Il Rinascimento
San Nicola dei Prefetti
E' detta, per le sue ridotte dimensioni, San Nicolino; vi è conservata una tela della Vergine che fu tra quelle che nel 1796 mossero miracolosamente gli occhi.
Specifiche | Rettoria-luogo sussidiario di culto della parrocchia di S. Lorenzo in Lucina |
Proprietà | Arciconfraternita del SS.Crocifisso |
Affidamento | Missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI) |
Accesso | da LUN a VEN 7:20-10:30 e 17:00-19:30 |
Bibliografia | M. Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891; C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004; Roma Sacra –Itinerario 6-S. Nicola dei Prefetti-Elio De Rosa editore-1996; F. Gizzi- Le Chiese di Roma del Sette e Ottocento-Newton-1995 |
Indirizzo | Via dei Prefetti, 34 – Rione Campo Marzio |
Realizzazione | Struttura originaria risalente al XI secolo, ricostruita tra il 1582 al 1674 e nel 1729 |
Stile architettonico | Manierista e neorinascimentale |
Architetto | Paolo Belloni (Nd-Nd) |
da non perdere | Pavimento cosmatesco; immagine della “Mater Misericordiae” |
Storia
La chiesa, secondo la tradizione, è antichissima, anche precedente ai tempi di papa Zaccaria (VIII secolo). È conosciuta fin dal XII secolo con l'appellativo de prefecto, in riferimento al vicino palazzo dei Di Vico (oggi palazzo di Firenze), famiglia detta anche dei Prefetti, per aver assunto alcuni loro membri la carica della prefettura cittadina nel XIII e nel XV secolo.
Nel 1524 Gaetano di Thiene ottenne per l’ordine dei Chierici Regolari Teatini la piccola chiesa, abbandonandola però tre anni dopo, al momento del sacco di Roma.
Nel 1567 papa Pio V concesse la chiesa ai Padri Domenicani di Santa Sabina, i quali intrapresero la ricostruzione dell'edificio, inglobandolo all'interno del nuovo convento.
La facciata fu realizzata agli inizi del XVII secolo mentre l’interno fu completamente rifatto dal 1725 al 1730. A metà dell'Ottocento nuovi restauri portarono al rifacimento del presbiterio e alla nuova decorazione interna. Dal 1927 la chiesa è officiata dai Missionari Oblati di Maria Immacolata.
Esterno
La facciata della chiesa presenta un solo ordine ed è inglobata tra due ali del convento, e presenta un medaglione in stucco raffigurante san Pio V; al centro apre un piccolo portale con ai lati tre finestre.
Interno
L'interno si presenta a navata unica, con volta a botte con un affresco settecentesco di Giacomo Triga raffigurante la Gloria di S. Nicola di Bari e due altari per lato; tra gli altari si trovano monumenti funerari.
Il primo altare a destra, dedicato a S. Vincenzo Ferreri, presenta un dipinto di Francesco Ferrari con un miracolo del santo (XVIII secolo). Dopo alcuni monumenti funebri si trova l’altare dedicato a S. Nicola, di cui è conservata una pala di autore anonimo.
Il presbiterio presenta una propria volta a crociera con decorazione a volute in stucco; sulle pareti laterali si trovano dipinti ottocenteschi raffiguranti la Pietà (a destra) e Gesù nell’Orto dei Getsemani (a sinistra).
All'altare maggiore è conservata l'immagine della Madonna chiamata Mater Misericordiae, che, secondo la tradizione, assieme ad altre 24 icone mariane della città, mosse gli occhi tra il 1796 e il 1797, e venne collocata in chiesa nel 1854: in origine era posta in un vicino botteghino del lotto, ma dopo il presunto miracolo era tale la ressa dei giocatori dei numeri, che fu deciso il suo trasferimento nella chiesa.
Sopra l'altare è posto un crocifisso ligneo oggetto di grande devozione.
Passando al lato sinistro si trovano gli altari dedicato a Nostra Signora del Rosario e quello dedicato ai santi Giuseppe e Giacomo Magno.
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