Il Rinascimento
San Giovanni Battista Decollato
Chiesa cinquecentesca con una storia particolare: fu infatti costruita dall’Arciconfraternita della Misericordia, che si occupava di assistere e accompagnare al patibolo i condannati a morte e di seppellirne i corpi.
Specifiche | Rettoria-Chiesa regionale (Toscana)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Maria in Portico in Campitelli |
Proprietà | Ente Religioso Cattolico |
Affidamento | Arciconfraternita di S. Giovanni Decollato |
Accesso | LUN,MER,VEN 10:00-13:00; attualmente chiusa per restauri |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma – Newton Compton -2004; F. Gizzi - Le Chiese rinascimentali di Roma – Newton -1994 www.beniculturali.it/luogo/arciconfraternita di San Giovanni decollato |
Indirizzo | Via di San Giovanni Decollato,22 – Rione Ripa |
Realizzazione | Iniziata nel 1490, terminata verso il 1550. Venne restaurata nel XIX secolo |
Stile architettonico | Manierista |
Architetto | Ignoto |
da non perdere | “La Decollazione di S. Giovanni” di Giorgio Vasari. Affreschi del chiostro |
Storia
Nata nel 1488 a Firenze, con lo scopo di assistere i condannati a morte, l’Arciconfraternita della Misericordia nel 1490 era presente anche in Roma e ottenne da papa Innocenzo VIII l’area attuale su cui stabilirsi, dove venne iniziata la costruzione dì un complesso composto da Chiesa, Oratorio, Chiostro.
Il tutto si è conservato sostanzialmente integro fino a oggi, con dei restauri nel Sette e nell’Ottocento che non hanno apportato modifiche sostanziali. L’intento originario della confraternita è ancora portato avanti, poiché i fondi della confraternita vengono utilizzati a beneficio della famiglia e delle persone a carico dei detenuti.
Esterno
All’esterno la chiesa presenta una facciata in mattoni e un portale sormontato dall’iscrizione “Per misericordia”. Completata nel 1504, è assai austera ed è articolata da quattro paraste e terminata da alto architrave e timpano. Risulta sopraelevata rispetto alla strada, come tutti gli edifici della via, a causa dell’abbassamento del livello stradale a seguito dei lavori di sistemazione archeologica degli anni Trenta del XX secolo.
Dal vestibolo d’ingresso si accede anche all’oratorio, incluso nel corpo di fabbrica della chiesa e del chiostro in modo da formare un unico complesso architettonico. L’ambiente fu interamente decorato con un ciclo di affreschi che illustrano la vita di S. Giovanni Battista.
Si accede poi al chiostro dove sono conservate numerose lapidi sepolcrali e sul pavimento vi sono ancora le sette botole (sei per gli uomini e una per le donne) attraverso le quali venivano calati i corpi dei giustiziati, coperte da chiusini di marmo sui quali era scritto: “DOMINE CUM VENERIS JUDICARE NOLI NOS CONDEMNARE” (“Signore, quando verrai per giudicarmi non mi condannare”). Una scala in uno dei portici conduce alla Camera storica dell’Arciconfraternita, che conserva tra i suoi cimeli la cesta dove cadde la testa di Beatrice Cenci, il cappuccio di Giordano Bruno, il grande crocifisso che apriva i cortei diretti al patibolo e numerose tavolette lignee a soggetto sacro che venivano offerte alla vista e alla devozione del con¬dannato fino all’estremo momento.
Interno
L’interno è a navata unica con tre nicchie con altari per lato e affreschi di artisti del tardo Cinquecento. Gli altari sono in nicchie ad arco separate da lesene doriche che sostengono una trabeazione su cui poggia il soffitto piatto ligneo a cassettoni ornato con croci e gigli fiorentini, mentre al centro è raffigurata la testa di S. Giovanni Battista. Tra due pilastri della navata è compreso l'arco trionfale nei cui pennacchi è raffigurata l’Annunciazione alla Madonna, opera di Giovanni Balducci, Il Cosci.
Nel primo altare del lato destro è conservata una pala raffigurante la Nascita di S. Giovanni Battista, opera di Jacopo Zucchi (1585). Nell’altare successivo si trova la pala d'altare raffigurante l’Incredulità di S. Tommaso, della scuola di Giorgio Vasari, e gli affreschi degli apostoli Giuda e Bartolomeo. Nel terzo altare a destra la pala raffigura La Visitazione, opera di Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio, che eseguì anche le raffigurazioni degli apostoli Simone e Matteo.
La decorazione del presbiterio in marmi pregiati, stucchi e dorature è del Settecento, epoca a cui risale anche il pavimento della chiesa in marmi policromi. Orna il presbiterio la pala d’altare di Giorgio Vasari, “La Decollazione del Battista”, del 1533, tra due colonne di marmo breccia verde.
Passando al lato sinistro si trovano la cappella dedicata al Crocifisso e quindi la cappella dedicata a S. Giovanni Evangelista con la pala d’altare che raffigura il Martirio di S. Giovanni Evangelista; sulle pareti si trovano anche gli affreschi di S. Giacomo Maggiore e S. Matteo di Giovan Battista Naldini.
Segue la cappella dedicata alla Madonna della Misericordia dove si conserva un frammento di affresco della Madonna con il Bambino, del XV secolo. Su un lato è dipinta la Madonna Assunta con S. Giovanni Evangelista e l'apostolo Giacomo Minore, di Francesco Zucchi.
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