San Salvatore in Onda - Le Chiese di Roma

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il Medioevo
San Salvatore in Onda
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Questo edificio sacro nasce nell’XI secolo; il suo nome curioso deriva dalle frequenti inondazioni del Tevere che anticamente flagellavano la zona.
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Specifiche
Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Lorenzo in Damaso
Proprietà
Fondo Edifici di Culto
Affidamento
Società dell'Apostolato Cattolico (SAC)
Accesso
8:00-12:00

Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
Roma Sacra – Itinerario 13- S. Salvatore in Onda-Elio De Rosa editore-1998.
Art/Torvergata.it-T. Caliò-San Salvatore in Onda-2012
Indirizzo
Via dei Pettinari, 51 – Rione Regola
Realizzazione
Eretta alla fine dell’XI secolo, restaurata nel XIII e XIX secolo
Stile architettonico
Romanico e neorinascimentale
Architetto
Luca Carimini (1830-1890)
da non perdere
Affresco “Madonna col Bambino e angeli” di Benozzo Gozzoli; Crocifisso del XVI secolo
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Storia
La chiesa deve la sua denominazione alle continue inondazioni del Tevere che interessarono in passato la zona e la chiesa. Le sue origini risalgono alla fine dell’XI secolo ma fu ricostruita intorno al 1260. Fu affidata all’inizio del XV secolo ai Monaci di S. Paolo Eremita e successivamente, nel 1445, ai Frati Francescani Minori Conventuali. Nel 1844 la chiesa fu definitivamente affidata ai Padri Pallottini che vi stabilirono la sede centrale della Società dell'Apostolato Cattolico. In seguito a questo passaggio di proprietà, la chiesa, che aveva già subito un radicale restauro nel XVIII secolo con l’innalzamento del pavimento, fin dal 1860 iniziò a presentare dei gravi danni alle strutture che comportarono dapprima l’inagibilità della navata destra e di quella centrale e quindi la chiusura totale della chiesa. Si resero necessari profondi interventi di restauro, operati da Luca Carimini, che riportarono alla luce le colonne ed i capitelli della struttura originaria.
Esterno
La facciata tripartita presenta un portale d’ingresso sormontato da una riquadratura vuota e da una finestra semicircolare. A coronamento si trova un timpano triangolare.
Interno
L'interno, restaurato tra il 1860 e il 1878 da Luca Carimini, è costituito da tre navate divise da due file di antiche colonne in marmi diversi.
In fondo alle navate laterale ci sono due altari e una cappella si trova sulla navata destra.
La navata centrale presenta un soffitto ligneo a cassettoni e le pareti laterali presentano finestre a tutto sesto intervallate da affreschi raffiguranti personaggi dell'Antico Testamento.
Nella navata destra c'è una cappella laterale dedicata alla Vergine Maria con il titolo di Virgo Potens; è semicircolare con cupola a cassettoni; l’altare è in marmi policromi e la pala è un frammento di un dipinto settecentesco raffigurante la Madonna col Bambino.
L'edicola è fiancheggiata da quattro grandi affreschi di Cesare Mariani raffiguranti Giuditta con la testa di Oloferne, la regina Ester davanti ad Assuero, L'Annunciazione e l'Immacolata Concezione e santi. Una scala sotto il presbiterio conduce alla cripta, dove vi sono i resti di un edificio del II secolo.
Sulla parete di fondo della navata destra si trova l’altare dei santi Giuseppe, Cosma e Damiano con una pala raffigurante i santi Cosma e Damiano che hanno una apparizione di S. Giuseppe e di Gesù Bambino, opera di Massimiliano Seitz (1856).
L'area del presbiterio occupa l'abside e l'ultima campata della navata centrale, racchiusa da una bassa balaustra. L'abside presenta un arco trionfale con archivolto modanato che racchiude il catino e fiancheggiato da una coppia di angeli nei pennacchi. La cupola interna ha al centro un rilievo con la Colomba dello Spirito Santo, circondata da un anello di otto tondi contenenti rilievi di apostoli, mentre i pennacchi presentano rilievi di evangelisti.
L'abside presenta affreschi raffiguranti i santi Pietro e Paolo e, al centro, un’icona della Madonna col Bambino di Cesare Mariani (1878); nell’altare maggiore è collocata l’urna funeraria di Vincenzo Pallotti. Nel catino dell'abside è raffigurata La Trasfigurazione, con Cristo in gloria accompagnato da Mosè ed Elia.
In fondo alla navata sinistra si trova l’altare di S. Alessio con un rilievo in marmo raffigurante l’Apparizione della Vergine ai santi Alessio ed Eufemiano, opera di autore ignoto della fine del Settecento.
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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