Santa Lucia della Tinta - Le Chiese di Roma

panoramica
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Sette e Ottocento
Santa Lucia della Tinta
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Piccola ma antichissima chiesa, posta nell’antica contrada dei Tintori, dai quali prese il nome.
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Specifiche
Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Agostino in Campo Marzio
Proprietà
Arcisodalizio della Curia Romana
Affidamento
Clero di altra diocesi
Accesso
da LUN a VEN 16:00-18:00; DOM 11:00-12:00

Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
Roma Sacra – Itinerario 6- Elio De Rosa editore-1996;
www.arcisodalizio.it
Indirizzo
Via di Monte Brianzo, 61 – Rione Campo Marzio
Realizzazione
Struttura originaria risalente al X secolo, è stata ricostruita nel 1290 e più volte restaurata tra il XVI e il XIX secolo
Stile architettonico
Rococo
Architetto
Tommaso Mattei (1680-1718)
da non perdere
Soffitto ligneo, Pavimento cosmatesco
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Storia
Risalente al X secolo, deve il suo appellativo all’attività di numerosi tintori di stoffe presenti nell’antica via Trinitatis (oggi Via Condotti) che giungeva fino a Ponte Sant’Angelo. Era conosciuta anche come Santa Lucia delle Quattro Porte che si pensa si riferisse ad alcune uscite minori nelle mura che costeggiavano la riva del Tevere da porta Flaminia a ponte Sant’Angelo.
La più antica menzione di questa chiesa si trova in una epigrafe del 1002, scoperta nel corso dei lavori effettuati nel Seicento; poi è inoltre menzionata in diverse bolle papali del XIII secolo, in occasione di restauri del complesso. Nel 1580 fu restaurata dalla Compagnia dei Cocchieri, e al trasferimento di questa, nel 1628, vi si insediò la Collegiata della Vergine Regina del Cielo che provvide a importanti restauri. Dal 1826 passò ai Procuratori della Curia Romana (Arciconfraternita che riuniva notai, avvocati e procuratori della Curia romana), divenendo quindi la chiesa del loro Arcisodalizio.
Esterno
La facciata è ad un unico ordine tripartito da paraste; presenta un portale con, ai lati, due finti oculi. Sul lato sinistro si erge il campanile. Sul retro, in vicolo del Leonetto, è visibile l'abside medievale del XIII secolo. Sul fregio della trabeazione si trova l’iscrizione dedicatoria alla Madonna Regina del Cielo, il cui collegio resse la chiesa fino al 1825.
Interno
L’interno, cui si accede da un vestibolo, è a navata unica con terminazione rettilinea e presbiterio; ai lati si aprono tre nicchie per lato. Il soffitto in legno cassettonato è caratterizzato da tre riquadri policromi eseguiti nel 1781 da Taddeo Kuntze. Quello centrale raffigura S. Lucia che assiste all’Assunzione della Vergine, mentre i due più piccoli ai lati mostrano Angeli in volo. Le nicchie laterali racchiudono altari ma le prime due nicchie sono, a destra, una porta murata e, a sinistra, l’accesso alla vecchia sacrestia.
Il primo altare a destra è dedicato alla Crocifissione ed è sormontato da un Crocifisso ligneo settecentesco. L’altare successivo è dedicato a S. Lucia, rappresentata nella pala di autore ignoto del Seicento.
L’altare maggiore presenta una pala d'altare contenente un frammento di affresco della Madonna col Bambino del XV secolo, incastonato in un affresco più grande del XVI secolo raffigurante la Madonna Regina degli Angeli con il Bambino e Santi. Davanti all'altare è stata ricollocata una porzione del pavimento cosmatesco scoperto nel 1911, che costituisce l'unica parte visibile all'interno della chiesa medievale.
Passando al lato sinistro si trova l’altare dedicato alla Madonna Mater Infirmorum, con la pala del XVIII secolo che raffigura i santi Egidio, Yves e Genesio che intercedono presso la Madonna col Bambino in favore delle Anime del Purgatorio. I tre santi sono i patroni dell'Arcisodalizio.
L’altro altare a sinistra contiene una pala che raffigura i santi martiri Lucia e Geminiano: anche questa è di autore anonimo del XVII secolo.
Sulla controfacciata si trova la cantoria lignea risalente al 1726.
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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