Sette e Ottocento
San Giuseppe alla Lungara
Insieme all'adiacente Convento dei Padri Pii Operai forma un edificio settecentesco che, un tempo, spiccava su via della Lungara, prima della demolizione delle case per realizzare i Lungotevere, avvenuta a fine Ottocento.
Specifiche | Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Dorotea |
Proprietà | Fondo Edifici di Culto |
Affidamento | Catechisti rurali pii lavoratori (POCR) |
Accesso | Da LUN a SAB 16:30-19:00; DOM 9:00-13:30 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma – Newton Compton -2004; Fondo Edifici di Culto-San Giuseppe alla Lungara. |
Indirizzo | Via della Lungara, 45 – Rione Trastevere |
Realizzazione | Eretta nel XVIII secolo e restaurata nel XIX secolo |
Stile architettonico | Neoclassico |
Architetto | Ludovico Rusconi Sassi (1678–1736) - Antonio Cipolla (1822-1884) |
da non perdere | Dipinti di Mariano Rossi |
Storia
La chiesa fu eretta durante il pontificato di Clemente XIII nel 1734, su progetto di Ludovico Rusconi Sassi; fu restaurata nella seconda metà dell'Ottocento da Antonio Cipolla, ma nel 1872 fu ricostruita la cupola che era crollata.
Esterno
La facciata della chiesa è a due ordini; il primo ordine ha sei pilastri ionici che sostengono una trabeazione. Il portale ha un doppio architrave, con la sezione superiore che ha un'iscrizione dedicatoria a S. Giuseppe e quella inferiore afferma che la chiesa è datrice di indulgenze.
Il secondo ordine ha due coppie di pilastri con capitelli ionici con una trabeazione dello stesso stile di quella sottostante e sostiene un frontone segmentato contenente una finestra rotonda, inserita in un pannello quadrato con una cornice.
Interno
L’interno si presenta a pianta ottagonale, con lati corti diagonali e i quattro lati più lunghi occupati dall'ingresso, dal presbiterio e da due cappelle laterali. La cupola ovale ha un affresco eseguito da Filippo Frigiotti (XVIII secolo) che raffigura un paesaggio celeste con nuvole, su cui è sovrapposto il monogramma dell'Ave Maria. I pennacchi presentano tondi raffiguranti i Quattro Dottori della Chiesa (Ss. Agostino, Ambrogio, Gregorio Nazianzeno e Atanasio), eseguiti da Vincenzo Paliotti nel 1859. Nelle nicchie dei lati corti si trovano dipinti del Rossi rappresentanti episodi della vita di S. Giuseppe.
Il presbiterio è un'unica campata, con un soffitto a volta con due lunette, in una delle quali è presente un affresco raffigurante Dio Padre.
La cappella sul lato destro contiene un'opera di Niccola Ricciolini raffigurante La Deposizione dalla croce.
L'altare maggiore è senza edicola e con una pala d'altare di Mariano Rossi che raffigura il Sogno di S. Giuseppe. Sulle pareti laterali del presbiterio si trovano altri due dipinti dello stesso autore: quello di destra rappresenta “La strage degli innocenti " e quello della parete sinistra “L'Adorazione dei Magi".
La cappella sul lato sinistro conserva una pala d'altare di Girolamo Pesci (1735), che raffigura la Vergine Maria con i santi Gioacchino e Anna.
Sul fronte della cantoria sono presenti tredici dipinti separati di Mariano Rossi, raffiguranti gli apostoli.
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