Il Rinascimento
Santa Maria di Loreto al Foro Traiano
Situata al Foro Traiano, accanto alla Colonna Traiana, in uno degli angoli più suggestivi della Roma antica, con il suo aspetto semplice ma di grande effetto, è espressione dell’architettura religiosa del primo Cinquecento,
Specifiche | Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia dei Ss. Dodici Apostoli |
Proprietà | Ente Religioso Cattolico |
Affidamento | Clero Diocesano |
Accesso | da LUN a SAB 16:00-19:00; DOM 8:30-13:00 e 16:00- 19:00 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le chiese di Roma-Newton Compton-2004; Roma Sacra- Itinerario 3– Elio De Rosa editore-1995; F. Gizzi - Le Chiese rinascimentali di Roma – Newton-1994; fornairoma.it |
Indirizzo | Piazza della Madonna di Loreto, 26 – Rione Trevi |
Realizzazione | Iniziata nel 1507, proseguita nel 1522, terminata nel 1576. Restaurata nella seconda metà del XIX secolo. |
Stile architettonico | Rinascimentale |
Architetto | Antonio da Sangallo il Giovane (1483-1546) |
da non perdere | Affreschi di Cesare Mariani, Mosaico di Paolo Rossetti, gruppo marmoreo scolpito da Andrea Sansovino, Statue di Angeli di Stefano Maderno; tele del Cavalier D’Arpino |
Storia
L'edificio sacro sorge sul sito di una più piccola e antica chiesa, anch’essa dedicata alla Madonna di Loreto, che nel 1501 venne donata da papa Alessandro VI alla Confraternita dei Fornari.
La costruzione della nuovo edifico fu iniziata da Antonio da Sangallo il Giovane nel 1507, probabilmente su progetto di Donato Bramante e Giuliano da Sangallo ma subì parecchie interruzioni e fu consacrata nel 1534, quando era stata realizzata solo la parte basamentale. Il prospetto fu ultimato solo nel 1550-1552, mentre tra il 1573 e il 1576, sotto la direzione di Jacopo Del Duca, furono completati i fianchi, venne costruita la cupola e il campanile. L'apparato decorativo interno fu addirittura eseguito nel secolo successivo. Alla fine del XVIII secolo gravi problemi statici resero necessari importanti lavori di ristrutturazione cui si aggiunse un complessivo restauro condotto tra il 1867 e il 1873 da Luca Carimini.
Esterno
L'edificio è costituito da un basamento quadrato in laterizi e travertino, spartito da paraste corinzie binate che dividono ogni fronte in tre sezioni di diversa ampiezza. Su questo massiccio cubo si innesta un tamburo ottagonale, pure in laterizi, con eleganti finestre, che sostiene la cupola, leggermente arretrata e divisa da costoloni in otto spicchi. Su ciascuno di essi si aprono due oculi, più grandi e rotondi nella zona inferiore, più piccoli e sormontati da timpani curvi e triangolari in quella superiore. La cupola è coronata da una lanterna vuota, opera di Jacopo del Duca; analoga è la concezione del campanile, a due cellule (quadrata e circolare) sovrapposte.
Si accede all'interno della chiesa tramite un portale sormontato da un timpano triangolare che racchiude un bassorilievo raffigurante la Madonna con Gesù Bambino e la Santa Casa di Loreto, attribuito a Jacopo del Duca o alla scuola di Andrea Sansovino. Sull'architrave del portale è posta l'iscrizione dedicatoria. Gli ingressi laterali sono sormontati ciascuno da un timpano semicircolare contenente una testa di angelo (terzo quarto del XVI secolo), attribuita a Jacopo del Duca.
Interno
L'interno a pianta ottagonale, iscritto in un quadrato, con quattro cappelle semicircolari sui lati alterni e profondo presbiterio, presenta una volta decorata a stucchi dorati. Il restauro di Luca Carimini ha quasi completamente sostituito l'apparato decorativo barocco.
Sul lato destro si aprono due cappelle: la prima, dedicata a S. Caterina d'Alessandria, presenta una decorazione musiva realizzata nel 1594 da Paolo Rossetti, raffigurante al centro S. Caterina d’Alessandria con ai lati S Giovanni evangelista e S. Francesco di Assisi. la seconda cappella, dedicata all'Epifania, è decorata con affreschi eseguiti nel 1585 da Niccolò Circignani detto il Pomarancio, raffiguranti all'altare, l’Adorazione dei Magi e alle pareti laterali, S. Pietro e S. Paolo.
Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, presenta un altare maggiore (XVII secolo), in marmi policromi, realizzato da Gaspare De Vecchi, ma modificato nel 1867 da Luca Carimini, in cui è posta una tempera con Dio Padre e Madonna di Loreto con S. Sebastiano e S. Rocco, attribuita a Marco Palmezzano (fine del XV secolo). Nelle tribuna del presbiterio si trovano tele opera di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino raffiguranti scene della vita di Maria Vergine (1629-1630).
Alle pareti laterali, entro nicchie, è posto un gruppo di sei statue delle sante martiri Agnese, Susanna, Cecilia, Flavia Domitilla e di due angeli, questi ultimi opera di Carlo Maderno (1628- 1633).
Le due cappelle del lato sinistro sono dedicate a S. Carlo Borromeo e al Santissimo Crocifisso: in quest’ultima è presente all’altare un Crocifisso del XVI secolo in legno intagliato policromo; l'opera è inserita in un reliquiario in bronzo del XVIII secolo con otto piccole teche.
GALLERY