Sette e Ottocento
Quaranta Martiri e San Pasquale Baylon
E’ dedicata ai quaranta soldati romani martirizzati durante la persecuzione di Licinio nel 310 e a Pasquale Baylón, considerato popolarmente il protettore delle donne nubili in cerca di marito: per tale motivo l’edificio religioso era conosciuto, a Roma, anche come la “chiesa delle zitelle”.
Specifiche | Chiesa annessa-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Crisogono |
Proprietà | Ente Straniero in Italia |
Affidamento | Ordine dei Frati Minori (OFM) |
Accesso | 7:30-13:00 e 16:30-19:00 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma – Newton Compton -2004; museodiroma.it |
Indirizzo | Via di san Francesco a Ripa, 20 – Rione Trastevere |
Realizzazione | Esistente nel XII secolo, fu riedificata nel XV e restaurata nel XVII secolo |
Stile architettonico | Rococo |
Architetto | Giuseppe Sardi (1680-1753) |
da non perdere | Affreschi della volta |
Storia
Già esistente nel XII secolo, per molti secoli fu dedicata ai soli Quaranta Martiri di Sebaste, i quaranta soldati cristiani della XII Legione arrestati per la loro fede e condannati a rimanere, in pieno inverno, in uno stagno ghiacciato. Riedificata nel 1486 e restaurata nel 1608, dall'Arciconfraternita del Gonfalone, nel 1736 fu ceduta ai Padri Minori Scalzi di San Pietro d’Alcantara, che negli anni immediatamente successivi fecero ricostruire la chiesa, con annesso convento, affidandone il progetto a Giuseppe Sardi. Con la sua ricostruzione, la chiesa, cui era annesso anche un ospedale ed un ospizio, fu dedicata anche a San Pasquale Baylon, il religioso e mistico spagnolo appartenente allo stesso ordine dei frati minori.
Nel 1738 Filippo V la pose sotto la corona di Spagna e da allora vi hanno sempre risieduto dei francescani spagnoli.
Esterno
La facciata è collegata all’edificio adiacente del convento tramite una cornice marcapiano. I due ordini della facciata sono separati da una iscrizione che ricorda la nuova intitolazione della chiesa. Il portale centrale è sormontato dallo stemma di Filippo V, che aveva posto la chiesa sotto il potere della corona spagnola, mentre l’ordine superiore è dominato da un imponente ovale con un ritratto di S. Pasquale.
Interno
L’interno, preceduto da un vestibolo, è a navata unica con tre cappelle per lato; la navata accoglie opere recenti e settecentesche; nella volta centrale la Gloria di S. Pietro d'Alcantara, mentre nella volta della crociera la Gloria di S. Pasquale, opera di Matteo Pannaria (XVIII secolo).
Le cappelle del lato destro sono dedicate a S. Diego d'Alcalá, a S. Pietro d'Alcantará, e a S. Pasquale; sul lato destro del transetto si trova una cappella dedicata al Beato Giovanni del Prado.
Il presbiterio presenta una volta a botte con un arco di cassettoni quadrati; sopra la trabeazione c'è un frontone triangolare e nella lunetta sopra questo a sua volta c'è un tondo contenente un affresco di Dio Padre. La pala d'altare raffigura Angeli che donano le palme del martirio ai Quaranta Martiri.
Sul lato sinistro del transetto si trova la cappella dedicata a S. Giovanni Battista; le altre cappelle del lato sinistro della navata sono dedicate alla Sacra Famiglia, a S. Francesco d'Assisi e all’Immacolata Concezione.
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