il Medioevo
San Tommaso in Formis
Situata a margine della Villa Celimontana, presso l'Arco di Dolabella, la chiesa, dedicata a S. Tommaso apostolo, deve il suo appellativo in formis al vicino acquedotto Claudio (forma Claudia in latino), sulle cui cisterne fu costruita.
Specifiche | Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Maria in Domnica alla Navicella |
Proprietà | Ente Religioso Cattolico |
Affidamento | Ordine della Santissima Trinità e degli Schiavi (O.SS.T.) |
Accesso | DOM 10:30 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; www.trinitari.org/san-tommaso-in-formis/ |
Indirizzo | Via di San Paolo della Croce, 10 – Rione Celio |
Realizzazione | Struttura originaria del X secolo, ricostruita agli inizi del XIII secolo. Numerose ristrutturazioni tra il XV e il XVIII secolo. |
Stile architettonico | Romanico e manierista |
Architetto | Ignoto |
da non perdere | Mosaico del portale e dipinti del XVI e XVII secolo |
Storia
LLa chiesa risale al X secolo circa, anche se la prima data certa è quella del 1209, quando Papa Innocenzo III fece dono della chiesa con annesso monastero ai Trinitari, il cui fondatore, S. Giovanni de Matha, pose qui la sua sede e vi abitò. Il santo adattò parte del monastero ad ospedale per assistere poveri, infermi, pellegrini e schiavi riscattati, secondo gli scopi propri dell'Ordine. Intorno al 1380 l'Ordine Trinitario fu costretto ad abbandonare Roma; gli edifici passarono al Capitolo Vaticano, ma l'attività ospedaliera fu dimessa e tutto il complesso rimase in stato di abbandono fino al 1532 si intraprese un primo restauro per procedere nel 1663 ad una completa ricostruzione della chiesa come si presenta nelle forme attuali. Dopo varie vicende, nel 1898 il Capitolo Vaticano, restituì la chiesa e i locali annessi ai Trinitari che tuttora ne sono custodi. La chiesa fu aperta al culto nel 1926 ma le strutture dell’ospedale furono completamente distrutte per la costruzione della sede dell’Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle Piante.
Esterno
L’esterno della chiesa è preceduto dall’antico ingresso dell’ospedale che presenta un portale sormontato dal mosaico simbolo dell’Ordine dei Trinitari; di forma tonda, è opera di Giacomo e suo figlio Cosimo, marmorari romani della scuola cosmatesca e fu realizzato all’inizio del Tredicesimo secolo. Il mosaico racconta la visione che indusse San Giovanni de Matha a fondare l’Ordine: Cristo in trono tra due schiavi, uno bianco a destra e l’altro nero a sinistra, incatenati.
La chiesa, situata in fondo ad un vialetto, si presenta con una facciata, spartita da lesene, aperta da un portale con timpano semicircolare e coronata da un timpano triangolare sormontato da una croce. Sopra il portale è posta l'iscrizione dedicatoria a S. Tommaso apostolo.
Interno
Rispetto alla sontuosità delle origini, oggi la chiesa, a navata unica absidata coperta da un soffitto a sesto ribassato, presenta dimensioni modeste e appare piuttosto spoglia. Sulla parete destra sono presenti un dipinto di Aronne Del Vecchio raffigurante Papa Innocenzo III che approva la Regola dei Trinitari (1971), e un dipinto di Felice Casorati raffigurante la Madonna con Gesù Bambino in trono e san Giovanni de Matha (1926).
Sull'altare maggiore è presente un dipinto di Aronne del Vecchio raffigurante Gesù che manda nel mondo S. Giovanni de Matha a redimere degli schiavi (1971).
Anche sulla parete sinistra vi sono due dipinti: la Madonna con Gesù Bambino in gloria, S. Bonifacio martire, S. Francesco d'Assisi e papa Bonifacio IX (1575), opera di Girolamo Siciolante da Sermoneta e il dipinto di Carlo Ronchi raffigurante l’Incredulità di S. Tommaso (1663).
Le sette vetrate che rendono assai luminosa la chiesa sono opere moderne di Samuele Pulcini collocate qui in occasione del Grande Giubileo del Duemila.
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