Santi Michele e Magno - Le Chiese di Roma

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il Medioevo
Santi Michele e Magno
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Situata su un piccolo colle chiamato Palazzuolo, che costituisce la parte più settentrionale del colle Gianicolo, è una delle chiese di Roma invisibili dalla strada, circondata da edifici più alti del Rione Borgo.
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Specifiche
Chiesa annessa-Chiesa nazionale (Paesi Bassi)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Maria in Traspontina
Proprietà
Santa Sede
Affidamento
Clero di altra diocesi
Accesso
da MAR a SAB 10:00-17:00;  DOM 10:00-12:00

Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
www.friezenkerk.nl;
Willibrordcentrum-La chiesa dei Frisoni a Roma-Brochure;
F. Gizzi-Le chiese medievali di Roma- Newton-1998
Indirizzo
Largo degli Alicorni, 19 – Rione Borgo
Realizzazione
Chiesa originaria del IX secolo ricostruita nel XII con molteplici restauri nei secoli successivi
Stile architettonico
Romanico e rococo
Architetto
Carlo Murena (1713-1764)
da non perdere
Strutture romaniche; pavimento cosmatesco; Scala santa
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Storia
La chiesa risale al IX secolo e apparteneva ai Frisoni e alla loro schola. Nell’Alto Medioevo, infatti, sorsero nella zona intorno alla basilica di San Pietro diverse scholae a base etnica, ossia associazioni di carattere caritatevole e assistenziale nei confronti dei pellegrini che venivano a Roma per visitare la tomba di S. Pietro. La schola dei Frisoni, una popolazione germanica proveniente da una regione oggi politicamente divisa tra i Paesi Bassi e la Germania, fondò dunque la chiesa dedicandola a S. Michele Arcangelo. La chiesa primitiva venne però distrutta nel 1084 durante la lotta per le investiture, tra Roberto il Guiscardo e l’imperatore Enrico IV.
La nuova chiesa fu ricostruita nel XII secolo ed assunse anche il nome di S. Magno, martire durante la persecuzione di Decio, accogliendone le reliquie; è in questa occasione che fu aggiunto il campanile romanico, oggi visibile solo da piazza San Pietro. Subì poi restauri nel corso dei secoli successivi, soprattutto nel Settecento ad opera di Carlo Murena, pur mantenendo la sua struttura medievale. Nel 1929, con i Patti Lateranensi, la chiesa fu resa area extraterritoriale e ricade pertanto sotto l’amministrazione della Santa Sede.
Esterno
L'edificio non dà direttamente sulla strada, ma è preceduto da un cortile al quale si può accedere tramite una doppia scalinata: la prima, rinominata Scala Santa, inserita all'interno di un palazzo; la seconda, esterna, segnalata, sulla strada, da un arco a tutto sesto in mattoni sormontato da un'edicola mariana. L'ingresso della chiesa sul cortile è costituito da un avancorpo degli anni Trenta del XX secolo, con fronte a capanna in blocchi di pietra; in basso, si apre in esso un arco a tutto sesto e, sopra quest'ultimo, una finestra rettangolare; l'avancorpo è coronato da un timpano triangolare. Alla destra della facciata, vi è il campanile romanico del XII secolo: è in mattoni e ha tre piani sopra la linea del tetto.
Interno
L'interno della chiesa è a tre navate divise da colonne romaniche del XII secolo racchiuse dentro pilastri del XVIII secolo. Accanto all'ingresso della chiesa si trova l'iscrizione funeraria del frisone Hebi, morto nel 1004. Nell'angolo sinistro presso l'ingresso si trova un'epigrafe del 1300 circa, che descrive l'arrivo delle reliquie di S. Magno. La copertura della navata centrale è con soffitto ligneo con al centro un grande rilievo in stucco che mostra le chiavi di S. Pietro tenute dagli angeli. Sopra l'ingresso si trova la cantoria e nella parete di fondo di questo è l'organo settecentesco.
Nelle navate ci sono tre grandi archi su ciascun lato con aperture rettangolari in cui sono presenti otto grandi tondi con affreschi raffiguranti alcuni santi che contribuirono all'evangelizzazione dei Paesi Bassi. Sin tratta di S. Bonifacio, Papa San Leone III, S. Abbondio, S. Villibrordo, S. Carlo Borromeo, S. Teodoro, S. Swithbert e il Beato Antonio Fatati; opera di autori anonimi, risalgono al XVIII secolo. Le ultime due campate della navata sono occupate da un coro.
Il presbiterio, rialzato rispetto al resto della chiesa, è strutturalmente parte della navata centrale, ma termina in un'abside con un proprio arco trionfale. L'edicola dell'altare maggiore è incastonata nella parete curva dell'abside, e presenta una pala di Niccolò Ricciolini che raffigura i due santi protettori (XVIII secolo).
Nella navata destra si trova l'altare laterale dedicato all'Immacolata Concezione e, in fondo alla navata, si trova la Cappella della Rimembranza,  dedicata alla memoria dei committenti defunti della chiesa. Al di là di questo si trova un ambiente separato, il cosiddetto Coemeterium, dedicato alla memoria dei membri della confraternita eucaristica.
Alla fine della navata sinistra c'è una cappella dedicata a Nostra Signora di Sevenwouden con una copia della sua statua, venerata a Bolsward. Nella navata sinistra si trova anche la sommità della Scala Santa, copia devozionale della Scala Santa del Laterano; si tratta di una ripida scalinata che collega Borgo Santo Spirito alla cappella soprastante; di fronte alla sua estremità superiore c'è un Crocifisso sul muro.
Nella navata sinistra si trovano il monumento funebre di Anton Raphael Mengs, pittore tedesco del XVIII secolo, opera di Vincenzo Pacetti (1778) e un altare laterale dedicato ai Ss. Pietro e Paolo con una pala che li raffigura, opera di Ludovico Stern (XVIII secolo).
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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