San Saba - Le Chiese di Roma

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il Medioevo
San Saba
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La basilica è stata nel Medioevo uno dei monasteri più importanti di Roma e costituisce un esempio rappresentativo di architettura romanica medievale.
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Specifiche
Basilica Minore-Parrocchia diocesana
Proprietà
Diocesi di Roma
Affidamento
Compagnia di Gesù (SJ/SI)
Accesso
da LUN a SAB 8:00-12:00 e 16:00-19:00; DOM 9:30-13:00 e 16:00-19:30
Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
F. Gizzi - Le Chiese medievali di Roma-Newton Compton-1998;
sansaba.gesuiti.it/basilica-storia-arte/
Indirizzo
Piazza Gian Lorenzo Bernini, 20 – Rione San Saba
Realizzazione
Eretta nel VII secolo, ha avuto interventi fra il XII e il XVIII secolo con un ripristino finale nel Novecento
Stile architettonico
Romanico
Architetto
Andrea Busiri Vici (1903-1989)
da non perdere
Ciborio, Altare Maggiore, Cattedra episcopale, Pitture del XIII secolo, Pavimento cosmatesco
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Storia
Sul Piccolo Aventino, a ridosso delle Mura Aureliane, ove oggi sorge la basilica, era situata, secondo la tradizione, una casa appartenuta alla famiglia materna di S. Gregorio Magno, nella quale fu ricavato un oratorio titolato a S. Silvia, madre del pontefice, che a sua volta sfruttava un preesistente edificio romano, probabilmente la caserma della IV Coorte dei Vigili.
Nella prima metà del VII secolo un gruppo di monaci basiliani, fuggiti da Gerusalemme in seguito all'avanzata islamica in Palestina, edificò sopra l'oratorio un monastero dedicato a S. Saba archimandrita.
Tra la seconda metà dell'VIII e la prima del IX secolo il monastero acquisì grande prestigio soprattutto per la funzione di tramite che gli demandarono i pontefici nei rapporti con l'Oriente e in missioni diplomatiche; a iniziare dal IX secolo iniziò un progressivo declino della vita della comunità monastica, tanto che essa finì, intorno all’ XI secolo, dopo lo Scisma d’Oriente, per essere sostituita dai benedettini di Montecassino, i quali trasformarono la chiesa nelle attuali forme basilicali.
Nei secoli che seguirono ai benedettini subentrarono dapprima i cluniacensi, che nel 1205 restaurarono e in parte modificarono la basilica, poi, nel corso del XVI secolo, i Cistercensi, i Canonici Regolari Lateranensi. Nel 1573 divenne sede del Collegio Germanico Ungarico della Compagnia di Gesù e quando quest’ordine nel 1773 fu soppresso, si insediarono nel complesso prima i francescani e poi i salesiani, ma nel 1931 papa Pio XI lo riaffidò alla Compagnia di Gesù. Nel 1943 furono realizzati complessi lavori di ristrutturazione e ricostruzione, in falso originale, di alcune parti dell'edificio, a cura di Andrea Busiri Vici.
Esterno
La facciata dell'edificio in laterizi risale al periodo romanico così come il portico antistante, sotto il quale sono conservati reperti archeologici, alcuni appartenenti all'antico complesso di San Saba, altri alla circostante zona archeologica: capitelli, iscrizioni, altari, rocchi di colonne, frammenti di sarcofagi murati alle pareti, un grande sarcofago e un rilievo dell’VIII secolo con un cavaliere con un falcone. Il loggiato, ad arcate su colonne di granito, è invece del Quattrocento. Nel retro si stagliano la facciata a capanna della navata centrale e un campanile a due ordini di bifore. Sotto il portico, inoltre, si apre il portale d'ingresso con una cornice marmorea con decorazione musiva e un'iscrizione recante data e firma dell'autore (Jacopo di Lorenzo di Cosma, 1205).
Interno
L'interno della chiesa, a pianta basilicale, è a tre navate, divise da 14 colonne romane di spoglio e terminanti in altrettante absidi; sulla sinistra si apre lo spazio denominato "quarta navata".
La navata centrale, che occupa la larghezza dell'oratorio sottostante, ha una dimensione doppia rispetto a quelle laterali, è illuminata da una serie di otto finestre per lato e presenta una copertura a capriate lignee e un pavimento cosmatesco dell'inizio del XIII secolo.
Lungo le pareti della navata centrale si trova una serie di affreschi della metà del XV secolo raffiguranti Profeti, Stemmi, Motivi decorativi a forma di piante. Nell'area presbiterale sono posti l'altare maggiore, il ciborio sorretto da quattro colonne in marmo nero venato di bianco e la cattedra episcopale con il disco adorno di motivi cosmateschi a mosaici di smalto: le tre opere vennero ricostruite con pezzi antichi reperiti all'inizio del XX secolo.
L'arco trionfale presenta un dipinto murale raffigurante l’Annunciazione (1463), affresco di autore ignoto. L'abside è ornata con affreschi, fatti eseguire per il Giubileo del 1575, articolati su quattro registri: nel catino absidale, Gesù Cristo tra S. Andrea apostolo e S. Saba archimandrita; nel registro superiore, Agnello di Dio e dodici pecore convergenti identificabili con gli apostoli; nel registro centrale, Madonna con Gesù Bambino in trono e i dodici apostoli; nel registro inferiore, papa Gregorio XIII e santi.
Inoltre, nell'abside, sopra la cattedra episcopale, è posto un affresco del XIV secolo con la Crocifissione di Gesù Cristo.
Alla navata sinistra si affianca un lungo ambiente, coperto a crociera, indicato come "quarta navata", che in realtà fu probabilmente una sorta di portico (databile all'XI secolo), tramite il quale erano messi in comunicazione la chiesa e il monastero. E’ ricoperto da affreschi eseguiti alla fine del XIII secolo dal Maestro di San Saba che raffigurano S. Gregorio Magno tra santi e Elemosina di S. Nicola di Bari.
Sulla controfacciata, sopra il portale d'ingresso, è collocato un dipinto
raffigurante l’Apparizione della Madonna con Gesù Bambino a S. Ignazio di Loyola (XVIII secolo).
Nella sacrestia e nei locali annessi si conservano i resti di dipinti murali staccati dall'oratorio sotterraneo, tra i quali un ciclo di affreschi con Storie della vita di Gesù Cristo (fine VIII secolo) raffiguranti diversi episodi dei Vangeli, Teste di santi (inizio VIII secolo) e Teste di monaci (fine X secolo).
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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