il Medioevo
Santa Pudenziana al Viminale
Per secoli si è ritenuto che questa fosse la più antica chiesa cristiana di Roma: la chiesa sarebbe stata costruita sulla domus del senatore Pudente che, con le sue due figlie Pudenziana e Prassede, sarebbe stato convertito dall'apostolo Pietro che qui avrebbe dimorato sette anni.
Specifiche | Basilica minore-Rettoria-chiesa nazionale estera (Filippine)-luogo sussidiario di culto della parrocchia dei Ss. Vitale e Compagni Martiri in Fovea |
Proprietà | Fondo Edifici di Culto |
Affidamento | Clero diocesano |
Accesso | da LUN a SAB 8:30-11:30 e 15:00-18:00 |
Bibliografia | M. Armellini - Le Chiese di Roma dal secolo IV al XIX; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; Roma Sacra – Itinerario 28- S. Pudenziana- 2004; Ministero degli Interni-Fondo Edifici di Culto-Santa Pudenziana; Stpudenziana.org; F. Gizzi - Le Chiese medievali di Roma-Newton-1998. |
Indirizzo | Via Urbana, 160 – Rione Monti |
Realizzazione | Ricavata da un’aula delle terme nel IV secolo, nel 1589 fu modificata per opera di Francesco da Volterra; facciata dell’Ottocento |
Stile architettonico | Romanico e Rinascimentale |
Architetto | Francesco Capriani da Volterra (1535-1594) |
da non perdere | Fregio con le Ss. Prassede e Pudenziana; Mosaico absidale |
Storia
La chiesa è tra le più antiche di Roma: le sue origini sono legate al titulus Pudentis, ovvero la casa del senatore Pudente, dove S. Pietro, secondo la tradizione, soggiornò e battezzò le figlie del senatore, Prassede e Pudenziana, martirizzate durante la persecuzione di Antonino Pio.
In realtà,scavi archeologici effettuati nel XX secolo, hanno potuto accertare che il luogo di culto cristiano si insediò sui resti di una casa romana convertita successivamente in un impianto termale privato da Novato e Timoteo, figli di Pudente, e uno degli ambienti delle terme venne consacrato al culto cristiano nella prima metà del II secolo e denominato Oratorio di S. Pastore.
Alla fine del IV secolo l'edificio fu trasformato in una chiesa provvista di un portico, intitolata a S. Pudenziana; fu costruito il catino absidale e furono collocate dodici colonne di spoglio, per sorreggere le arcate laterali, che dividevano la basilica in tre navate come caratteristico dell'architettura paleocristiana. Il campanile romanico fu aggiunto nel XIII secolo e comportò la chiusura di un vano della navata laterale sinistra. Nei secoli successivi la chiesa fu sottoposta a importanti lavori di ristrutturazione e restauro. L’attuale struttura è in gran parte frutto di un restauro del XVI secolo: originariamente a tre navate, fu ristrutturata a navata unica nel 1588 da Francesco Capriani da Volterra che intervenne anche nell’edificazione della cupola. In questo modo la chiesa ha preso l'attuale stile barocco pur preservando il mosaico absidale.
La facciata fu restaurata nel 1870 per volontà del cardinale titolare Lucien Louis Josep Napoleon Bonaparte, nipote di Napoleone: in questa occasione fu anche modificato il cortile e costruita la scalinata di accesso.
Esterno
La facciata è suddivisa in due ordini: il superiore, sormontato da un timpano triangolare decorato da mensole, presenta due bifore poggiate su fascione decorato con teste di cherubini; l'inferiore, è aperto da un portale, incluso in un protiro con due colonne che sorreggono una trabeazione decorata con un fregio marmoreo, eseguito intorno al 1080, raffigurante motivi decorativi floreali e con S. Pastore, S. Pudenziana, l’Agnello di Dio, S. Prassede e S. Pudente entro clipei. Sul fianco sinistro della chiesa s'innalza il campanile romanico del XIII secolo articolato in cinque ordini, ornato da loggette, trifore e dischi di marmi policromi. Durante i restauri del 1588 fu edificata anche la cupola affrescata da Niccolò Circignani detto il Pomarancio.
Interno
L'interno della chiesa conserva nell'insieme le originarie forme paleocristiane con alcuni elementi rinascimentali. La navata è coperta dalla volta a botte ed è scandita da sette arcate; all’ingresso si nota immediatamente il forte dislivello esistente tra la sede stradale e il terreno su cui venne edificata, di gran lunga più basso, che aveva reso necessaria la costruzione di una scalinata di accesso.
Subito dopo l'ingresso, si apre la Cappella di S. Agostino, dove sono collocate due tele del XVII secolo: “S. Agostino” di autore ignoto e “Assunzione di Maria” di Ludovico Gimigniani.
La prima cappella della navata è dedicata all’Angelo Custode e presenta all’altare la tela “Angelo custode” (inizi del XVII secolo), di Antiveduto Grammatica. La seconda cappella, dedicata alla Madonna della Clemenza, conserva all’altare la pala con “Madonna con Gesù Bambino in trono” (metà del XVI secolo) e alle pareti laterali “Storie della Vergine” di Lazzaro Baldi (fine XVII secolo). Nella terza cappella della navata, dedicata a S. Bernardo di Chiaravalle, sono collocate, alle pareti laterali, l’”Estasi di S. Caterina da Siena” e “Visione di S. Benedetto da Norcia” tele di Michele Cippitelli (1700 ca.).
Sopra il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, s'imposta la cupola realizzata da Francesco Capriani da Volterra e decorata con un affresco raffigurante “Gesù Cristo in gloria con angeli” di Niccolò Circignani detto il Pomarancio (1586 ca.).
Sopra l'altare maggiore, di forme neoclassiche, sono collocati tre dipinti eseguiti nel 1803-1806 da Bernardino Nocchi, raffiguranti S Timoteo, la Gloria di S. Pudenziana e S. Novato.
L'abside presenta una decorazione musiva raffigurante Gesù Cristo in trono tra gli apostoli, S. Pudenziana e S. Prassede che incoronano S. Paolo e S. Pietro, una Croce gemmata con accanto i quattro simboli degli evangelisti: l'angelo, il bue, il leone e l'aquila.
Il mosaico risale al 390 circa ed è quindi il più antico mosaico absidale di Roma. Una parte del mosaico fu distrutta durante i lavori di ristrutturazione di Francesco Capriani da Volterra: gli apostoli raffigurati sono solo dieci perché gli altri sono andati perduti. Solo Cristo ha l'aureola e tiene in mano un libro con la scritta “Dominus Conservator Ecclesiae Pudentianae”.
Accanto al presbiterio si trova la Cappella di S. Pietro, dove si conserva il gruppo scultoreo della “Consegna delle Chiavi a Pietro”, opera di Giovan Battista della Porta, che ricorda l'ospitalità a S. Pietro nella casa di Pudente. Prima della cappella successiva si trova il Pozzo quadrato dove, secondo la tradizione, S. Pudenziana e la sorella S. Prassede raccoglievano pietosamente i resti mortali dei martiri cristiani. Segue la cappella Caetani, con le tombe del cardinale Enrico Caetani e del duca Filippo Caetani, attribuite al Maderno, e un rilievo in marmo con l’Adorazione dei Magi, opera di Pietro Paolo Olivieri e di Camillo Mariani mentre la volta a mosaico è stata realizzata nel 1621 da Paolo Rossetti su disegno di Federico Zuccari. Subito dopo si trova la cappella di S. Pudenziana, che costituisce la base del campanile e che fino al 1803 conteneva le reliquie della martire trasferite all'altare maggiore.
Da ultimo si incontra il dipinto di Antonio Tanari “S. Pudenziana e S. Prassede che seppelliscono i martiri cristiani” (1700 ca.) e il monumento funebre del cardinale Lucien Louis Joseph Napoléon Bonaparte (1895).
Dalla metà della navata sinistra si sale all'Oratorio Mariano: si tratta di una piccola costruzione, a pianta quadrangolare situata alle spalle dell'abside della chiesa; poggia le sue murature sui resti dell'ambulacro che anticamente circondava il lato occidentale delle terme. All'interno le pareti sono decorate con affreschi eseguiti nell’XI secolo raffiguranti all'altare una Madonna con Gesù Bambino in trono tra S. Pudenziana e S. Prassede e alle pareti altri aventi a tema episodi della famiglia di Pudente e un affresco del XVII secolo sulla Crocifissione.
Sulla controfacciata sono collocati due dipinti raffiguranti rispettivamente S. Agostino e Gesù Bambino di Giacinto Gimignani (1640) sulla sinistra mentre sulla destra, il Battesimo di S. Pudente (primo quarto del XVII secolo), di Avanzino Nucci.
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