Il Barocco
Sant'Isidoro a Capo le Case
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Nascosta in un angolo poco noto di Roma ma a pochi passi da via Veneto, è la chiesa nazionale irlandese a Roma.
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Specifiche | Chiesa annessa-Chiesa Nazionale (Irlanda)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Andrea delle Fratte |
Proprietà | Ente Religioso Cattolico |
Affidamento | Ordine dei Frati Minori (OFM) |
Accesso | DOM 10:00-12:00 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; Roma Sacra-Itinerario 5-Elio De Rosa editore-1996; F. Gizzi- Le Chiese Barocche di Roma-Newton-1994; turismoroma.it; stisidoresrome.org/history/ |
Indirizzo | Via degli Artisti, 41 – Rione Ludovisi |
Realizzazione | Eretta tra il 1622 e il 1672. Restauri nel 2002 |
Stile architettonico | Barocco |
Architetto | Antonio Felice Casoni (1559-1634)-Fontanino Domenico Castelli (nd-1657)-Carlo Francesco Bizzaccheri (1656-1721) |
da non perdere | Affresco della volta; Cappella Da Sylva; affreschi di Carlo Maratta; dipinto dell’altare maggiore |
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Storia
La storia della chiesa inizia nel 1621 nell’anno della beatificazione di S. Isidoro, quando un gruppo di francescani spagnoli decise di realizzare a Roma un luogo dedicato alla loro vita comunitaria. Un anno dopo diedero inizio alla costruzione della chiesa e di un convento affidandone il compito ad Antonio Felice Casoni. I lavori continuarono nel 1625 con i Padri Francescani Irlandesi che coinvolsero nel progetto Domenico Castelli. La chiesa fu consacrata nel 1686 e ultimato nel 1672. Oggi è sede del collegio irlandese ed è la chiesa nazionale irlandese a Roma.
Esterno
La facciata-portico, a due ordini di paraste, realizzata nel 1704 da Francesco Carlo Bizzaccheri, è preceduta da una scalinata a doppia rampa. Nella parte superiore, in due nicchie, si trovano le statue di S. Isidoro e di S. Patrizio, patrono degli irlandesi. Il soffitto del portico presenta il simbolo francescano delle braccia incrociate di Cristo e S. Francesco, mentre ai lati del portale sono raffigurati ad affresco le figure di S. Patrizio e S. Brigida, patroni d’Irlanda.
Interno
L'interno è a navata unica con volta a botte e due cappelle per lato e altre due cappelline ai lati del presbiterio. Il soffitto è decorato da un affresco di Charles-André Van Loo raffigurante la Gloria di S. Isidoro (1729).
La prima cappella a destra è dedicata a S. Giuseppe e conserva dipinti di Carlo Maratta, tutti databili al 1652 circa; all’altare maggiore è rappresentato lo Sposalizio della Vergine, mentre nelle pareti laterali sono rappresentate la Fuga in Egitto e la Morte di S. Giuseppe; la cupola mostra L’Apoteosi di S. Giuseppe. La cappella successiva è dedicata a S. Anna: la pala d'altare raffigurante la Madonna col Bambino è di Pietro Paolo Ubaldini (1657) che eseguì anche gli affreschi delle pareti laterali raffiguranti la Nascita della Madonna e la Presentazione della Madonna al Tempio.
Alla destra del presbiterio si trova la cappella De Sylva, progettata da Gian Lorenzo Bernini e dedicata all'Immacolata Concezione, raffigurata nella pala d'altare, opera di Carlo Maratta (1633). Le pareti laterali conservano una coppia di monumenti commemorativi di membri della famiglia De Sylva, opera di Paolo Bernini, figlio di Gian Lorenzo. Il monumento di destra ha un ritratto in rilievo in un tondo ovale in cima e due virtù allegoriche femminili rappresentanti la Carità e la Verità: entrambe sono a seno nudo e i francescani irlandesi ebbero così tanti problemi con i loro fratelli più suggestionabili per questa coppia di sculture al punto che, nel 1860, le fecero coprire entrambe con delle camicie di bronzo che furono rimosse solo nel corso dei restauri eseguiti nel 2002.
All’intersezione tra la navata e il transetto si trova la cupola, divisa in otto settori che contengono affreschi di Domenico Bartolini (1856) raffiguranti la Madonna, S. Patrizio e sei santi francescani. I pennacchi della cupola mostrano gli Evangelisti, di Silvio Galimberti (1948).
L'abside ha una sua volta a botte corta, con la Colomba dello Spirito Santo, mentre sull’altare maggiore spicca la pala con la Vergine con Bambino che appaiono a S. Isidoro di Andrea Sacchi (1622). La lunetta sopra l'edicola raffigura Cristo nel Getsemani, sempre del Bartolini. Sotto l'altare sono custodite le reliquie dei santi Leonzio e Floriano, martiri romani.
La cappella a sinistra del presbiterio è dedicata ai S. Francesco d’Assisi, rappresentato in estasi nella pala d’altare di inizio del XVII secolo, e a S. Patrizio. Gli affreschi delle pareti laterali di S. Patrizio sono del Galimberti (1849); nella cupola, in stucco dorato, è rappresentata la Colomba dello Spirito Santo.
La cappella successiva è dedicata a S. Antonio da Padova, rappresentato nella pala d’altare, opera di Giovanni Domenico Cerrini (1655) mentre ha una visione del Bambino Gesù. Le pareti laterali raffigurano scene della vita del santo e sono opera di Pietro Paoletti (1830).
Infine, si incontra la cappella dedicata al Crocifisso; nella cupola è raffigurata l’Esaltazione della Croce di Carlo Maratta.
La controfacciata presenta una grande lunetta che si affaccia sulla sala sopra la loggia.
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GALLERY
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