il Medioevo
San Lorenzo in Piscibus
E’ chiesa piccola e suggestiva, nascosta e inglobata dai palazzi novecenteschi, a pochi passi dalla basilica di San Pietro.
Specifiche | Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Maria in Traspontina |
Proprietà | Ente Religioso Cattolico |
Affidamento | Clero diocesano |
Accesso | da LUN a VEN 11:19; SAB 16:00-20:00 |
Bibliografia | M.Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton & Compton-2004; F. Gizzi-Le chiese medievali di Roma-Newton-1998 centrointernazionalegiovanilesanlorenzo.com/ |
Indirizzo | Via Padre Pancrazio Pfeiffer – Rione Borgo |
Realizzazione | Eretta nel VI secolo, riedificata nel XVII e XVIII secolo. Restaurata nella prima metà del Novecento |
Stile architettonico | Romanico |
Architetto | Enrico Pietro Galeazzi (1896-1986)-Adriano Prandi (1900-1979) |
da non perdere | Strutture romaniche |
Storia
Praticamente nascosta dai palazzi moderni che la circondano, questa chiesa è una delle poche costruzioni salvate dalla distruzione durante la ristrutturazione urbanistica del periodo 1936-1950, quando l’apertura di via della Conciliazione comportò la demolizione della Spina di Borgo
La chiesa ha origini antichissime: la tradizione ne attribuiva la costruzione a S. Galla, una nobile matrona romana del VI secolo, ma notizie certe si hanno solo alla metà del XII secolo, quando la chiesa viene citata con il nome Sanctus Laurentius in Portico Maiore.
Distrutta nel corso delle incursioni barbariche, la chiesa fu ricostruita con la nuova denominazione data la sua prossimità ad un mercato del pesce. Nel Cinquecento, Nel Cinquecento, la chiesa ospitò una comunità laica e venne inglobata in un maestoso palazzo patrizio. Nel 1659 fu completamente ricostruita, in forme barocche dalla famiglia Cesi, che ne fece la propria cappella privata. Nel 1733 un nuovo intervento, ad opera di Domenico Navone, portò all’ampliamento della struttura con un lungo atrio ed una nuova facciata inglobata in un edificio affacciato su Borgo Vecchio. Nella prima metà del XX secolo, quando fu decisa la demolizione della Spina di Borgo, la chiesa si salvò dalla distruzione, ma fu privata della facciata e nascosta dietro la mole degli edifici di via della Conciliazione. Sconsacrata e trasformata via via in deposito, scuola e negli anni settanta anche in atelier scultoreo, la chiesa Lorenzo fu poi oggetto di un intervento di restauro che la ricondusse alle presunte linee romaniche originali, cancellando gli interventi successivi e spogliandola degli arredi barocchi. Solo nel 1983, infine, ha riacquistato la sua funzione religiosa grazie a Papa Giovanni Paolo II che la ha nuovamente consacrata affidandola al Centro internazionale giovanile S. Lorenzo.
Esterno
Essendo alcune parti della chiesa, l'atrio e la facciata distrutte, la sua presenza è resa avvertibile dall’abside medievale visibile dal lato di Borgo Santo Spirito. mentre per accedere alla chiesa si deve attraversare un cortile interno situato in via padre Pancrazio Pfeiffer.
Interno
L’interno, largamente rifatto, è diviso in tre navate divise da undici colonne antiche di spoglio; la copertura è a capriate lignee. Pareti e abside sono in mattoni di cotto a vista senza alcun tipo di decorazione. In fondo alla navata centrale, una porta conduce in un cortile interno, su cui prospetta la facciata, affiancata sulla sinistra da un piccolo campanile romanico del XII secolo. Nonostante gli ampi rifacimenti, si riconoscono ancora ampie porzioni della muratura originale, celata per secoli sotto intonaci e stucchi barocchi. L'altare, costituito da un blocco cilindrico di granito rosso, screziato e scolpito è la copia di una vera da pozzo di epoca romana. La pala appesa nell'abside è una riproduzione del Crocifisso di San Damiano; accanto è posta anche la copia dell'icona della Madonna con Gesù Bambino detta Salus Populi Romani, custodita nella basilica di Santa Maria Maggiore. Sulla destra trova posto la grande croce di legno, utilizzata nella prima celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù a Roma nel 1985.
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