Santa Maria ai Monto - Le Chiese di Roma

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Il Rinascimento
Santa Maria ai Monti
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Detta anche Madonna dei Monti, è una chiesa-gioiello, non molto nota e spesso dimenticata dai romani, erede di una storia lunga e di una ricchezza spirituale straordinaria. Fu la seconda chiesa dell’Ordine dei Gesuiti dopo la chiesa del Gesù, ed anche essa, come la precedente, costituì il modello sul quale furono costruite molte altre chiese in tutto il mondo.
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Specifiche
Parrocchia diocesana
Proprietà
Diocesi di Roma
Affidamento
Clero diocesano
Accesso
9:00-22:00
Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton & Compton-2004;
F. Gizzi - Le Chiese rinascimentali di Roma-Newton-1994;
Roma Sacra – Itinerario 28- S. Maria ai Monti-Elio De Rosa editore-2004
Indirizzo
Via della Madonna dei Monti, 41 – Rione Monti
Realizzazione
Costruita a partire dal 1580
Stile architettonico
Manierista
Architetto
Giacomo Della Porta (1540-1602)
da non perdere
Dipinto della Madonna con il Bambino e Santi; affreschi dell’abside; Tomba di San Benoît Joseph Labre
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Storia
La chiesa fu costruita sul luogo dove, sin dal XIII secolo, sorgeva un monastero di clarisse, poi trasformato in case di abitazione. Nel 1579, sembra dopo una scossa di terremoto, su un muro del fabbricato tornò alla luce un dipinto murale ad affresco raffigurante la Madonna con Gesù Bambino e santi, di fronte al quale si verificarono vari eventi miracolosi. Un anno dopo venne dato inizio alla costruzione di una nuova chiesa con l’obiettivo di trovare un luogo che potesse conservare l’immagine miracolosa della Vergine, meglio conosciuta come Madonna dei Monti. I lavori vennero eseguiti su progetto di fu affidato a Giacomo della Porta e vennero portati a termine nel 1603 da Carlo Lambardi e Flaminio Ponzio. Un complessivo restauro fu eseguito agli inizi della seconda metà XIX secolo durante il pontificato di papa Pio IX.
Esterno
La facciata è preceduta da una breve scalinata ed è suddivisa in due ordini: l'inferiore, partito da lesene corinzie, presenta un portale d'ingresso a timpano triangolare e due nicchie laterali vuote; il superiore, scandito da lesene corinzie, è aperto da un finestrone con colonne balconate, sormontato da un timpano semicircolare, fiancheggiato da due nicchie laterali vuote; un grande timpano triangolare, che racchiude lo stemma rionale (i tre monti), sormontato da una croce conclude il prospetto.
La cupola ottagonale, fiancheggiata da un campanile quadrangolare, appoggia su un alto tamburo pure ottagonale nel quale coppie di pilastri si alternano a finestre rettangolari, sormontate da timpani curvi o rettangolari. Sopra la cornice, i pilastri continuano idealmente in costoloni abbinati che scandiscono la calotta in otto spicchi.
Interno
L'interno della chiesa è a croce latina, a navata unica coperta da un'elegante volta a botte, decorata con dipinti murali ad affresco, eseguiti tra il 1602 e il 1609 da Cristoforo Casolani, raffiguranti l’Ascensione, con l’immagine, nella parte alta, del Cristo, mentre in basso sono dipinti la Madonna e gli Apostoli che assistono alla scena. Nei pennacchi, Dottori della Chiesa e Angeli.
La navata presenta, sopra gli archi d'ingresso alle cappelle, un apparato decorativo, articolato su due registri:nell'inferiore, Angeli in stucco di Ambrogio Buonvicino; nel superiore, ciclo di dipinti murali con Storie del Nuovo Testamento. Inoltre, lungo le pareti dell'aula liturgica, è collocato un ciclo di quattordici dipinti raffiguranti le Stazioni della Via Crucis, di Mariano Rossi.
Lungo il lato destro si aprono tre cappelle: nella prima cappella, dedicata a S. Carlo Borromeo, detta anche Cappella Baccini, si conservano all'altare una pala con Madonna con Gesù Bambino che appare a S. Carlo Borromeo, di Innocenzo Tacconi; alle pareti laterali e sulla volta, Storie della vita di S. Carlo Borromeo e Virtù cardinali, affreschi di Giovanni Mannozzi.
Nella seconda cappella, dedicata al Sacro Cuore di Gesù, all'altare vi è una pala con Sacro Cuore di Gesù, di Enrico Tarenghi, mentre nella terza cappella, la Cappella Falconi o Cappella della Pietà, all'altare è presente una pala con Pietà (fine XVI secolo), di Antonio Viviani, e alle pareti laterali, affreschi sulla Passione (1585 - 1590).
Nel transetto destro è posta la cappella, dedicata a S. Vincenzo de' Paoli dove sono collocati all'altare, la tela di Andrea Pozzi  “S. Vincenzo de' Paoli” (prima metà del XIX secolo) e nella lunetta affreschi di Cristoforo Casolani.
Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e delimitato da una balaustra, si conclude con l'abside semicircolare che contiene affreschi di Giacinto Gimignani. Nella calotta absidale vi sono affreschi incentrati sulla Vita della Vergine, di Cristoforo Casolani e nel registro superiore affreschi  raffiguranti Angeli, di Orazio Gentileschi. Sull’altare maggiore è collocato l’affresco raffigurante la Madonna con il Bambino tra i santi Stefano  e Lorenzo e in basso S. Francesco e un Santo monaco non identificato, con molta probabilità S. Bernardo. Sopra il timpano triangolare si trova la statua del Cristo risorto con ai lati due angeli in adorazione, opera di Giacomo della Porta.
Nel transetto sinistro è posta la cappella, dedicata a san Benedetto Giuseppe Labre, dove si custodiscono le sue spoglie. All’altare è posto un dipinto con S. Benedetto Giuseppe Labre che distribuisce il cibo ai poveri (seconda metà del XIX secolo), una statua di san Benedetto Giuseppe Labre morente (fine Ottocento), marmo di Achille Albacini e nella lunetta affreschi di Cristoforo Casolani raffiguranti le Scene della vita della Vergine e l’Assunzione.
Lungo il lato sinistro si aprono due cappelle: nella prima cappella, dedicata alla Natività di Gesù, detta anche Cappella Sabatini, realizzata nel XVI secolo si conserva all'altare una pala con Adorazione dei pastori di Girolamo Muziano, mentre alle pareti laterali sono collocate il “Sogno di S. Giuseppe” e l’”Adorazione dei Magi” di Cesare Nebbia. Tra la prima e la seconda cappella è posto il vestibolo d'accesso alla sacrestia.
La seconda cappella, dedicata all'Annunciazione, detta anche Cappella Del Monte, presenta all'altare una pala del XVI secolo con l’”Annunciazione” di Durante Alberti, autore anche della tela sulla parete sinistra raffigurante  S. Pietro e S. Paolo (fine del XVI secolo), olio su tela di Durante Alberti.
Nella controfacciata sono ubicati la Cantoria e l’Organo a canne ed affreschi di Cristoforo Casolani raffiguranti i profeti Isaia e Daniele.
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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