San Bernardo alle Terme - Le Chiese di Roma

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Il Rinascimento
San Bernardo alle Terme
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La chiesa nasce dal riadattamento, compiuto tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, di una delle due aule circolari delle Terme di Diocleziano.
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Specifiche
Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Maria degli Angeli e dei Martiri
Proprietà
Fondo Edifici di Culto
Affidamento
Ordine dei Cistercensi (O. Cist.)
Accesso
da LUN a SAB 6:00-12:30 e 15:00-19:00; DOM 8:00-12:30 e 15:00-19:00
Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
Roma Sacra- Itinerario 17-Elio De Rosa editore-2000;
B.N. Marconi-San Bernardo alle Terme-2009
Indirizzo
Via Torino, 94 – Rione Castro Pretorio
Realizzazione
Adattamento tra la fine del Cinquecento e inizi del Seicento di un’area circolare delle Terme di Diocleziano
Stile architettonico
Manierista
Architetto
Ignoto
da non perdere
Pale d’altare di Giovanni Odazzi; Cupola a cassettoni; statue di Santi
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Storia
La chiesa fu eretta intorno nel 1589 in onore del santo e teologo francese fondatore dell'Abbazia di Chiaravalle, all'interno di uno spheristerium (sala per i giochi con la palla) delle Terme di Diocleziano. Cadute in disuso, le terme furono utilizzate, come molti altri antichi monumenti romani, come cava di materiale da costruzione e il saccheggio durò per tutto il Medioevo. La costruzione della chiesa salvò dalla distruzione questa parte delle Terme di Diocleziano, così come quell’altra vasta parte delle terme che comprende la basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri.
L'edificio, completato nel 1600, fu consacrato nel 1602 da papa Clemente VIII e dedicato a S. Bernardo di Chiaravalle, fondatore dell'Ordine cistercense.
La chiesa ha avuto spesso, nel corso del tempo, bisogno di interventi di ristrutturazione, trovandosi in un punto con gravi problemi di umidità. Importanti interventi furono effettuati intorno al 1670 e nel 1803 furono necessari restauri per riparare i danni provocati durante il periodo della Repubblica Romana giacobina. Nel 1857 fu restaurata la cupola, fortemente degradata, che minacciava di crollare sull'aula liturgica.
Esterno
L'edificio è coperto da un grande tamburo decagonale, a facce concave decorate con ovali, che contiene internamente la cupola, sormontato da una leggera lanterna a vetri concavi realizzata alla fine del XX secolo in sostituzione di quella rimossa con il restauro del 1857.
La facciata, decorata a stucco, presenta in alto un cornicione dentellato e al centro da un portale architravato con timpano triangolare, sormontato da una nicchia con cornice modanata in stucco, nel quale è inserito un affresco del XVII secolo raffigurante S. Bernardo di Chiaravalle che abbraccia la croce con il velo della Veronica. Ai lati del portale si trovano due coppie di paraste doriche che racchiudono una grande nicchia decorata in alto con una conchiglia semiellittica e sovrastata da un timpano ad arco ribassato, e sostengono una trabeazione sormontata da altre due nicchie più piccole.
Interno
La chiesa presenta all'interno una pianta circolare coperta dalla cupola (diametro 22 m) a cassettoni ottagonali che via via si riducono verso l'oculo circolare al sommo della cupola, con un effetto complessivo che ricorda molto quello del Pantheon, anche se molto più piccola. L'oculo permette alla luce di entrare nella basilica a diverse ore del giorno e veniva usato in passato come meridiana.
Lungo la parete perimetrale sono ricavate otto nicchie nel quale sono collocate altrettante statue di santi. Databili intorno al 1600, opera di Camillo Mariani, raffiguranti, sul lato destro, S. Agostino, S. Monica, S. Maria Maddalena e S. Francesco d'Assisi; sul lato sinistro, S. Girolamo, S. Caterina da Siena, S. Caterina d'Alessandria e S. Bernardo di Chiaravalle.
Lungo il perimetro sono posti due altari: quello di destra, dedicato a S. Bernardo, presenta   S. Bernardo di Chiaravalle che abbraccia Gesù Cristo crocifisso tra angeli (1710 ca.), opera di Giovanni Odazzi. L’altare sulla sinistra, dedicato a S. Roberto di Molesme, presenta la Madonna con Gesù Bambino, S. Giuseppe e S. Bernardo in gloria e angeli con S. Roberto di Molesme, anch’esso opera di Giovanni Odazzi. L'altare maggiore si trova in un vano ricavato ampliando una delle quattro antiche porte d'ingresso dell’aula termale. L’ambiente voltato è illuminato da una coppia di finestre in alto per lato, inserite in lunette. Insolitamente, l’altare non presenta alcuna pala e la volta stessa è semplicemente imbiancata.
Per una porta a destra prima dell’altare maggiore, si accede alla cappella dedicata a S. Francesco d'Assisi, in cui si conservano all'altare la statua di S. Francesco d'Assisi che riceve le stimmate, opera di Giacomo Antonio Fancelli e, alla parete sinistra, il monumento funebre del pittore Johann Friedrich Overbeck del 1869.
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GALLERY

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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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