Il Barocco
San Nicola dei Lorenesi
La chiesa, insieme a San Luigi dei Francesi, a Trinità dei Monti, Sant’Ivo dei Bretoni e Santi Claudio e Andrea dei Borgognoni, è una delle cinque chiese cattoliche francofone di Roma.
Specifiche | Rettoria-Chiesa nazionale (Francia)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Agostino in Campo Marzio |
Proprietà | Ente straniero in Italia-Stabilimenti Pii Regi Francesi |
Affidamento | Comunità dei Fratelli di S. Giovanni – Frères de Saint-Jean |
Accesso | DOM 11:00; da LUN a VEN 19:00 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma – Newton Compton -2004; Roma Sacra-Itinerario 11–San Nicola dei Lorenesi-Elio De Rosa ed.-1996; eglisesfrancaisesarome.it/it/san-nicola-dei-lorenesi/ www.lesamisdesaintnicolasdeslorrainsarome.fr/histoire/leglise-rome/ |
Indirizzo | Largo Febo, 17 – Rione Parione |
Realizzazione | Iniziata nel 1625, la costruzione fu portata a termine nel 1636 |
Stile architettonico | Barocco |
Architetto | François Desjardins (nd-nd) |
da non perdere | Volta a cupola di Corrado Giaquinto |
Storia
Di una comunità di lorenesi si hanno notizie già a partire dal XIV secolo; operavano presso la Curia Romana redigendo e inviando bolle e brevi pontifici. Nel 1508 la comunità si costituì in Confraternita posta sotto la protezione di San Nicola e Santa Caterina. In seguito, negli anni Venti del Seicento, Gregorio XV concesse alla confraternita la chiesa di San Nicola in Agone. Questa venne poi restaurata diverse volte e fu ricostruita secondo il progetto di François Desjardin: iniziata nel 1625, fu portata a termine nel 1636 e dedicata a San Nicola dei Lorenesi.
Esterno
La facciata, i cui marmi che la rivestono provengono dallo stadio di Domiziano, presenta due ordini; al centro si apre il portale d’ingresso con ai lati due nicchie vuote, mentre nella parte superiore si trova un finestrone centrale con timpano curvilineo. Il cornicione tra i due ordini reca l’iscrizione dedicatoria.
Interno
L’interno è a pianta rettangolare con copertura a volta a botte e due cappelle laterali. Il rivestimento interno di marmi policromi è opera di Giovanni Andrea Volponi e Giuseppe Maria Bay (1748).
La volta e la cupola sono affrescate da Corrado Giaquinto (1733). Nella volta è raffigurato il santo che fa sgorgare da una roccia una sorgente d'acqua miracolosa. Nei pennacchi della cupola sono le Quattro Virtù Cardinali e la Trinità con S. Nicola, la Vergine e altri santi. Sono presenti, inoltre, molti stucchi e alcune pitture di François Nicolas de Bar (o "Nicolò Lorenese") e di altri pittori paesaggisti lorenesi del periodo.
Le cappelle laterali sono fiancheggiate da quattro portali. Ciascuno di questi ha un frontone e una scultura in rilievo di Giovanni Battista Grossi del 1749 raffigurante una scena della vita di S. Nicola.
La cappella di destra è dedicata a S. Pietro Fourier e la pala d'altare, attribuita a Francesco Antonozzi (prima metà del Settecento), lo raffigura mentre ha una visione della Madonna col Bambino.
Alle estremità del transetto sono collocati due dipinti del Giaquinto che raffigurano episodi della vita di S. Nicola: San Nicola e gli ufficiali di Costantino, e San Nicola che quieta la tempesta.
Dietro l’altare maggiore un trompe-l’œil simula un’abside circolare, poiché la parete piatta è dipinta in modo da dare l'impressione di un'edicola con frontone arcuato. La pala d’altare raffigura S. Nicola ed è attribuita a Nicola Lorenese (ultimo quarto del Seicento).
Sulla volta del presbiterio è presente un piccolo affresco ellittico del Giaquinto che raffigura le allegorie delle tre Virtù Teologali.
La cappella di sinistra è dedicata a S. Caterina d'Alessandria, raffigurata nella pala d’altare opera di François Nicolas de Bar.
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