San Silvestro in Capite - Le Chiese di Roma

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Il Barocco
San Silvestro in Capite
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Fondata nell’VIII secolo, sorge sui resti del Tempio del Sole fatto erigere nel III secolo dall’imperatore Aureliano. Il pontefice Paolo I volle dedicarla ai santi Silvestro e Stefano ma in seguito Silvestro rimase il solo eponimo, insieme all’appellativo “in Capite” perché qui si conserva una delle reliquie cristiane più venerate: la testa di S. Giovanni Battista.
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Specifiche
Rettoria-Chiesa nazionale (Inghilterra)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di  S. Andrea delle Fratte
Proprietà
Fondo Edifici di Culto
Affidamento
Società dell'Apostolato Cattolico (SAC)
Accesso
da LUN a VEN 09:00-13:00 e 16:15-18:30; SAB: 09:00-13:00 e 16:30-18:30; DOM: 09:00-13:00 e 16:30-18:30

Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
sansilvestroincapite.org
Roma Sacra – Itinerario 5- S. Silvestro in Capite-Elio De Rosa editore-1996;
Ministero degli Interni-Fondo Edifici per il Culto-San Silvestro in Capite
Indirizzo
Piazza di San Silvestro, 17 – Rione Colonna
Realizzazione
Costruzione originaria dell’VIII secolo ristrutturata nel XIII secolo con rifacimenti nel XVII secolo
Stile architettonico
Romanico e Barocco
Architetto
Carlo Maderno (1556-1629) - Domenico De Rossi (1659-1703)
da non perdere
Reliquiario, dipinti della volta e della cupola, frammenti marmorei nel cortile
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Storia
La chiesa e l'annesso monastero furono fondati nell'VIII secolo da papa Stefano II e dal suo successore e fratello, papa Paolo I, nel palazzo familiare, sulle rovine di un tempio circolare dedicato al sole, fatto innalzare dall'imperatore Aureliano. La denominazione più antica, contemporanea alla fondazione, è quella di San Silvestro Catapauli e, più tardi, quella di San Silvestro inter duos hortos, poichè tutta la contrada nel Medioevo era detta "Collis Hortolorum" dalle numerose vigne che vi si trovavano. Poi nel XII secolo, papa Innocenzo II vi spostò la reliquia della testa di S. Giovanni Battista e la denominazione mutò in San Silvestro in capite. Tra il 1198 e il 1216 la chiesa venne restaurata e venne costruito il campanile romanico. Il monastero e la chiesa vennero in gran parte ricostruiti alla fine del XVI secolo ad opera di Francesco da Volterra e Carlo Maderno; fu poi rinnovata in stile barocco alla fine del XVII secolo e nel 1703 Domenico De Rossi ne realizzò la facciata. Dal 1855 la chiesa è officiata dai padri Pallottini inglesi ed è oggi considerata la chiesa cattolica nazionale inglese a Roma.
Esterno
L'attuale prima facciata esterna a un solo ordine e tripartita da lesene con capitelli ionici fu realizzata su progetto di Domenico de Rossi nel 1703.  Sull'attico sono presenti le statue di S. Silvestro papa, di Lorenzo Ottoni, S. Stefano martire, di Michel Maille, S. Francesco d'Assisi, di Vincenzo Felici e S. Chiara, di Giuseppe Mazzuoli. Sul portale è presente un rilievo con l'Immagine edessena e sull'attico uno con la testa di S. Giovanni Battista.
Attraverso il portale si accede ad un cortile quadrangolare che ha assunto la funzione di un vero e proprio museo lapidario alla fine dell’Ottocento, quando vi furono sistemati una grande quantità di lapidi, rilievi marmorei e lastre tombali, provenienti dall’antica chiesa e dal monastero demolito. La facciata interna è preceduta da un quadriportico ed è fiancheggiata da un campanile romanico a cinque ordini di doppie bifore, risalente agli inizi del XIII secolo.
Interno
L'interno, spiccatamente barocco, si presenta a navata unica, coperta da una volta a botte, con un nartece interno all'ingresso, sopra il quale si trova si trova la cantoria con organo, risalente al 1680.
La volta della navata venne affrescata nel 1683-1684 da Giacinto Brandi con La Vergine assunta in gloria con i santi Silvestro e Giovanni Battista. Mattia de Rossi progettò la decorazione a stucco, realizzata da Camillo Rusconi e da Michel Maille tra il 1689 e il 1691, mentre gli affreschi alle pareti sono di Ludovico Gimignani tra il 1688 e 1690.
Sulla navata si aprono sei cappelle laterali, realizzate da Ludovico Gimignani, con la collaborazione di diversi pittori. Sul lato destro si affaccia un piccolo ambiente, denominato cappellina del Sacro Cuore che conserva un affresco proveniente dal convento raffigurante la Madonna Advocata della seconda metà del XIII secolo; quindi, si susseguono le cappelle di S. Antonio, di S. Francesco con all’altare il S. Francesco riceve le stimmate di Orazio Gentileschi (1610) e la cappella dello Spirito Santo.
Nel braccio destro del transetto era contenuta la cappella Colonna, ora ridotta al solo altare in cui è posta una pala di Baccio Ciarpi raffigurante la Vergine con il Bambino tra i santi Filippo Neri, Giovanni Battista, Luigi di Francia e altri (inizi del XVII secolo).
Addossato all’abside è il monumentale altare maggiore che ha la forma di arco trionfale e accoglieva l’Immagine Edessena, trasferita nel 1869 in Vaticano, che era nascosta da una grata; è preceduto da un recinto bronzeo con candelabri e putti di fine secolo XIII, è impreziosita da un altare marmoreo e da un tabernacolo opera del Rainaldi; gli affreschi dell’abside sono opera di Orazio Borgianni (inizi del XVII secolo).
Sull’altare del braccio sinistro del transetto si trova il dipinto di Terenzio da Urbino raffigurante la Vergine con il Bambino tra i santi Nicola, Paolo, Caterina d’Alessandria e Maddalena (XVII secolo).
Nella confessione, delimitata da un recinto marmoreo, sono presenti resti delle fondamenta e delle lastre di marmo che segnavano il piano di calpestio della chiesa dell’VIII secolo.
Passando al lato sinistro si trovano la cappella dell’Immacolata con alla pareti l’Adorazione dei Magi e la Visitazione di Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone. Gli affreschi della cupola sono del Pomarancio e della sua scuola (ante 1605). Seguono la cappella della Sacra Famiglia e la cappella del Crocifisso. Un piccolo ambiente che si affaccia sul lato sinistro della chiesa e che funge da ingresso laterale su via del Gambero costituisce la cappellina dell’Addolorata dove è custodito un reliquiario del XIV secolo che conserva la testa di S. Giovanni Battista; in un vano è collocata anche una venerata Pietà lignea ottocentesca.
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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