Santa Brigida a Campo de Fiori - Le Chiese di Roma

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Sette e Ottocento
Santa Brigida a Campo de’ Fiori
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Affacciata su piazza Farnese, la chiesa porta il nome di S. Brigida, al secolo Birgitta Persson, una nobile svedese arrivata a Roma nel 1349, dopo aver fondato l’ordine monastico del Santissimo Salvatore.
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Specifiche
Chiesa annessa-chiesa nazionale (Svezia)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Lorenzo in Damaso
Proprietà
Santa Sede
Affidamento
Ordine del Santissimo Salvatore di S. Brigida (O.SS.S.)
Accesso
6:00–12:00; 15:45–17:30

Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma – Newton Compton -2004;
Roma Sacra-Itinerario 12–Elio De Rosa editore-1998;
www.brigidine.org
Indirizzo
Piazza Farnese, 96 – Rione Regola
Realizzazione
Chiesa originaria eretta nel 1391, fu restaurata nel Seicento e nel Settecento
Stile architettonico
Rococo e neoclassico
Architetto
Pietro Giacomo Patriarca (nd-1715)
da non perdere
Gloria di S. Brigida
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Storia
S. Brigida (Birgitta Birgersdotter in svedese) fu una nobildonna svedese che fondò l'Ordine monastico del Santo Salvatore a Vadstena in Svezia dopo essere rimasta vedova nel 1344. Per ottenere l'approvazione papale della sua nuova fondazione, solitamente conosciuta come le Bridgettine dal suo nome, lei si recò a Roma nel 1349 con una delle sue figlie, S. Caterina di Svezia e qui si stabilirono. All’indomani della sua canonizzazione, accanto all’ospizio da lei realizzato per i suoi connazionali ammalati o bisognosi, nel 1391 le venne dedicata la piccola chiesa, parte integrante di un complesso edilizio che comprendeva anche la casa nelle cui stanze S. Brigida e la figlia S. Caterina di Svezia abitarono fino alla loro morte.
Quando nel Cinquecento la Svezia abbracciò la fede luterana, venne meno il rapporto con il monastero di Vadstena; il complesso fu occupato da Olao Magno, arcivescovo di Uppsala in esilio. Nel 1557, papa Paolo IV affidò l'amministrazione del complesso alle Convertite di Santa Maddalena, fino al 1589, quando papa Sisto V donò la casa di S. Brigida a Sigismondo III Vasa, che era re di Polonia e re cattolico di Svezia. Nella prima metà del Seicento fu operato un primo restauro della chiesa ma l’ampliamento si ebbe nel primo Settecento, von i lavori diretti da Pietro Giacomo Patriarca e Biagio Puccini.
Nel frattempo, la chiesa e il complesso annesso passarono più volte di mano: dopo i re polacchi subentrarono i religiosi Brigidini, poi all'inizio dell'Ottocento il capitolo di Santa Maria in Trastevere, cui seguì la Congregazione di Santa Croce e sul finire del secolo le Carmelitane Scalze polacche, che tennero il complesso fino al 1931, quando papa Pio XI sancì la sua definitiva cessione alle suore Brigidine. Ognuno di questi proprietari operarono interventi di restauro e ammodernamento sia della chiesa che degli ambienti legati alla memoria di S. Brigida. In particolare, l'aspetto decorativo della chiesa si deve in gran parte agli interventi messi in opera dalle Carmelitane alla fine dell'Ottocento ed affidati a Raffaele Ingami.
Oggi Santa Brigida è riconosciuta come la chiesa nazionale degli Svedesi.
Esterno
La chiesa è parte integrante del convento, che si sviluppa su entrambi i lati. La facciata, iniziata nel 1705 ad opera di Andrea Fucigna, è caratterizzata da due colonne laterali staccate dal piano di fondo e dalle statue di S. Brigida e S. Caterina; il campanile invece è del 1894. L'unico ingresso presenta un portale barocco; sull'architrave è presente un'iscrizione in caratteri gotici, che fa riferimento alla riedificazione della chiesa agli inizi del XVI secolo. Al centro della facciata c'è un grande oculo che contiene vetrate raffiguranti la Colomba dello Spirito Santo. Il fregio della trabeazione reca una semplice iscrizione dedicatoria.
Interno
L'interno è a navata unica, con volta a botte, e due altari laterali. Nell'atrio d'ingresso ci sono due porte: quella di destra conduce alla cappella esterna di S. Richard Reynolds, considerato uno dei santi più importanti dell'ordine, realizzata nel 1894 in stile neogotico da Raffaele Ingami nell'ambito del grande restauro effettuato dalle monache carmelitane.
La volta, affrescata da Biagio Puccini tra il 1709 e il 1711, è dominata dalla Gloria di S. Brigida; sempre del Puccini sono le sei tele che decorano le pareti laterali con episodi della vita della santa.
Nell'altare di destra, dedicato alla Vergine, è collocata una copia di fine Seicento della perduta opera Madonna col Bambino di Annibale Carracci; nei pressi è il monumento funebre di Nils Bielke realizzato nel 1768 da Tommaso Righi su disegni di Pietro Camporese il Vecchio.
L'abside presenta una cupoletta ellittica su pennacchi, con la raffigurazione della Colomba dello Spirito Santo. L'altare ottocentesco presenta due grandi colonne autoportanti in marmo composito con capitelli in bronzo dorato; il frontone contiene un dipinto di Dio Padre. La pala d'altare è un grande crocifisso, copia di quello davanti al quale S. Brigida era solita pregare e ricevere visioni. Lo spazio arcuato sopra l'altare, tra i pennacchi, presenta una rappresentazione del Volto Santo di S. Veronica , affiancato da due piccole vetrate raffiguranti il Sacro Cuore di Gesù e il Cuore Immacolato di Maria.
Nell'altare di sinistra, vi è un dittico con S. Brigida e S. Caterina, sormontato da un clipeo con S. Giuseppe ed il Bambino; le opere sono di Eugenio Cisterna e vennero eseguite nel 1894. Nella controfacciata è la cantoria lignea del 1705.
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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