Il Rinascimento
San Pietro in Montorio
Il toponimo Montorio" ricorda l'antico nome del Gianicolo (mons Aureus). La chiesa, eretta nella prima metà IX secolo, sorge sul luogo dove la tradizione riteneva che fosse stato crocifisso S. Pietro, sebbene la storia ritenga che il martirio dell'apostolo sia avvenuto nel Circo di Nerone, nell'ager Vaticanus.
Specifiche | Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Maria in Trastevere |
Proprietà | Obra Pia Stabilimenti Spagnoli in Italia |
Affidamento | Ordine dei Frati Minori (OFM) |
Accesso | da LUN a SAB 8:30-12:00 e 15:00-16:00; DOM 8:30-12:00 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; sanpietroinmontorio.it F. Gizzi- Le Chiese rinascimentali di Roma -Newton-1994 |
Indirizzo | Piazza di San Pietro in Montorio, 2 – Rione Trastevere |
Realizzazione | Eretta prima del IX secolo, fu completamente riedificata nel XV secolo e quindi nel XIX e restaurata intorno alla metà del Novecento |
Stile architettonico | Rinascimentale |
Architetto | Baccio Pontelli (1450-1494) |
da non perdere | Opere di artisti del XVI e XVII secolo; Tempietto di Bramante |
Storia
La chiesa fu fondata nel IX secolo dai i monaci Celestini e nel XII secolo passò ai Benedettini. Alla fine del Quattrocento fu affidata ai frati Francescani da papa Sisto IV. I frati a seguito della definitiva acquisizione e conseguentemente al diffondersi della notizia che la chiesa contenesse la memoria del martirio di S. Pietro provvidero a far abbattere il vecchio edificio per costruirne uno nuovo che fu eretto con il contributo dei reali di Spagna Ferdinando V e Isabella di Castiglia tra il 1481 e il 1500. La costruzione fu affidata a Baccio Pontelli per la pianta interna e alla scuola di Andrea Bregno per la facciata.
La chiesa venne saccheggiata dalle truppe francesi nel 1798 e semidistrutta dai bombardamenti avvenuti durante i combattimenti a difesa della Repubblica Romana nel 1849 che demolirono il campanile quattrocentesco (che fu poi interamente ricostruito), parte dell'abside ed il tetto. L'edificio venne poi completamente restaurato nel 1851.
Esterno
La chiesa presenta una facciata a capanna a due ordini in linee rinascimentali ed è preceduta da una scala a doppia rampa, realizzata nel 1605. L'ordine inferiore presenta il portale d'ingresso architravato, sormontato dallo stemma del regno di Spagna. Il superiore, al centro, è aperto da un rosone di stile gotico e, a coronamento, è posto un timpano triangolare che al centro presenta lo stemma di Ferdinando e Isabella di Spagna. Nel retro, sulla destra, si innalza il campanile che termina a punta.
Interno
L'interno si presenta a navata unica terminante in un'abside pentagonale e cinque cappelle per lato. La copertura a volta, da Francesco Fontana, poggia su un cornicione che corre su colonne e paraste ed è scandita in tre campate: le prime due coperte da volte a crociera, corrispondenti a due cappelle semicircolari; la terza con volta a vela, fiancheggiata da due cappelle, più ampie delle altre, che ripropongono lo schema di un transetto.
Lungo il lato destro la prima cappella che si incontra è dedicata alla Flagellazione e conserva all'altare la “Flagellazione di Gesù Cristo”, di Sebastiano del Piombo (inizi del XVI secolo). La cappella successiva è dedicata alla Madonna della Lettera e presenta all'altare l’affresco della “Madonna con Gesù Bambino” detta Madonna della Lettera, attribuito a Niccolò Circignani detto il Pomarancio; sul catino absidale e sull’arco esterno sono presenti affreschi di Baldassare Peruzzi (primo quarto del XVI secolo).
La cappella seguente, dedicata alla Presentazione della Beata Vergine Maria, conserva all'altare una pala con la “Presentazione di Maria Vergine al Tempio”, di Michelangelo Cerruti e alle pareti laterali, dello stesso artista, “Annunciazione” e “Immacolata Concezione” (primo quarto del XVIII secolo); sull'arco esterno, “Sibille”, affresco di Baldassare Peruzzi (primo quarto del XVI secolo).
Nella cappella successiva, dedicata al Ss. Crocifisso, è presente nel catino absidale l’affresco attribuito a Giorgio Vasari, “Gesù crocifisso tra la Madonna e S. Giovanni apostolo” (metà del XVI secolo). Passando al lato sinistro si incontra la cappella Ricci, dedicata a S. Giovanni Battista, progettata nel 1568 da Daniele da Volterra, dove si notano all'altare, la pala di Giulio Mazzoni con “Battesimo di Gesù Cristo” e alle pareti laterali, entro nicchie, le statue di S. Pietro e S. Paolo (1556 - 1563), attribuite a Leonardo Sormani. Nella cappella successiva, dedicata alla Madonna Addolorata, sono presenti all'altare, una pala con “Deposizione di Gesù Cristo nel sepolcro” (1617), di Dirck van Baburen, e alle pareti laterali affreschi di David de Haen con scene della Passione (primo quarto del XVII secolo).
Ultima cappella della navata destra è la cappella Del Monte, dedicata a S. Paolo apostolo, progettata nel 1552 da Giorgio Vasari. Presenta all'ingresso una balaustra con coppie di putti, all'altare una pala con il “Battesimo di S. Paolo” di Giorgio Vasari autore anche degli affreschi del catino absidale rappresentanti scene della vita di S. Paolo; alle pareti laterali, vi sono i monumenti funebri di Antonio e Fabiano del Monte e statue della Giustizia e della Religione, opere da Bartolomeo Ammannati.
Il presbiterio presenta nell'abside una “Crocifissione di S. Pietro”, dipinto di Vincenzo Camuccini (1825 circa): l'opera è una copia di un dipinto realizzato nel 1604-1605 da Guido Reni, attualmente conservato nella Pinacoteca Vaticana; l’abside originariamente era ornata dalla Trasfigurazione di Raffaello, anch’essa conservata dal 1809 nella Pinacoteca Vaticana. Nella volta le pitture e gli stucchi sono attribuiti a Giulio Mazzoni. Sotto l'altare maggiore si trova il sarcofago di Beatrice Cenci, giovane nobildonna romana, decapitata nel 1599 per parricidio, dopo una controversa vicenda processuale che aveva commosso gran parte dell’opinione pubblica del tempo.
Quindi si incontra la cappella dedicata a S. Anna, decorata con affreschi eseguiti tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo dalla scuola di Antoniazzo Romano e raffiguranti all'altare “S. Anna con la Madonna e Gesù Bambino in trono”, e nel catino absidale, “Dio Padre”; sull'arco esterno, le figure di Davide e Salomone.
Segue la cappella Raimondi, dedicata a S. Francesco d'Assisi, realizzata intorno al 1640 da Gian Lorenzo Bernini: è uno spazio scenografico costituito da un ambiente coperto a crociera e da un abside, nella quale all'altare è presente un bassorilievo con “Estasi di S. Francesco d'Assisi “di Francesco Baratta (XVII secolo) e alle pareti laterali, monumenti funebri di membri della famiglia Raimondi, opere di Andrea Bolgi. Infine si incontra la cappella dedicata alle Stimmate di S. Francesco d'Assisi, decorata con affreschi eseguiti nel 1594 da Giovanni De Vecchi, raffiguranti S. Francesco d'Assisi che riceve le stimmate, S. Nicola di Bari e S. Caterina d'Alessandria.
Nella controfacciata, ai lati dell'ingresso, sono ubicati, sulla sinistra, il Monumento funebre del vescovo Giuliano Maffei della scuola di Andrea Bregno e, sulla destra, il Monumento funebre di Antonio Massa (1568), opera di Giovanni Antonio Dosio.
Al centro del chiostro adiacente alla chiesa vi è il cosiddetto tempietto del Bramante, costruito tra il 1502 e il 1509 e considerato uno degli esempi più significativi dell'architettura rinascimentale italiana. Si tratta di un monumento celebrativo dedicato al martirio di S. Pietro di piccole dimensioni; è a pianta centrale con basamento a tre gradini e sedici colonne che sorreggono una loggia e la cupola sovrastante.
GALLERY