Il Rinascimento
Santa Maria Scala Coeli
E’ una delle chiese, la più piccola, che costituisce il complesso abbaziale delle Tre Fontane, unitamente alle altre chiese di San Paolo e dei Santi Vincenzo e Venanzio e agli edifici monastici.
Specifiche | Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Gregorio Barbarigo |
Proprietà | Ente Religioso Cattolico |
Affidamento | Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza (OCSO) |
Accesso | 8:30-17:45 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; abbaziatrefontane.it/complesso-delle-tre-fontane/#scalacoeli |
Indirizzo | Via di Acque Salvie, 1 – Quartiere Ardeatino |
Realizzazione | Chiesa originaria del VII secolo, ricostruita nel XII secolo e quindi nel XVI secolo |
Stile architettonico | Manierista |
Architetto | Giacomo Della Porta (1540-1602) |
da non perdere | Mosaico sull’Altare maggiore; cripta di S. Zenone |
Storia
Santa Maria Scala Coeli, che commemora una visione avuta nel luogo da San Bernardo nel 1138 nella quale le anime liberate dal Purgatorio salivano al cielo su una scala, sorge sul luogo ove, secondo la tradizione, S. Zenone e oltre diecimila legionari cristiani avrebbero subito il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano. In realtà erano presumibilmente schiavi cristiani che avevano lavorato alla costruzione delle Terme di Diocleziano e che furono massacrati quando il progetto fu completato e i corpi portati qui.
In principio, il nome “Scala Coeli” fu dato all’oratorio preesistente alla chiesa, a sua volta presumibilmente costruito sui resti di un tempio pagano, a memoria del martirio di S. Zenone e dei suoi compagni. Nel corso del XVI secolo la chiesa medievale andò in rovina; la sua ricostruzione ex novo fu affidata dal cardinale Alessandro Farnese a Jacopo Barozzi da Vignola che ne elaborò i disegni, e fu compiuta da Giacomo Della Porta, che la realizzò tra il 1582 e il 1584.
Esterno
La chiesa è sormontata da una cupola e da una lanterna; la facciata è completata da un timpano e da un occhio inserito in una lunetta; inserito sul cornicione sinistro della facciata, un pezzo di pluteo marmoreo con epigrafe, risalente al IX secolo. Sull’architrave della porta si legge, tra gli stemmi dei Farnese, sotto un piccolo timpano, la scritta “Scala Coeli”.
Interno
L'interno si presenta con tre absidi e tre rispettivi altari, dedicati a S. Zenone (il dipinto originale è stato trafugato e sostituito con una moderna copia), all’Annunciazione e a S. Bernardo. Il catino absidale è decorato con un mosaico eseguito da Francesco Zucchi (1578) su disegno di Giovanni de' Vecchi, che rappresenta il tribuno Zenone, S. Bernardo da Chiaravalle ed altre figure mentre la Vergine in gloria col Bambino Gesù dominano centralmente la composizione. L'interno è dominato dalla cupola, che si trova su una cornice sostenuta da otto pilastri corinzi: la cornice ha un'epigrafe che menziona il martirio di S. Zenone e dei suoi compagni e la visione di S. Bernardo. L'interno della cupola è di un colore blu scuro punteggiato di stelle bianche e presenta un oculo ottagonale.
Due rampe portano alla cripta sotterranea, costruita sull'antico cimitero dove la tradizione dice che furono martirizzati Zenone ed i suoi compagni. Il pavimento di questo sotterraneo è opera cosmatesca del XIII secolo, appartenuto alla chiesa medievale; l’altare cinquecentesco è dedicato a S. Zenone e ai Martiri. Ai lati dell'altare vi sono due finestrelle: da quella di destra si vedono i resti di un antico cimitero cristiano, considerato l'ultima prigione di san Paolo prima della decapitazione; da quella di sinistra si intravede un altare pagano dedicato alla dea Dia, divinità agricola romana.
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