Il Barocco
San Giuliano dei Fiamminghi
Detta anche San Giuliano Ospitaliere, la chiesa nacque in simbiosi con l'Ospizio che le sorge accanto ed è la chiesa nazionale dei Belgi.
Specifiche | Rettoria-Chiesa nazionale (Belgio)-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Lorenzo in Damaso |
Proprietà | Fondazione di San Giuliano dei Fiamminghi |
Affidamento | Missionarie del Sacro Cuore di Gesù (MSC) |
Accesso | MAR 10:00-12:00; GIO 16:00-18:00; I e III DOM mese 10:30 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma – Newton Compton -2004; Roma Sacra-Itinerario 14-S. Giuliano dei Fiamminghi-Elio De Rosa ed.-1998; www.sangiulianodeifiamminghi.com |
Indirizzo | Via del Sudario, 40 – Rione Sant'Eustachio |
Realizzazione | Eretta nel 1670 e ristrutturata nel Settecento |
Stile architettonico | Barocco |
Architetto | Ignoto |
da non perdere | Affresco “Gloria di S. Giuliano” |
Storia
Secondo la tradizione la chiesa era stata fondata già nell’VIII secolo, ai tempi di papa Gregorio II, quando la Fiandra si convertì al cristianesimo. Ma è nell’XI secolo che la comunità cristiana dei Fiamminghi residenti a Roma eresse un ospizio per i propri connazionali di passaggio a Roma come pellegrini o visitatori, con una cappella dedicata al santo protettore. Roberto II conte di Fiandra, giunto a Roma nel 1096 per partecipare alla crociata bandita da Urbano II, avrebbe dimorato qui e si sarebbe occupato del suo restauro. Le prime menzioni storiche risalgono però alla metà del XV secolo, e precisamente al 1444, anno di datazione degli statuti e dei regolamenti della Confraternita dei Fiamminghi che gestiva l’ospizio. Nei secoli successivi il complesso fu oggetto di vari restauri: tra il 1680 ed il 1682 la confraternita ampliò la chiesa trasformandone la pianta a croce latina in una ovale con otto colonne. Nel 1870 la chiesa e l’ospizio passarono sotto il protettorato della nazione belga. L’ospizio venne in seguito trasformato in collegio belga (oggi trasferito in Via Aurelia).
La chiesa fu gestita dapprima dai Paesi Bassi e poi dal Belgio, di cui è oggi chiesa nazionale. Il complesso è oggi amministrato dalla Stichting Sint-Juliaan, una fondazione laica che discende dall’antica confraternita.
Esterno
La piccola facciata, inserita nell’edificio dell’ex ospizio, presenta al centro un portale decorato con il leone di Fiandra. Nella parte superiore, in una nicchia, si trova una copia moderna della statua in legno d’olmo scolpita da Jodocus van Haerts nel Seicento; l’originale è conservato in una delle sale della fondazione. Ai lati della nicchia della statua ci sono degli scudi con gli stemmi delle città fiamminghe di Bruges, Gand e Ypres.
Interno
L’interno è a pianta ellittica con un atrio d'ingresso, presbiterio e due altari laterali. La volta è decorata con gli stemmi delle città di Bruges, Gand e Ypres e, al centro, da un affresco raffigurante la "Gloria di San Giuliano", realizzato ai primi del Settecento da William Kent. Nel pavimento sono posizionate ventisei lastre tombali, disposte a raggiera. Anche le pareti laterali presentano memorie funebri di personaggi eminenti del XVIII e XIX secolo della comunità belga di Roma. Tra questi, degno di nota è il monumento a Ludovica de Timbrune-Valence, innalzato nel 1830 da Matthieu Kessels, uno dei principali rappresentanti del classicismo nella scultura belga. La nobildonna è raffigurata accolta in cielo dalla figlia morta in tenera età, in vesti di angelo: uno spettacolare gruppo scultoreo in marmo bianco che ben esprime l’arte dell’Ottocento.
L’altare di destra è dedicato ai santi Pietro e Paolo: la pala settecentesca che li raffigura è di autore ignoto.
Il presbiterio è rialzato di alcuni gradini rispetto al pavimento della chiesa; su ogni lato sono presenti lapidi e dipinti sopra le porte che conducono alla sacrestia e all'attiguo edificio "ostello". L'abside contiene un'edicola d'altare con al di sopra
una grande lunetta con vetrata raffigurante S. Giuseppe con il Bambino, opera di Jean-Baptiste Capronnier (1851). La pala d'altare, opera di Dirck Helmbreker, raffigura la Conversione di S. Giuliano (1695).
La cappella di sinistra è dedicata alla Vergine: la pala d’altare è un piccolo dipinto della seconda metà del XVII secolo che raffigura una Madonna col Bambino ed è una copia del dipinto della Madonna col Bambino del Sassoferrato, conservato all'Accademia di Brera a Milano.
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