Ss. Crocifisso al Corso - Le Chiese di Roma

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Il Rinascimento
Ss. Crocifisso al Corso
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L’Oratorio del Santissimo Crocifisso, la cui storia è legata al Crocifisso della vicina San Marcello al Corso, rappresenta un’eccezionale testimonianza dell’ambiente culturale ed artistico del Cinquecento romano.
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Specifiche
Chiesa annessa- luogo sussidiario di culto della parrocchia dei Ss. XII Apostoli
Proprietà
Oratorio Musicale Romano
Affidamento
Missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI)
Accesso
07:00–12:00 e 16:00–19:00

Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
Roma Sacra – Itinerario 4- Oratorio del Santissimo Crocifisso- 1995
Indirizzo
Piazza dell'Oratorio, 70 – Rione Trevi
Realizzazione
Costruita tra il 1559 e il 1568
Stile architettonico
Manierista
Architetto
Giacomo Della Porta (1540-1602)
da non perdere
Pareti affrescate con “Storie della Croce”, opere di Giovanni de Vecchi, Pomarancio, Cesare Nebbia
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Storia
L’oratorio fu edificato su iniziativa della Confraternita del Santissimo Sacramento, fondata all’inizio del XVI secolo a ricordo di un presunto miracolo ivi avvenuto nel 1519, quando da un furioso incendio nella vicina chiesa di San Marcello, si salvò solo una parete con un crocifisso ligneo del Quattrocento che, per comprensibili motivi, divenne subito oggetto di venerazione. E la devozione non poté che aumentare quando, portato in processione per le vie di Roma per 16 giorni, a lui si attribuì il prodigio di aver fermato la peste del 1522.
Da quel momento, nel giorno del Giovedì Santo, la croce divenne protagonista di una solenne processione che da San Marcello la conduceva sino in Vaticano, ripercorrendo lo stesso tragitto avvenuto in occasione del miracolo, per allontanare dalla città ogni male e negatività. La Confraternita decise nel 1562 la costruzione di una sede adeguata dove poter svolgere le proprie riunioni: il progetto fu affidato a Giacomo Della Porta, che portò a termine i lavori nel 1568, grazie alle sovvenzioni dei Cardinali Ranuccio e Alessandro Farnese. Restaurato nel 1801, nel 1878 e infine nel 1999, è oggi sede dell’ Oratorio Musicale Romano, centro di elaborazione di musica sacra.
Esterno
L’oratorio ha un elegante facciata attribuita al Della Porta, che reinterpreta la tradizionale struttura a ordini sovrapposti: nell’ordine inferiore, spartito da lesene doriche, si apre un portale preceduto da una breve scalinata e sormontato da un timpano triangolare. Ai lati, due profonde nicchie sono inquadrate da cornici con timpani curvilinei. Un marcapiano divide il primo ordine dal secondo, al centro del quale è situata la lapide che ricorda l’intervento dei Farnese e sopra cui svetta il grande stemma farnesiano. Un timpano triangolare, con un angioletto alato all’interno, conclude la facciata.
Interno
L’interno è a navata unica e le pareti ospitano affreschi incentrati sul tema della croce e del suo ritrovamento: il complesso ciclo pittorico, costituito da tre pannelli per ciascuna parete, fu ideato dal letterato Tommaso de’ Cavalieri ispirandosi al testo medievale di Jacopo da Voragine sulla storia del ritrovamento della Croce di Gesù da parte di S. Elena, e dal pittore Girolamo Muziano con il contributo di alcuni degli artisti più rappresentativi del tardo manierismo romano: Giovanni de’ Vecchi, Cesare Nebbia, Niccolò Circignani detto il Pomarancio, Baldassarre Croce, Cristoforo Roncalli e Paris Nogari. Secondo il gusto teatrale dell’epoca, i riquadri in cui sono divise le differenti scene sono impreziositi da finzioni prospettiche con rappresentazioni di re, principesse, cavalieri e paggi. Il soffitto attuale ha sostituito quello andato distrutto nel XVIII secolo: fu costruito alla fine del XIX secolo e dipinto da Giovanni Gagliardi con un Trionfo della Croce. Sull’altare maggiore è posta una copia del miracoloso crocifisso il cui originale fu riportato nel 1740 in San Marcello e, in una nicchia, è posta la piccola icona della Madonna del Sole, proveniente dalla chiesa di Santa Maria del Sole, sconsacrata nel XIX secolo.
Nella controfacciata si trova il coro con organo del 1744.
La tradizione musicale
L'oratorio del Crocifisso ha dato il nome alla forma musicale dell'oratorio per gli “Esercizi dell'Oratorio”, le riunioni di fedeli durante le quali, oltre a pregare e spiegare il Vangelo del giorno, si cantava. L’oratorio divenne ben presto anche un importante centro di elaborazione di musiche sacre, eseguite soprattutto nel periodo della Quaresima e per la festa della Croce. Qui nacque l’oratorio latino, musiche spirituali in forma di dialogo, di cui furono grandi maestri Pierluigi da Palestrina, Giacomo Carissimi, Alessandro Stradella e Alessandro Scarlatti.
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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