno alla metà del XV secolo l'oratorio, completato a opera di Pietro Pisanelli da Siena, fu trasformato in una piccola chiesa, ma nel 1499, in previsione del Giubileo del 1500, fu demolito l'edificio originario e in suo luogo fu costruita una chiesa più grande, consona alle esigenze della comunità tedesca, secondo un progetto attribuito ad Andrea Sansovino, con interventi di Giuliano da Sangallo e Donato Bramante.
L'edificio subì varie ristrutturazioni in seguito ai danni compiuti dai lanzichenecchi nel 1527, dall'inondazione del Tevere del 1598 e, infine, dopo l'invasione francese del 1798, durante la quale la chiesa fu utilizzata come fienile e scuderia: soltanto nel 1843 fu restaurata e restituita al culto e alla sua primitiva destinazione.
Esterno
La facciata rinascimentale in laterizi, eretta tra il 1514 e il 1523 e attribuita a Giuliano da Sangallo, è tripartita da lesene con capitelli compositi in travertino ed è divisa in tre ordini orizzontali da robusti cornicioni marcapiano: il superiore, presenta un oculo centrale tra due stemmi di papa Adriano VI, qui sepolto; il centrale, è aperto da tre grandi finestre centinate; l'inferiore, è aperto da tre portali con architravi sorretti da colonne scanalate e sormontati da timpani, dei quali il centrale include un gruppo scultoreo raffigurante la Madonna con Gesù Bambino e due anime del purgatorio (1525 ca.), marmo di Andrea Sansovino: l'opera probabilmente è una riproduzione del dipinto murale originario. La cornice marcapiano inferiore reca l'iscrizione dedicatoria.
Sul lato settentrionale della chiesa s'innalza il campanile, in laterizi, costruito nel 1518 su progetto di Andrea Sansovino, con bifore rinascimentali, pinnacoli goticizzanti e una guglia ricoperta di ceramiche colorate; viene considerato tra i più belli di Roma.
Interno
L'interno della chiesa è a tre navate asimmetriche divise da pilastri a sezioni cruciformi; le navate laterali sono fiancheggiate da quattro cappelle che si alzano fino alla volta, secondo il modello delle “Hallenkirchen”, o chiese a sala, lo stile tipico delle chiese germaniche del tardogotico.
La volta della navata centrale è decorata con dipinti murali raffiguranti figure di Santi (1875 - 1882), opera di Ludovico Seitz.
Lungo la navata destra la prima cappella, dedicata a S. Bennone, conserva all'altare uma pala con S. Bennone (1618), opera di Carlo Saraceni. La cappella successiva, dedicata a S. Anna, presenta all'altare una pala con Sacra Famiglia e S. Anna (1640), opera di Giacinto Gimignani e diversi monumenti funebri. Segue la cappella Fugger, dedicata a S. Marco evangelista, decorata con un ciclo di affreschi con Storie della vita di Maria Vergine, eseguito nel 1549 da Girolamo Siciolante detto il Sermoneta. Nell’ultima cappella della navata destra, dedicata alla Pietà, è collocato il gruppo scultoreo della Pietà (1532), di Lorenzo Lotti detto il Lorenzetto e di Nanni di Baccio Bigio.
Nel presbiterio, all'altare maggiore, entro mostra, Sacra Famiglia con S. Giovannino, S. Giacomo Maggiore e S. Marco evangelista (1521-1522), tavola di Giulio Romano, ritenuta il capolavoro più prezioso della chiesa. Alla parete destra, si trova il monumento funebre di papa Adriano VI (1534 - 1536 ca.), realizzato su disegno di Baldassarre Peruzzi. Alla parete sinistra è situato il monumento funebre del duca Karl Friedrich of Jülich-Cleves-Berg (1575), marmo di Niccolò Pippi e Egidio della Riviera.
Passando al lato sinistro, dopo il presbiterio si incontra la cappella del Margravio, dedicata al Santissimo Crocifisso, dove è collocata all'altare, la Deposizione di Gesù Cristo nel sepolcro (1549-1550), affresco di Francesco Salviati.
La cappella successiva, dedicata a S. Barbara, è decorata con un ciclo di affreschi li raffiguranti Storie della vita di santa Barbara (1531 ca.), opera di Michiel Coxie. Quindi si incontra la cappella dedicata a S. Giovanni Nepomuceno, con all'altare, pala con S. Giovanni Nepomuceno e S. Giovanni Sarcander (1880), opera di Ludovico Seitz. Infine, nella cappella dedicata a S. Lamberto di Liegi, si conserva all'altare la pala con Martirio di S. Lamberto di Liegi (1618), dipinto di Carlo Saraceni.
Nella controfacciata sono presenti, in alto, una vetrata con Madonna con Gesù Bambino in trono, tra angeli, Adamo ed Eva (1875-1882), opera di Ludovico Seitz; in basso due monumenti funebri.
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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