Sant'Atanasio dei Greci - Le Chiese di Roma

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Il Rinascimento
Sant'Atanasio dei Greci
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La chiesa costituisce un centro culturale, oltreché spirituale, di grande importanza, per essere sorta, insieme al vicino collegio, come punto di riferimento per le comunità cattoliche di rito bizantino.
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Specifiche
Rettoria-Chiesa nazionale (Grecia)-rito greco cattolico-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Giacomo in Augusta
Proprietà
Pontificio collegio greco di Sant'Atanasio
Affidamento
Confederazione Benedettina dell'Ordine di San Benedetto (OSB)
Accesso
DOM 10:00-12:00

Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
Roma Sacra – Itinerario 6- Elio De Rosa editore- 1996;
G. Fabriani-La chiesa di S. Atanasio dei Greci un Roma- 2020
F. Gizzi- Le Chiese di Roma del Sette e Ottocento-Newton-1995;
www.liturgiabizantina.it/S_Atanasio/S_Atanasio.htm
Indirizzo
Via del Babuino, 149 – Rione Campo Marzio
Realizzazione
Eretta tra il 1580 e il 1583
Stile architettonico
Manierista
Architetto
Giacomo Della Porta (1540-1602)
da non perdere
“Annunciazione” di Francesco Trabaldesi, “Annunciazione di Maria” attribuita al Cavalier d’Arpino, “Crocifissione” del d’Arpino e “Gesù tra i dottori” di Francesco Trabaldesi
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Storia
La chiesa inizia la sua storia sul finire del XVI secolo quando, per volere di papa Gregorio XIII, venne fondata la Congregazione dei Greci che, a sua volta, propose l’istituzione di un Collegio per la formazione religiosa del clero cattolico di rito orientale. Il papa provvide così all’acquisto di un intero isolato lungo la via del Babuino, dove poter costruire anche una chiesa per le necessità di culto degli studenti del Collegio, provenienti per la maggior parte dalle comunità di italo-albanesi, melchiti, greci e, più recentemente, ucraini, ungheresi, bulgari, bielorussi, rumeni, slovacchi.
Nel 1580 fu posta la prima pietra della chiesa, dedicata a S. Atanasio di Alessandria, la cui costruzione fu affidata a Giacomo della Porta, che condusse a termine i lavori nel 1583. Nel 1584 furono portati a termine i dipinti dell'iconostasi, a cura di Francesco Francesco Traballesi, detto il Trabaldese e quindi la decorazione parietale, ad affresco, degli altari nelle cappelle laterali. Tra il 1585 e il 1591 furono eseguiti i dipinti murali delle absidi del transetto.
In origine la chiesa era officiata sia con il rito romano sia con quello bizantino-greco: si rinunciò al doppio rito solo nel 1872, quando si decise di affidarla definitivamente alla Sacra Congregazione per le Chiese Orientali.  Nello stesso anno fu incaricato Andrea Busiri Vici della risistemazione interna dell'edificio, effettuata in due riprese nel 1872 e nel 1876: in tale occasione venne demolita l'iconostasi lignea del Traballesi, i cui dipinti furono trasferiti nel refettorio del Collegio, e la parte inferiore dell'abside fu rivestita in marmi bianchi e grigi.
La chiesa è stata oggetto tra il 1928 e il 1930 di importanti interventi di consolidamento strutturale; complessi restauri dell'interno sono stati condotti nel 1971, mentre nel 1990 è stato completamente risistemato l'esterno.
Esterno
La facciata, completata da Martino Longhi il Vecchio e preceduta da una breve scalinata, è inquadrata da due campanili gemelli coperti da cupolette. E’ suddivisa in due ordini: l'inferiore presenta un portale a timpano triangolare e due nicchie laterali; il superiore è aperto da un finestrone con timpano triangolare fiancheggiato da due lapidi marmoree con epigrafi in latino e greco che ricordano l'erezione e la dedicazione della chiesa.
Sul fianco sinistro della chiesa si trova un passaggio ad arco che conduce nel palazzo del Collegio: realizzato nel 1623, venne completamento ricostruito nelle forme attuali nel 1770.
Interno
L’interno della chiesa è a navata unica con una cappella per lato. La pianta è detta “a trifoglio” perché presenta due absidi laterali e una di fondo, di chiara derivazione bizantina: questa particolarità rende la chiesa uno dei rari esempi architettonici romani di diretta ispirazione orientale. La navata, secondo il rito bizantino, è separata dal presbiterio da un'iconostasi. Lungo il lato destro della navata si trova la cappella dell’Annunciazione nella quale si conserva Annunciazione (1584), affresco di Francesco Traballesi. Sul lato destro del transetto si trova l’Incoronazione di Maria Vergine e apostoli intorno al suo sepolcro vuoto e colmo di fiori (1590-1591), affresco di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino.
L’iconostasi lignea, realizzata nel 1876 su disegno di Andrea Busiri Vici è decorata da alcune icone raffiguranti, nel registro inferiore, Maria Vergine e Gesù Cristo; nel registro centrale, Quattro dottori della Chiesa e nel registro superiore, Gesù Cristo crocifisso e una serie di santi.
Sul lato sinistro del transetto si trova l’affresco di Francesco Traballesi la Disputa di Gesù con i dottori del Tempio (1584); proseguendo, si incontra la cappella della Crocifissione, con l’affresco di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino, raffigurante la crocifissione di Gesù Cristo (1588-1589).
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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