Il Barocco
Santi Ildefonso e Tommaso da Villanova
Luogo di spiritualità e arte che rispecchia il barocco romano, è dedicata a due santi di origine spagnola, Ildefonso di Toledo e Tommaso di Villanova.
Specifiche | Chiesa annessa-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Andrea delle Fratte |
Proprietà | Ente Religioso Cattolico |
Affidamento | Ordine degli Agostiniani Recolletti (OAR) |
Accesso | 7:20-13:30; 15:00-20:00. |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; Roma Sacra – Itinerario 5- Elio De Rosa editore-1996 |
Indirizzo | Via Sistina, 11 – Rione Colonna |
Realizzazione | Edificata alla fine del Cinquecento, distrutta a fine Settecento e ricostruita dal 1814 |
Stile architettonico | Barocco |
Architetto | Giuseppe Paglia (1616-1683)-Francesco Ferrari (nd-1744) |
da non perdere | Altare maggiore |
Storia
La chiesa fu fondata nel 1657 come oratorio di un convento degli Agostiniani Scalzi Spagnoli, ma solo dieci anni dopo, nel 1667, fu costruita una chiesa vera e propria dal frate e architetto domenicano Giuseppe Paglia. Per la dedicazione furono scelti S. Ildefonso e S. Tommaso da Villanova in quanto celebri arcivescovi agostiniani del VII e del XVI secolo. La facciata, di Francesco Ferrari, fu aggiunta nel 1725.
Esterno
La facciata, eretta tra il 1724 e il 1730 da Francesco Ferrari in forme barocche, presenta due ordini scanditi da lesene. Nella parte inferiore apre il portale d’ingresso con ai lati due nicchie. In quella superiore si trova una grande finestra affiancata da due nicchie e a coronamento un timpano con oculo centrale decorato.
Interno
L’interno è a una navata con presbiterio quadrato absidato a cui si accede attraverso un arco trionfale. Ci sono quattro cappelle laterali, che sono grandi nicchie a cui si accede attraverso archi leggermente più piccoli; sopra le cappelle laterali l'architrave e il fregio della trabeazione sono spezzati per far posto a quattro cantorie.
Il primo altare sul lato destro della navata è dedicato alla Natività e presenta all’altare un una scultura in rilievo dell’Adorazione dei pastori opera di Francesco Grassia (1670). Segue al secondo altare la settecentesca Immacolata Concezione con i santi Agostino e Monica, opera di Juan Correa.
L'abside quadrata presenta una cupoletta su pennacchi, abbellita da ornamenti in stucco.
L'edicola dell'altare è addossata alla parete di fondo dell'abside, e presenta una coppia di colonne ioniche che sostengono un frontone triangolare con montanti. Nel timpano delimitato dai due ulteriori pennacchi è collocata un dipinto che raffigura i santi Ildefonso e Tommaso da Villanova.
Sul lato sinistro si incontrano gli altari dedicati a tre beati giapponesi, caduti martiri nel Seicento a Nagasaki e alla Nostra Signora di Guadalupe con la pala d'altare settecentesca di Juan Correa.
Tra gli archi delle cappelle laterali ci sono sei statue di santi tutte opera di Antonio Cometti (seconda metà del XVII secolo). I santi sono: Chiara da Montefalco, Alipio di Tagaste, Ludovico di Francia, Ferdinando III di Spagna, Fulgenzio di Ruspe e Rita da Cascia. Sopra ogni statua è posta una tavoletta recante un attributo simbolico della Madonna.
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