Il Rinascimento
San Tommaso in Parione

La chiesa si trova al centro di uno dei blocchi edilizi più compatti e tipici della vecchia Roma, caratterizzato dall’inserimento di edifici rinascimentali e barocchi su di un tessuto di impostazione medioevale.

Specifiche | Rettoria-Chiesa nazionale (Eritrea)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Maria in Vallicella |
Proprietà | Proprietà privata |
Affidamento | Ordine dei Cistercensi (O. Cist.) |
Accesso | DOM 10:30 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; Roma Sacra- Itinerario 11 –Elio De Rosa editore- 1997; F. Gizzi- Le Chiese Rinascimentali di Roma-Newton-1994 |
Indirizzo | Via di Parione, 33 – Rione Parione |
Realizzazione | Esistente già alla fine nel XII secolo, fu ricostruita nel 1582 |
Stile architettonico | Rinascimentale |
Architetto | Francesco Capriani da Volterra (1535-1594) |
da non perdere | Affreschi su S. Filippo Neri |

Storia
Questa semplice e silenziosa chiesa ha un’origine molto antica, che risale almeno al XII secolo. La sua prima attestazione è infatti nel 1139, quando venne consacrata da Innocenzo II: faceva parte dell’ondata di nuove chiese che furono erette nella zona del Campo Marzio tra XI e XII secolo, in concomitanza probabilmente con l’inizio dell’urbanizzazione dell’area.
Nel 1449 la chiesa divenne la sede della Congregazione degli Scrittori e dei Copisti e alla fine del Cinquecento venne ricostruita su disegno di Francesco da Volterra. Caduta successivamente in rovina, probabilmente in conseguenza all’occupazione francese, fu oggetto di un radicale restauro nell’Ottocento. San Tommaso in Parione è la chiesa nazionale degli Etiopi e luogo di incontro della comunità dei cattolici eritrei.
Esterno
La facciata cinquecentesca in mattoni si compone di due ordini, separati da una fascia che ricorda il restauro del 1582: in quello superiore è posta una finestra ornata da fregi in stucco e sovrastata da un timpano curvilineo; nella parte inferiore si apre il portale d’ingresso tra due finestre inferriate.
Una lapide dedicatoria con la lista delle reliquie concesse è murata a destra dell’ingresso.
Interno
L’interno, a tre navate divise da otto pilastri; Le navate laterali hanno volte cinquecentesche, ma la volta della navata centrale risale al restauro ottocentesco. Il presbiterio è costituito da un'abside su cui è addossato l’altare maggiore con raffigurazione della Madonna con il Bambino benedicente di scuola etiope. Comunità alla quale è oggi affidata la chiesa. Ai lati dell'altare vi sono tele di Domenico Palombi raffiguranti S. Gregorio Barbarigo e S. Filippo Neri. Una lapide settecentesca sulla parete sinistra dell’abside ricorda che tra le mura di questa chiesa prese gli ordini sacri S. Filippo Neri nel 1551. Il catino dell'abside presenta tre medaglioni raffiguranti Cristo, la Madonna e S. Giovanni Battista.
Alle estremità delle navate laterali si trovano due cappelle: quella di destra, un tempo pertinenza della Corporazione degli Scrittori e dei Copisti, reca un Crocifisso; quella a sinistra, un tempo dedicata a S. Maria Maddalena, presenta un'immagine della Madonna risalente al restauro del XIX secolo.

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