Sette e Ottocento
Santa Maria Odigitria al Tritone
E' la chiesa regionale dei Siciliani che la eressero nel 1594 e prende nome dalla venerata immagine della Vergine che si dice portata a Roma da Costantinopoli.
Specifiche | Rettoria-Chiesa regionale (Sicilia)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Andrea delle Fratte |
Proprietà | Ente Religioso Cattolico |
Affidamento | Clero diocesano |
Accesso | 7:30-10:30 e 16:30-9:30 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; Roma Sacra – Itinerario 5- Elio De Rosa editore-S. Maria d’Itria-1996; Odigitria.org/la-chiesa/ |
Indirizzo | Via del Tritone, 82 – Rione Colonna |
Realizzazione | Edificata alla fine del Cinquecento, distrutta a fine Settecento e ricostruita dal 1814 |
Stile architettonico | Neoclassico |
Architetto | Francesco Manno (1752-1831) |
da non perdere | Icona della Madonna Odigitria |
Storia
La sua edificazione risale al 1594 quando Clemente VIII concesse alla comunità siciliana residente a Roma di realizzare una chiesa e un collegio per i giovani che qui venivano per studiare. Il nome Santa Maria Odigitria deriva dal fatto che un tempo al suo interno si trovava un’immagine, proveniente da Costantinopoli, della Vergine Odigitria. L’intero complesso fu però saccheggiato e devastato durante l’occupazione francese tra il 1798 e il 1814; fu poi ricostruito tra il 1814 e il 1817 dalla comunità siciliana su progetto di Francesco Manno. Alla fine del XIX secolo Giuseppe Palazzi completò la facciata.
Nel 1970 l'aula liturgica fu sottoposta ad un complessivo restauro.
Esterno
La semplice facciata, in travertino, è divisa in due ordini da una cornice marcapiano: il superiore, presenta una finestra semicircolare, sormontata dal timpano triangolare di coronamento; l'inferiore, è aperto da un portale architravato, sopra al quale è collocata l'iscrizione dedicatoria.
Completano l'ordine inferiore della facciata due ali laterali aperte da altrettante finestre ovali verticali.
Interno
La chiesa ha un’unica navata terminante con abside semicircolare e presenta due cappelle per lato, dedicate, alla destra, a S. Lucia e a S. Rosalia; quelle sulla sinistra ai papi di origine siciliana Leone II, Agatone e Metodio e a S. Agata. In esse sono collocate altrettante pale eseguite nel 1988 da pittori siciliani.
L’altare maggiore ospita, entro mostra, l’icona della Madonna con Gesù Bambino detta anche Madonna Odigitria o Madonna d'Itria: l'opera, copia dell'originale, venne donata dal patriarca Atenagora di Costantinopoli e consegnata alla confraternita nel 1974 dal suo successore Demetrio, come segno ecumenico.
I controfacciata, inserita in una grande finestra semicircolare, una vetrata raffigura la Colomba dello Spirito Santo.
Annesso alla chiesa è l'oratorio dell'Arciconfraternita di Santa Maria Odigitria dei Siciliani con un dipinto raffigurante sulla volta, Santa Rosalia (XVIII secolo), affresco di Gaetano Sottino.
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