il Medioevo
Sant'Angelo in Pescheria
Fondata nell’VIII secolo, questa chiesa, incastonata nel Portico di Ottavia, deve il suo nome "in pescheria" al fatto che nelle sue vicinanze vi si svolgeva l’antico mercato del pesce.
Specifiche | Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Maria in Portico in Campitelli |
Proprietà | Ente Religioso Cattolico |
Affidamento | Chierici Regolari Minori (CRM)-Rinnovamento Carismatico |
Accesso | 15:00-19:00 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma – Newton Compton -2004; Roma Sacra-Itinerario 14-Elio De Rosa editore-1998 |
Indirizzo | Via di Sant'Angelo in Pescheria, 6 – Rione Sant'Angelo |
Realizzazione | Edificata nell’VIII secolo e restaurata nel XII secolo |
Stile architettonico | Romanico e barocco |
Architetto | Ignoto |
da non perdere | Affresco “Madonna col Bambino e angeli” di Benozzo Gozzoli; Crocifisso del XVI secolo |
Storia
La chiesa fu costruita, tra i resti del Portico d'Ottavia, intorno al 755 per volontà di papa Stefano II. Inizialmente intitolata a S. Paolo, la chiesa fu poi dedicata a S. Michele arcangelo ma intorno al XII secolo, a seguito di una ristrutturazione, la chiesa viene dedicata a S. Angelo, prendendo il nome di Sant’Angelo in foro piscium o Sant’Angelo in Pescheria, in quanto durante il Medioevo e fino al XIX secolo, nell’area del Portico d’Ottavia si svolgeva il mercato del pesce. Alla fine del XIII secolo l'edificio venne ristrutturato e dotato di un campanile romanico a due piani che poi crollò nel XVII secolo. L'edificio fu restaurato più volte: al tempo di papa Pio IV (metà del Cinquecento); nel 1611 e nel 1741, durante il pontificato di Benedetto XIV.
Nel 1867 Pio IX diede l'incarico ad Alessandro Betocchi di effettuare un complessivo lavoro di ristrutturazione nel corso del quale fu arretrata l'abside, rinforzata la parete verso la strada, rifatta la pavimentazione ed edificato un nuovo campanile.
Esterno
La chiesa s'innesta sul fronte posteriore del propileo del Portico d'Ottavia che fu utilizzato come accesso monumentale. La facciata presenta, al di là del propileo, un semplice portale architravato dal quale si accede all'aula liturgica.
Interno
L'interno della chiesa, decorato ad affreschi e con marmi policromi, si presenta a tre navate, con quella centrale absidata, suddivise da pilastri con addossate lesene con capitelli ionici e sui quali sono impostate tre arcate. Il soffitto contiene una copertura a capriate lignee. Al centro del pavimento, anche questo in marmi policromi, si trova lo stemma dell'Università dei Pescivendoli che presenta la figura di un pesce nell'acqua, quella di un cervo (a simboleggiare un’antica nobiltà) e due oche (fedeltà).
Lungo la navata destra si aprono due cappelle: la prima, dedicata a san Giuseppe, conserva all’'altare, una pala con Trinità con i santi Lorenzo e Ciro (fine XVII - inizio XVIII secolo), opera di Giovanni Battista Brughi.
La seconda cappella, dedicata a S. Andrea, patrono dei pescivendoli, presenta all'altare, entro mostra, Sant’Andrea mentre porta la sua croce (metà del XVI secolo), dipinto attribuito a Giorgio Vasari.
Sulla parete destra della cappella si trova il dipinto La vocazione di Sant’Andrea (1619) di Bernardino Cesari, mentre la volta è affrescata con “Storie di Sant’Andrea”, attribuito alla scuola di Annibale Carracci.
Nel presbiterio, dietro l'altare, si apre l'abside semicircolare, dove è collocata una pala raffigurante S. Michele arcangelo che sconfigge il diavolo (prima metà del XVII secolo), attribuito alla scuola del Cavalier d’Arpino.
Passando alla navata sinistra si trova la cappella dedicata alla Madonna delle Grazie, dove è collocato un dipinto murale raffigurante la Madonna con Gesù Bambino in trono e angeli (1450 - 1458 ca.), affresco di Benozzo Gozzoli, discepolo di Beato Angelico.
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