Spirito Santo dei Napoletani - Le Chiese di Roma

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Sette e Ottocento
Spirito Santo dei Napoletani
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È una delle numerose chiese che si concentrano tra via Giulia e i vicoli limitrofi ed è stata la chiesa nazionale del Regno delle Due Sicilie.
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Specifiche
Rettoria-Chiesa regionale (Campania)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Maria in Vallicella
Proprietà
Ente Religioso Cattolico
Affidamento
Clero diocesano
Accesso
DOM 9:00-13:00

Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
Roma Sacra – Itinerario 11- Spirito Santo dei Napoletani-Elio De Rosa ed.-1997;
F. Gizzi- Le Chiese di Roma del Sette e Ottocento-Newton-1995
Indirizzo
Via Giulia, 34 – Rione Regola
Realizzazione
Struttura originaria del XIV secolo riedificata nel Cinquecento e rinnovata più volte nel XVIII e XIX secolo
Stile architettonico
Neoclassico
Architetto
Domenico Fontana (1543-1607)- Carlo Fontana (1638-1714)-Nicola Forti (1714-1802) - Antonio Cipolla (1822-1874)
da non perdere
“Spirito Santo in Gloria” affresco di Pietro Gagliardi; “Martirio di S. Gennaro”, opera di Luca Giordano
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Storia
Originariamente la chiesa era dedicata a Sant'Aurea, ma nel 1574 passò con l’annesso convento alla Confraternita dello Spirito Santo dei Napoletani che la fece riedificare su disegno di Ottaviano Mascherino nel 1619. I lavori furono molto lenti a causa di problemi finanziari e la chiesa fu terminata solo nel 1649, quando fu eretta la facciata da Cosimo Fanzago.
Profondamente rinnovata da Carlo Fontana (1704) e da Nicolò Forti (1772), la chiesa fu affidata nel 1834 all’Ordine dei Pallottini e rifatta tra il 1852 e il 1855 da Antonio Cipolla. Durante questo ultimo intervento venne ricostruita la facciata e la zona del presbiterio.
La chiesa ha custodito, fino al 1984, le tombe degli ultimi sovrani del Regno delle due Sicilie, Francesco II e Maria Sofia prima della loro traslazione a Napoli nella Basilica di Santa Chiara.
Esterno
La facciata, ricostruita nel 1853, è a due ordini in travertino è segnata da lesene. Nell’ordine inferiore apre un portale sormontato da un affresco di Pietro Gagliardi raffigurante lo "Spirito Santo in Gloria". In quello superiore si trova un rosone con ai lati gli stemmi di Pio IX e del Regno delle Due Sicilie.
Interno
L’interno è a navata unica da cui dipartono cinque cappelle laterali, due sul lato destro e tre a sinistra.
La prima cappella a destra è dedicata a S. Francesco di Paola e la pala d'altare che raffigura il santo che compie il miracolo della resurrezione di un bambino morto è opera di Ventura Lamberti (1720).
Segue, lungo la navata, una finta cappella che contiene il monumento al cardinale Giovanni Battista De Luca di Domenico Guidi (fine del XVII secolo). Segue la cappella dedicata alla Crocifissione con la pala d'altare opera del Gagliardi che presenta un Crocifisso dipinto su sfondo di paesaggio.
Le porte laterali in fondo alla navata, poco prima del transetto, sono sovrastate da bassorilievi raffiguranti scene della vita di S. Francesco di Paola, opera di Vincenzo Felici (1708).
Il transetto è a pianta quadrata, con cupola su pennacchi. Nella parete sovrastante l’arco trionfale è presente un affresco della Pentecoste del Gagliardi. Le pareti laterali presentano altri suoi affreschi, raffiguranti le sante Cristina e Sofia. In basso si trovano le lapidi commemorative del re Francesco e della regina Maria Sofia. I pennacchi della cupola presentano tondi con gli Evangelisti sempre del Gagliardi, mentre l'interno della cupola è coperto da un affresco di Giuseppe Passeri raffigurante Cristo e l’Eterno in Gloria (1700 ca.).
L'abside ha cinque lati e un proprio arco trionfale. Sui pilastri di quest'ultima sono presenti affreschi dei santi Teresa d'Avila e Ferdinando re di Spagna. La pala d'altare è un affresco sulla parete di fondo, raffigurante L’Annunciazione, opera del Gagliardi (1869).
Passando al lato sinistro si incontra la cappella dedicata a S. Gennaro con la pala raffigurante il suo martirio, dipinto di Luca Giordano (1703).
Segue la cappella dedicata a Nostra Signora del Fulmine: la pala d'altare è un'icona della Madonna col Bambino (fine secolo XV), ritenuta opera di Antoniazzo Romano.
La cappella successiva è dedicata a S. Tommaso d’Aquino; la pala che raffigura il santo è opera di Domenico Maria Muratori (1720 ca.).
La controfacciata presenta sopra l'ingresso una tribuna d'organo: sopra questo, nella lunetta ricavata dalla volta del soffitto, si trova un grande rosone con una vetrata moderna raffigurante la Colomba dello Spirito Santo circondata dai dodici Apostoli, opera di Oscar Guarnieri.
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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