San Lorenzo fuori le mura - Le Chiese di Roma

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San Lorenzo fuori le mura
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La basilica vanta una storia complessa: è infatti il risultato della fusione di due distinte chiese edificate una alla fine del VI e l’altra all’inizio del XIII secolo intorno alla tomba di Lorenzo, martirizzato sotto l’imperatore Valeriano. La chiesa conserva anche le reliquie di S. Stefano protomartire insieme ad altri personaggi illustri come lo statista Alcide De Gasperi e cinque papi: San Zosimo, San Sisto III, Sant'Ilario, Damaso II e Pio IX.
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Specifiche
Basilica minore-parrocchia diocesana
Proprietà
Santa Sede
Affidamento
Ordine dei Frati Minori Cappuccini (OFM Cap.)
Accesso
7:30-12:00 e 16:00-19:00

Bibliografia
M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
Roma Archeologica-Itinerario 16-17-Elio De Rosa editore-2003:
AA.VV-San Lorenzo fuori le mura-Collana DGA-2003
Indirizzo
Piazzale del Verano, 3 – Quartiere Tiburtino
Realizzazione
La basilica è costituita dalla fusione di due chiese, edificate una alla fine del VI e l’altra all’inizio del XIII secolo; restaurata nel XIX secolo e ricostruita nel 1948 dopo la distruzione avvenuta nel 1943
Stile architettonico
Paleocristiano e Romanico
Architetto
Virginio Vespignani (1808-1882)
da non perdere
Mosaico dell’arco trionfale, Ciborio, Cattedra episcopale, Chiostro
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Storia
Situata nel piazzale all’inizio di quello che era il tratto extra urbano della Via Tiburtina, è dedicata al santo che fu martirizzato il 10 agosto dell'anno 258 in seguito all'editto emanato dall'imperatore Valeriano secondo cui dovevano essere uccisi vescovi, presbiteri e diaconi. Leggenda narra che il martirio avvenne sopra una graticola ardente, oggi custodita nella basilica di San Lorenzo in Lucina. Si deve all’Imperatore Costantino, nel 330 d.C., l’edificazione di una grande basilica cimiteriale detta Basilica Maior nei pressi della tomba di S. Lorenzo, alla quale fu annesso anche un piccolo oratorio. Alla fine del VI secolo Papa Pelagio II costruì un'altra chiesa, detta Basilica Minor che oltre a sostituire l'oratorio, includeva anche il sepolcro del santo. La basilica venne restaurata più volte nei secoli successivi: al tempo di Adriano I intorno al 773, nel 1100, poi tra il XII e il XIII secolo, quando era isolato in aperta campagna, ma era continuamente meta di pellegrinaggio per questo papa Clemente III fece costruire il chiostro e iniziò la fortificazione dell'area, per proteggere il luogo santo, creando così una vera e propria cittadella, cinta da mura, detta Laurenziopoli, destinata a scomparire già in età rinascimentale: oggi di questo rimane soltanto il campanile, impostato proprio su una delle torri di difesa.
A Papa Onorio III, nel XIII secolo, si devono le trasformazioni più radicali tra cui l’orientamento della chiesa: quelle che erano in origine l’abside e l’ingresso divennero il nartece e la cripta alla basilica papale; venne poi applicato un secondo ambiente basilicale, di più ampie dimensioni, quasi a prolungamento della precedente e la basilica assunse in tal modo l’aspetto odierno, ottenuto dall'unione delle due chiese. Nei secoli successivi si ebbero ancora parziali restauri fino a quando Pio IX promosse un radicale restauro architettonico, diretto da Virginio Vespignani che, tra il 1857 e il 1864, la riportò all'assetto definito da Onorio III all'inizio del XIII secolo, eliminando le sovrapposizioni rinascimentali e barocche. All'inizio del XVIII secolo venne aperta una grande piazza, progettata da Alessandro Gaulli il quale realizzò un'ampia spianata semicircolare, il cui termine era segnato da basse colonne, una delle quali, la più alta, fu posta al centro, sormontata dallo stemma di papa Clemente XI.
Gravemente danneggiata nel 1943 dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, la basilica fu restaurata tra il 1943 ed il 1948 da Alberto Terenzio ritrovando il suo aspetto medievale; tuttavia, i dipinti murali che decoravano la parte superiore della facciata andarono irrimediabilmente perduti. La chiesa conserva anche le reliquie di S. Stefano protomartire ed è per questo una delle più venerate di Roma, inserita nel ristretto numero delle basiliche patriarcali, le più antiche e importanti.
Esterno
La chiesa è preceduta da un ampio piazzale, voluto da papa Pio IX, dove si trova una colonna sormontata dalla statua di San Lorenzo, opera di Stefano Galletti (1865). La facciata, in laterizio con tre finestre arcuate, è stata completamente ricostruita dopo i bombardamenti del 1943 ed è preceduta da un portico, realizzato dai marmorari Vassalletto intorno al 1220, sorretto da sei colonne di spoglio sormontate da una trabeazione con un fregio policromo; contiene oltre a sarcofagi e lastre marmoree anche affreschi alle pareti della fine del Duecento che rappresentano storie tratte della vita di S. Lorenzo e S. Stefano e, nella parete di sinistra, si trova il monumento funebre ad Alcide De Gasperi, opera di Giacomo Manzù.
Il portale centrale d'ingresso alla basilica è affiancato da due leoni, in pietra del XIII secolo, provenienti dall'antico protiro e, ai lati, un sarcofago e una stele commemorativa che ricorda la visita di papa Pio XII il 19 luglio 1943, dopo il bombardamento alleato sul quartiere San Lorenzo.
Il campanile, edificato alla fine del XII secolo, si presenta a pianta quadrata a otto ordini, di cui i cinque superiori sono aperti con bifore a pilastro; alcuni piani vennero tamponati nel XVIII secolo, quando vi fu collocato anche l'orologio, per rinforzarne i muri e aumentarne la stabilità.
Interno
Entrando nella basilica è subito comprensibile l'aspetto non omogeneo della struttura, con le due chiese contigue, ma non coassiali: quella pelagiana del VI secolo, adattata a presbiterio e quella di onoriana del XIII secolo, che costituisce il corpus principale dell'edificio.
La basilica onoriana è a tre navate divise da 22 colonne, di dimensioni e marmi diversi, provenienti probabilmente dalla chiesa costantiniana (Basilica maior), con capitelli ionici di fattura medievale e una copertura a capriate lignee.
Nella controfacciata, a destra, si trova il monumento funebre del cardinale Guglielmo Fieschi (XIII secolo); lungo la navata centrale, il pavimento, i due amboni e il candelabro pasquale (prima metà del XIII secolo), sono opera dei Cosmati.
Nella parete della navata destra, si trovano frammenti di affreschi che raffigurano S. Andrea, S. Lorenzo e altri due santi e Madonna con Gesù Bambino della metà dell'VIII secolo.
La navata centrale era interamente decorata con dipinti murali ad affresco ideati e in gran parte eseguiti nel 1863-1865 da Cesare Serafini Fracassini, andati in gran parte distrutti durante il bombardamento del 1943.
Al termine delle due navate laterali si aprono due cappelle: nella navata destra, la cappella di S. Tarcisio, con dipinti seicenteschi raffiguranti la morte di S. Giovanni Battista e S. Ciriaca che seppellisce S. Lorenzo; nella navata sinistra, la cappella sotterranea di S. Ciriaca, dove sono collocati monumenti funerari in stile barocco ideati da Pietro da Cortona.
Per due scalette si sale al presbiterio, dove tra quattro colonne di pietra bianca e nera è collocata la confessione con la tomba di S. Lorenzo, ritrovata durante gli scavi archeologici del 1947-1949 e sistemata dal Vespignani. Nello spazio presbiteriale sono di rilievo il pavimento musivo (prima metà del XIII secolo), eseguito dai Cosmati; il Ciborio (XII secolo), composto da quattro colonne di
porfido e copertura piramidale, opera di quattro marmorari romani (Giovanni, Pietro, Angelo e Sasso); la cattedra episcopale (XIII secolo), anch’essa opera dei Cosmati. Sul lato occidentale dell'arco trionfale il mosaico dell’ultimo quarto del VI secolo raffigura Gesù Cristo benedicente tra papa Pelagio II, S. Lorenzo, S. Pietro, S. Paolo, S. Stefano e S. Ippolito.
Dietro la cattedra episcopale è posto un ambiente che, in origine, era il nartece della basilica pelagiana, trasformato tra il 1882 e il 1895 da Raffaele Cattaneo nella Cappella funeraria di Pio IX, dove sono conservate le spoglie del pontefice.
Dalla cappella di S. Tarcisio, passando per la sagrestia si accede al chiostro della basilica, costituito da arcate con colonne singole, mentre alle pareti, poste a lapidario, sono montate iscrizioni medievali, frammenti lapidei e resti di sculture antiche.
Dal chiostro si può accedere anche alle catacombe di Ciriaca al cui interno si trovano pitture dei primi secoli del cristianesimo.
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Sergio Natalizia-Le chiese di Roma
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