San Cesareo de Appia - Le Chiese di Roma

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Il Rinascimento
San Cesareo de Appia
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La basilica è un luogo di straordinaria densità storica e culturale e fa parte del Parco Archeologico dell’Appia Antica.
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Specifiche
Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia del Santissimo Salvatore e SS. Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano
Proprietà
Demanio dello Stato
Affidamento
Clero diocesano
Accesso
SAB 10:00-16:00; DOM 10:00-12:00
Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
parcoarcheologicoappiaantica.it;
cultura.gov.it/luogo/basilica-di-san-cesareo-de-appia
Indirizzo
Via di Porta San Sebastiano – Rione San Saba
Realizzazione
Adattamento tra la fine del Cinquecento e inizi del Seicento di un’area circolare delle Terme di Diocleziano
Stile architettonico
Manierista
Architetto
Cavalier d’Arpino (1568-1640)
da non perdere
Affreschi del Cavalier d’Arpino, con scene della vita di S. Cesareo. Nel catino absidale un mosaico che raffigura “Dio Padre fra gli angeli
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Storia
La chiesa, conosciuta anche col nome di San Cesareo in Palatio, fu eretta nell’VIII secolo su resti di strutture romane preesistenti risalenti al II secolo d.C. e oggi visibili nei sotterranei. E’ anche chiamata dalle fonti medievali San Cesareo in Turrim, per la presenza, nelle vicinanze, di qualche torre medievale.
Nel corso dei secoli la chiesa passò di mano diverse volte e fu più volte ristrutturata: nel XIV secolo fu affidata ai Crociferi per fondarvi un ospedale che dava asilo ai pellegrini entrati dalla vicina Porta San Sebastiano; a loro subentrarono le monache benedettine; nel XV secolo fu affidata alle cure della vicina chiesa di San Sisto Vecchio e poi a quelle della chiesa dei Santi Nereo e Achilleo. Venne fatta completamente restaurare agli inizi del XVI secolo, durante il pontificato di Clemente VIII, dal cardinale Cesare Baronio al Cavalier d'Arpino, e quindi affidata ai Padri Somaschi. In questa occasione furono qui trasferiti i mosaici del XIII secolo e altri arredi architettonici che si trovavano nel transetto della Basilica di San Giovanni in Laterano, a quell’epoca in fase di ristrutturazione. E’ proprio in questa fase che risale la denominazione di San Cesareo in Palatio e ciò in passato ha creato confusione con l’omonimo oratorio del Palatino, oggi scomparso.
Importanti restauri furono fatti eseguire intorno alla metà dell'Ottocento da papa Pio IX e un successivo importante restauro avvenne negli anni Trenta del Novecento quando venne anche scoperto un impianto termale di cui sopravvive un esteso pavimento a mosaico con motivi marini.
Esterno
La chiesa presenta una semplice facciata scandita da rare colonne e lesene, con ampie quadrature cieche e con un portone d’accesso preceduto da un protiro con colonne di granito. Di fronte alla chiesa si trova un'antica colonna di granito rosa, originariamente estratta ad Assuan in Egitto; fa parte del restauro seicentesco e il capitello presenta una stella, stemma della famiglia Aldobrandini alla quale apparteneva papa Clemente VIII.
Nell'angolo tra l'abside e il muro di estrema destra si trova il campanile, che è una torre disadorna con il suo piano superiore dotato di una grande apertura ad arco su ciascuna facciata con imposte doriche.
Interno
La chiesa è a pianta rettangolare ad unica navata con abside semicircolare; la navata presenta sei campate, differenziate da arcate di sei archi ciechi su ciascuna parete laterale. I primi due e l'ultimo degli archi su ciascun lato sono vuoti e privi di decorazioni. Gli ultimi due fanno parte del presbiterio; il terzo arco per lato contiene un altare laterale, che ha la forma di un'edicola.
Il soffitto ligneo piatto a cassettoni del XVII secolo presenta due grandi formelle centrali cruciformi. Su una c'è lo stemma di Clemente VIII, sull'altra è raffigurato S. Cesario. I cassettoni quadrati in azzurro e oro ripetono gli attributi araldici del papa.
Alle pareti laterali, tra le finestre, vi sono dei mosaici opera del Cavalier d'Arpino, con scene della vita di S. Cesareo e S. Ippolito. Nel catino absidale è presente un mosaico che raffigura Dio Padre fra gli angeli. Ai lati, sui pennacchi dell'arco trionfale, si trovano una coppia di affreschi che compongono la raffigurazione dell'Annunciazione. Sopra la cattedra si trova una Madonna con Bambino, affresco del XV secolo.
L’altare, l’ambone, la cattedra, le transenne del presbiterio sono elementi architettonici che appartenevano alla basilica di San Giovanni in Laterano: sono principalmente composti da elementi eterogenei risalenti al XIII secolo.
Di straordinaria rilevanza è l’ambiente di età imperiale (II secolo d.C.) che sorge sotto la basilica: un complesso termale scoperto alla metà degli anni Trenta del Novecento.
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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