Il Rinascimento
San Pietro in Vaticano
Sorta sulla tomba dell’apostolo, è il cuore del mondo cattolico ed è la più imponente e vasta basilica della cristianità, la prima per dignità essendo Madre di tutte le Chiese del Mondo E’ un capolavoro dell'arte italiana e uno dei simboli di Roma, di cui domina il panorama con la sua cupola.
Indirizzo | Piazza San Pietro – Rione Borgo |
Realizzazione | Primitiva Basilica costantiniana del IV secolo; attuale Basilica è frutto dei lavori durati circa duecento anni tra il XVI e il XVII secolo |
Stile architettonico | Rinascimentale e barocco |
Architetto | Donato Bramante (1444-1514) - Raffaello Sanzio (1483-1520) - Antonio da Sangallo il Giovane (1483-1546) - Michelangelo Buonarroti (1475-1564) - Carlo Maderno (1556-1629) - Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) |
da non perdere | Cupola, Colonnato del Bernini, Facciata del Maderno, Porte della Basilica, Pietà di Michelangelo, Statua di S. Pietro, Baldacchino del Bernini, Cattedra di S. Pietro, Monumenti funebri |
Specifiche | Basilica Papale |
Proprietà | Santa Sede |
Affidamento | Clero diocesano |
Accesso | 7:00-19:00 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; Roma Sacra- Itinerario 21-22–Elio De Rosa editore-2001; La Basiliche Maggiori di Roma-San Pietro in Vaticano-Scala Group-2013 www.basilicasanpietro.va/it |
Storia
Nel luogo dove secondo la tradizione era stato sepolto l'apostolo Pietro, una necropoli in prossimità del circo di Nerone in cui era avvenuto il martirio, l'imperatore Costantino fece erigere intorno al 320 la primitiva Basilica di San Pietro, un edificio di dimensioni paragonabili all'attuale, costituito da cinque navate precedute da un grande atrio con quadriportico. Sopravvissuta ai saccheggi e agli incendi subiti dalla città dopo la caduta dell’Impero Romano, la basilica, dopo vari interventi di restauro e ripristino, iniziò a subire l’usura del tempo; inoltre, con il ritorno della sede papale a Roma, dopo la cattività avignonese, cominciava a risultare inadeguata alle nuove esigenze liturgiche e di accoglienza dei pellegrini. Con il pontificato di Niccolò V, intorno alla metà del XV secolo, ebbe inizio quel lungo processo che, in circa duecento anni e con il concorso di moltissimi artisti, avrebbe portato al completo rifacimento dell’antica basilica costantiniana. La svolta si ebbe con Giulio II Della Rovere, che nel 1505 decise la ricostruzione completa del tempio affidandone i lavori a Donato Bramante; questi progettò ed iniziò un edificio a croce greca con cupola rimasto tuttavia incompiuto per la scomparsa tanto del papa committente che del Bramante stesso (1514). Seguì un periodo di incertezze e ripensamenti in cui alla guida del cantiere si succedettero Raffaello, Baldassarre Peruzzi e Antonio da Sangallo. Quest'ultimo si discostò dal progetto originario proponendo una più tradizionale pianta a croce latina. Nel 1547 Paolo III Farnese dette l'incarico di proseguire i lavori a Michelangelo, ormai settantenne, che recuperò la centralità del progetto bramantesco proiettandola però verso l'alto con la cupola slanciata, eseguita dal Buonarroti fino al tamburo e portata a termine da Giacomo della Porta tra il 1588 e il 1590. Sotto il pontificato di Paolo V Borghese, Carlo Maderno, incaricato del completamento dei lavori, aggiunse tre cappelle laterali, reintroducendo in tal modo la pianta a croce latina, ed eseguì la facciata, terminata nel 1614. Nel 1626 la basilica fu finalmente consacrata da papa Urbano VIII Barberini. A partire dal 1629 la direzione del cantiere fu affidata a Gian Lorenzo Bernini, che realizzò gran parte dell'apparato decorativo e, tra il 1656 e il 1665, sistemò definitivamente la piazza antistante la basilica erigendo il colonnato.
Esterno
La facciata, preceduta da due statue raffiguranti S. Pietro e S. Paolo, è larga 115 metri e alta quasi 46 metri ed è preceduta dalla scalinata a tre ripiani progettata dal Bernini. Presenta lesene e colonne corinzie ed è sormontata da un attico coronato da tredici colossali statue di Gesù, Giovanni Battista e di undici dei dodici apostoli (manca san Pietro). Ai lati della medesima sono collocati due orologi realizzati nel 1785 da Giuseppe Valadier; sotto l'orologio di sinistra si trova una grande campana di 7,50 m di circonferenza e oltre 9 tonnellate di peso. Al centro si trova la Loggia delle Benedizioni: da qui il papa benedice i fedeli nelle occasioni più solenni e viene annunciata al mondo l’elezione di ogni nuovo pontefice. Nella trabeazione, al di sotto del frontone centrale, è impressa l'iscrizione dedicatoria.
Oltre il cancello centrale, si accede ad un portico che si estende per tutta la larghezza della facciata e sul quale si aprono gli accessi alla basilica. Nel grande atrio progettato dal Maderno è collocata, sulla destra, la statua equestre di Costantino opera del Bernini (1670) e sulla sinistra, la statua equestre di Carlo Magno, opera di Agostino Cornacchini (1725). Le porte di accesso sono cinque: quella più a destra è la Porta Santa realizzata da Vico Consorti nel 1950 e donata a papa Pio XII: in essa sono presenti alcune lastre che commemorano le recenti aperture. A sinistra rispetto alla precedente si trova la Porta dei Sacramenti, realizzata da Venanzo Crocetti ed inaugurata nel 1965. La Porta Centrale venne eseguita da Antonio Averulino detto il Filarete tra il 1439 e il 1445 per l'accesso alla basilica costantiniana. Sulla parete sopra la porta è riportato un frammento del mosaico della Navicella degli Apostoli, eseguito da Giotto per la primitiva basilica e collocato nell'attuale sede nel 1674. Segue la Porta del Bene e del Male, eseguita da Luciano Minguzzi tra il 1970 e il 1977. La porta all'estrema sinistra è stata realizzata da Giacomo Manzù nel 1964, ed è nota come Porta della Morte che prende questo nome poiché da questa porta escono i cortei funebri dei Pontefici.
Con i suoi 136 metri di altezza, i suoi 42 metri di diametro e i suoi 537 scalini, la cupola è l'emblema della stessa basilica e uno dei simboli dell'intera città di Roma. Costruita in soli due anni da Giacomo Della Porta, seguendo i disegni di Michelangelo, poggia su un alto tamburo definito all'esterno da una teoria di colonne binate e aperto da sedici finestroni rettangolari, separati da altrettanti costoloni.
Interno
Lo spazio interno è articolato in tre navate per mezzo di pilastri sui quali si aprono grandi archi a tutto sesto. La navata centrale, lunga 187 metri ed alta circa 45 metri, è coperta da una un'ampia volta a botte e presenta, dietro al colossale Baldacchino di S. Pietro, la monumentale Cattedra. Nel pavimento marmoreo sono presenti elementi provenienti dall’antica basilica, come il disco in porfido rosso egiziano sul quale si inginocchiò Carlo Magno il giorno della sua incoronazione. Le superfici interne sono ricoperte di mosaici opera dei numerosi artisti che operarono soprattutto tra il Seicento e il Settecento, come Pietro da Cortona, Giovanni De Vecchi, Cavalier d'Arpino e Francesco Trevisani.
Fino all'intersezione col transetto, nelle nicchie ricavate nei pilastri posti sulla destra dell'ingresso, si trovano le statue di S. Teresa di Gesù, S. Maddalena Sofia Barat, S. Vincenzo de' Paoli, S. Giovanni Eudes, S. Filippo Neri, S. Giovanni Battista de La Salle, l'antica statua bronzea di S. Pietro opera di Arnolfo di Cambio, e S. Giovanni Bosco. Sui pilastri di sinistra: S. Pietro d'Alcántara, S. Lucia Filippini, S. Camillo de Lellis, S. Luigi Maria Grignion de Montfort, S. Ignazio di Loyola, S. Antonio Maria Zaccaria, S. Francesco di Paola e S. Pietro Fourier.
Sulla navata destra, nella prima cappella a destra è collocata la Pietà di Michelangelo (1499), cui seguono il monumento a Leone XII (1835-36) e il seicentesco monumento a Cristina di Svezia, rispettivamente di Giuseppe de Fabris e Carlo Fontana. Segue quindi la cappella di S. Sebastiano, ove è collocato il grande mosaico del Martirio di S. Sebastiano, realizzato da Pier Paolo Cristofari; nella cappella, coperta da una volta decorata con mosaici di Pietro da Cortona, si trova la tomba di Giovanni Paolo II e vi sono conservati anche i monumenti realizzati nel corso del Novecento per Pio XI e Pio XII.
Procedendo oltre, si trovano i monumenti a Innocenzo XII e a Matilde di Canossa, che precedono l'ingresso alla cappella del Ss. Sacramento, schermata da una cancellata ideata da Francesco Borromini. La cappella fu progettata da Carlo Maderno per raccordare la basilica michelangiolesca con il corpo longitudinale seicentesco. Due monumenti, rispettivamente a Gregorio XIII e a Gregorio XIV, chiudono la navata destra prima dell'ambulacro che corre intorno alla cupola.
L'ambulacro, ovvero lo spazio che circonda i quattro pilastri che sorreggono la cupola, introduce verso il cuore della basilica. Sul pilastro posto in corrispondenza con la navata destra si erge l'altare di S. Girolamo, con la tomba di papa Giovanni XXIII posta alla base di un grande mosaico riproducente un dipinto del Domenichino.
La cappella compresa tra quella del Ss. Sacramento e il transetto è quella Gregoriana: qui sono situati gli altari della Madonna del Soccorso e quello di S. Basilio e le tombe di Gregorio XVI e di Benedetto XIV. Basilio.
Il lato sud dell'ambulacro è caratterizzato da una riproduzione in mosaico della Trasfigurazione di Raffaello Sanzio, collocata sul pilastro posto a chiusura della navata sinistra. L'adiacente cappella, analoga alla Gregoriana, è detta Clementina, e qui riposano i resti di Gregorio Magno e Pio VII.
Nel transetto di destra sono presenti tre altari, intitolati a S. Giuseppe, alla crocifissione di Pietro e a S. Tommaso e le statue di S. Bonfiglio Monaldi, S. Giuseppe Calasanzio, S. Paolo della Croce e S. Bruno.
Segue la cappella di S. Michele Arcangelo, con gli altari di S. Michele, di S. Petronilla e di S. Pietro che risuscita Tabita; una parete ospita il monumento a Clemente X, opera tardo seicentesca di Mattia de' Rossi. Oltrepassando il transetto destro si trova il monumento a Clemente XIII, opera di Antonio Canova, di fronte al quale è posto l'altare della Navicella.
Lo spazio sottostante la cupola è occupato dal monumentale Baldacchino di San Pietro, ideato da Gian Lorenzo Bernini e innalzato tra il 1624 ed il 1633. Realizzato col bronzo prelevato dal Pantheon, è alto quasi 30 metri ed è sorretto da quattro colonne tortili; al centro, sorge l'altare papale, collocato sulla verticale esatta del Sepolcro di S. Pietro. Lungo i quattro pilastri che circondano l'invaso della cupola si trovano le sculture di S. Longino di Gian Lorenzo Bernini (1639), S. Elena realizzata da Andrea Bolgi nel 1646, S. Veronica eseguita nel 1632 da Francesco Mochi, ed infine S. Andrea di François Duquesnoy (1640).
La struttura del coro è analoga a quella del transetto ed è dominata, al centro della parete che chiude la basilica, dalla presenza della Cattedra di S. Pietro, un monumentale reliquiario opera di Gian Lorenzo Bernini, contenente la cattedra dell'epoca paleocristiana, sorretta dalle statue dei quattro Padri della Chiesa.
A sinistra della cattedra si trova il monumento a Paolo III, realizzato da Giacomo Della Porta. Alla destra invece sorge il Sepolcro di Urbano VIII, eseguito ancora dal Bernini, che vi lavorò a partire dal 1627: il complesso è dominato dalla statua del papa in atto di benedire, con ai lati del sarcofago le figure allegoriche della Carità e della Giustizia. Sui pilastri sono collocate le statue di S. Domenico, S. Francesco Caracciolo, S. Francesco d'Assisi e S. Alfonso Maria de' Liguori.
Passando al lato sinistro della navata si incontra la cappella della Vergine della Colonna, ove si trovano l'omonimo altare e quello dedicato a S. Leone Magno, con una pala d'altare marmorea di Alessandro Algardi (1645-53).
Il transetto di sinistra presenta alcune nicchie che ospitano tre altari, dedicati a S. Venceslao, S. Erasmo e ai Ss. Processo e Martiniano; analogamente al transetto destro sono presenti statue di santi: S. Guglielmo da Vercelli, S. Norberto, S. Angela Merici e S. Giuliana Falconieri. La decorazione interna, realizzata secondo la tecnica del mosaico dal Cavalier d'Arpino e Giovanni De Vecchi, presenta scene col Cristo, gli apostoli e busti di papi e santi.
Oltre il transetto di sinistra, si trova il monumento funebre di papa Alessandro VII, opera di Gian Lorenzo Bernini.
Un'altra cancellata del Borromini delimita la cappella del Coro, speculare proprio a quella del Ss. Sacramento: qui sono situati i monumenti a Leone XI e a papa Innocenzo XI. Nello spazio delimitato dal pilastro della navata si trovano il monumento a S. Pio X e la tomba di Innocenzo VIII, eseguita da Antonio Pollaiolo (XV secolo).
Nell'adiacente cappella della Presentazione è conservato il corpo di Pio X, mentre lungo le pareti sono sistemati i monumenti a Giovanni XXIII e Benedetto XV, realizzati nel corso del XX secolo.
Si incontra quindi il Battistero, progetta da Carlo Fontana e decorata con mosaici del Baciccio completati poi da Francesco Trevisani.
Nel sottosuolo della basilica si aprono le Grotte Vaticane, luogo di sepoltura per molti pontefici. In pratica si tratta di una chiesa sotterranea a tre navate, posta proprio nelle fondazioni del Baldacchino di San Pietro e ricavata nel dislivello tra la nuova e la vecchia basilica.
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